Vini di vignaioli a Milano: altri due fuoriclasse

Altre due eccellenze assaggiate a Cascina Cuccagna: A Vita Riserva 2008 di Francesco De Franco e il 1703, il “Nebiul” 2010 di Enrico Togni.

Sono un sostenitore appassionato di Francesco De Franco e bevo i suoi vini da tempo. Però la sua Riserva 2008 è una continua sorpresa.

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Francesco De Franco

“Il vino migliora con l’età. Più invecchio e più mi piace” diceva un anonimo. Non so se sono io che invecchio e quindi la Riserva 2008 di Francesco mi piace di più, oppure è proprio il vino che invecchiando tende verso la perfezione. Egoisticamente opto per la seconda scelta.

Di fatto, assaggiandola periodicamente a distanza di tempo, l’impressione è quella di un continuo e sensibile miglioramento. Questo è un caso didattico di bottiglia che migliora negli anni.

Oggi la Riserva 2008 è secondo me ascrivibile all’Olimpo dei grandi vini (quelli veri). Il colore rosso granato, che inclinando il calice rivela un unghia chiaramente trasparente, ricorda ben altri vini di zone più blasonate.
I suoi profumi, quelli della campagna, dei fiori di campo e delle margherite, delle piccole more selvatiche e del mirtillo, ti proiettano dritti tra le colline cirotane. Socchiudi gli occhi e ti sembra di camminare tra i filari inerbiti di Gaglioppo, la varietà autoctona da cui si vinifica il Cirò.

Al palato è una carezza, i tannini si sono ingentiliti e addolciti e si insinuano setosi. L’acidità è percepibile ma bilanciata da un giusto grado alcolico e da un’elegante tannicità. La retrolfazione ritorna sui piccoli frutti con sfumature di carruba.

Il vino di Francesco sembra mantenere le promesse e le aspettative degli appassionati e di chi lo ha sempre stimato. Quella tannicità inizialmente un po’ ruvida, tipica del vitigno, che qualcuno additava come un difetto, con gli anni si trasforma in una perfetta tessitura.
Sostengo da sempre che i vini di questa portata e struttura non raggiungono immediatamente l’apice della godibilità. Così come un buon Barolo necessita di qualche anno di affinamento per poter essere apprezzato, alla stessa maniera questo vitigno meridionale che così tanto lo imita richiede di essere atteso.

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Enrico Togni

Altro cavallo di razza è il Nebbiolo di Enrico Togni. I suoi vini sono tutti buoni o eccellenti, ma il nebbiolo, il cui nome in etichetta altro non è che l’altezza della montagna dove è impiantato il vigneto, è quello che più stupisce.

Un nebbiolo di montagna, che si esprime diversamente rispetto al fratello langarolo. Sottile ed intenso, ma non magro come altri nebbioli coltivati in quota.
Il colore trasparente già rivela le sue origini montane.

Ciò che segna maggiormente di questo vino è la sua eleganza. Fine, mai eccessivo, ma non per questo esile. E’ un vino di carattere, con una struttura ampia e solida.
Il naso è orientato verso un frutto rosso polposo, come potrebbe essere una prugna ben matura, mora, vaghi ricordi di ciliegia, una tenue speziatura ed un balsamico che ricorda la foglia dell’eucalipto, una florealità sottile.

Al palato è volitivo, intenso, affilato. Tannini percepibili ma morbidi, sensazioni acide evidenti ma ben amalgamate. Il finale richiama la prugna matura, la mora e le speziature. La persistenza gustolfattiva è lunga ed elegante.

Un altro nebbiolo, a testimonianza che la diversità e non l’omologazione è la carta vincente.

 

7 thoughts on “Vini di vignaioli a Milano: altri due fuoriclasse

  1. enrico togni viticoltor di montagna

    grazie Massimiliano, troppo buono.
    solo una doverosa precisazione, onde evitare confusione, le vigne ovviamente non sono a 1703 mt, ma sono a 400 mt.

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      1. enrico togni viticoltore di montagna

        @Massimiliano Montes, ovviamente la precisazione non era x te, saràa pure una cosa scontata ma non hai idea di quante gente me lo chiede o me lo abbia chiesto in fiera in questi anni

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        1. Massimiliano Montes

          @enrico togni viticoltore di montagna, E’ vero! Dovevo scrivere “l’altezza della montagna CHE SOVRASTA il vigneto” 🙂

    1. Nic Marsél

      @enrico togni viticoltor di montagna, sì ma puntano alla vetta, al top 😉

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  2. Pingback: ‘A Vita 2010, il vino dell’architetto ‹ gustodivino

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