Com’è il mondo visto dal finestrino di un treno? Se lo chiedete a un pendolare, vi risponderà che è un inferno. Io il treno l’ho scelto per raggiungere Vicenza, penso che non ci sia niente di più bello che godersi paesaggi bellissimi che scorrono liberamente davanti agli occhi.
Scorgo piccoli gruppetti di case colorate e fazzoletti di prati verdeggianti poi ordinate e magnifiche distese di viti a cordone, tutte in fila che sembrano tenersi per mano; sui tralci ancora legnosi, già i primi cenni di qualche tenero germoglio di un tenue verde pallido. Villa Favorita è vicina ormai, mi attende un importante evento, l’incontro con i vini naturali, organizzato dall’associazione Vinnatur, che ha lo scopo di riunire vignaioli di tutto il mondo che intendono difendere l’integrità del proprio territorio diffondendo una profonda etica ambientale. Percorro l’affascinante viale orlato da alti e verdi cipressi e davanti a me, svetta imponente su una collinetta la villa del ’700.
All’interno si respira un’aria di familiarità, tra i tavoli tanti produttori di varia provenienza, sono cordiali e disponibili a raccontarsi, si succedono al mio passaggio offrendomi orgogliosi il loro vino che accetto ben volentieri. Stavolta ho le idee chiare, non vado a zonzo com’è mio solito fare, oggi ho un preciso obiettivo da raggiungere, sono qui per conoscere un vino di cui ho letto tanto e bene; un bianco macerativo pressoché introvabile nel nostro Paese.
Eccolo Stefano Legnani, discorre affabilmente con altri visitatori, è proprio lui che ho inseguito fin qui o meglio il suo Vermentino.
Mi accoglie come se ci conoscessimo da sempre, è in compagnia di sua moglie, che premurosa mi versa subito il vino nel calice.
Il Ponte di Toi al naso è un vino intenso e sfaccettato con le sue note tipicamente mediterranee, riconoscibilissimi i sentori salmastri. All’assaggio mostra grinta, struttura e mineralità impareggiabili. La sapiente macerazione rende questo bianco davvero intrigante. Si avverte la sua immaturità per nulla sgradevole, l’assaggio è un campione spillato da botte, tuttavia il vino svela un personalità egocentrica.
Stefano Legnani, possiede un solo ettaro vitato (di signorine come le chiama lui le sue viti) a Badia, Sarzana in provincia di La Spezia, Liguria. Gli chiedo di parlarmi un po della vendemmia, della vinificazione e, con disponibilità inizia subito col raccontarmi quali siano le prime indicazioni che segue per dare inizio alla raccolta dell’uva.
“Uno dei segnali, è quando mi accorgo che le vespe cominciano a svolazzare con frenesia attorno al vigneto, ascolto i loro chiassosi ronzii; cosi assaggio l’uva, deve piacermi in bocca, insomma se alletta me e le vespe, decido di iniziare la nostra vendemmia”.
Stefano, raccoglie i migliori grappoli qualche giorno prima della vendemmia per preparare il suo personalissimo pied de cuve, l’uso dei solfiti è ridotto al minimo indispensabile.
L’uva vendemmiata è diraspata poi messa nella stessa vasca del pied de cuve, la fermentazione parte spontaneamente nel giro di poche ore e dura, tumultuosa, per almeno cinque giorni. In seguito svina, separa il mosto dalle bucce e le passa nella pigiatrice, riunisce tutto il succo recuperato e si sincera che la fermentazione prosegua. Il vino lavora in totale libertà fino a Gennaio senza neppure il controllo delle temperature. Con la prima luna calante Stefano rimuove le prime feccie grosse, il vino continua a rimanere con il suo feccino in fondo alla vasca esprimendo il massimo potenziale in caratteristiche sensoriali fino a fine Marzo, momento in cui avverrà il vero travaso. Non resta che attendere l’arrivo del caldo di Giugno, il vino allora sarà pronto per passare in bottiglia senza alcun trattamento chimico ne chiarifica ne filtrazione.
Il Vermentino ha questi profumi, questi sapori.
Si ringrazia Jacopo Cossater per la foto sotto il titolo
Azienda Agricola Legnani Stefano
Via de Molini 72 – Bradia, 19038 Sarzana
Tel. +39 3482229695
email: s.legnani@legnani.com
Questi produttori artigianali… fanno vini buonissimi e poi si lamentano se qualcuno ne parla bene 😉
Dopo tanto inseguirlo finalmente sono riuscito a provare il Ponte di Toi a Villa Favorita. Molto buono davvero. E ti dirò che mi è piaciuto anche il suo Trebbiano, di cui il 2012 dovrebbe essere la prima vendemmia se non erro. Complimenti a lui!
@Andrea, sul trebbiano sono pienamente d’accordo con te.
@Andrea, sul trebbiano di Legnani, il “Tafon”, adesso potrai leggere le mie impressioni e la sua storia, chissà, forse scopriremo di avere avuto anche le stesse sensazioni.
Un caro saluto 🙂
@Patrizia, ottimo sono proprio curioso di leggerti. 🙂
“Tafon”, buono a sapersi, il nome mi era sfuggito durante gli assaggi.
Conosci anche l’etimologia di questi nomi?
@Andrea, c’è tutto sul pezzo appena pubblicato.
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