Un incontro fugace con Cipriano Barsanti (nella foto sotto il titolo) ospite dello Studio 126 a Bruxelles per scoprire una Toscana inedita tra le colline fredde e boscose della Garfagnana.
Ma andiamo con ordine: Massimo Coletti da Conegliano produce un ottimo prosecco colfòndo e spaccia vini naturali a Buxelles nel suo Studio 126.
A prima vista, lo Studio sembra un negozio vezzoso e originale, in una zona nota per i negozi di modernariato, che vende piccoli mobili, tazze e tessuti. Invece, tra librerie e credenze possiamo trovare le bocce dei vignaioli ribelli di tutt’Italia, che si mimetizzano come un fantastico complemento d’arredo ma sono l’anima e il cuore di questo bel posto.
Invece, la bella bruna che vede nella foto sotto il titolo insieme a Cipriano è Nicoletta Dicova, bulgara di nascita e italiana di adozione, anche lei missionaria del vino naturale italiano in Belgio.
È stata lei ad invitare il Barsanti a Bruxelles, che, comprendiamo, non poteva dire di no.
Cipriano è un toscano vivace e la battuta pronta non gli manca, ma neanche gli difettano audacia e la competenza nel dar vita suoi vini. In una zona fredda, innova e sorprende con varietà inusuali – pinot nero o grigio – ma anche con un rosso tradizionale (ovvero fatto cinque o sei vitigni locali e un tocco di malvasia).
Il pinot nero era finito, ma ho assaggiato un bianco da vigne vecchie oltre 60 anni da cosiddetta uva francesa, varietà aborigena e sensualmente acida: vino gioviale e sincero, fresco e vinoso malgrado i quasi 10 anni sul groppone.
Il pinot grigio (nella foto) passa solo poche ore in macerazione con le bucce, che però sono già sufficienti per avere un bel colore albicocca. Parlando di questo vino vi potrei stupire con una sarabanda di riconoscimenti a casaccio, ma preferisco inanellare gli aggettivi Gozzano: bontà, bevibilità (Gozzano chi?) sincerità, umiltà e bellezza. Un vino che magari non brilla per l’eleganza leziosa, ma che seduce e convince al primo sorso.
I vini di Cipriano sembrano usciti dalla mia memoria o dalla mia cantina, sono quelli che vorrei sempre avere a portata di mano, che ti danno del tu come un vecchio amico incontrato in trattoria, col quale confidarsi dopo una giornata difficile, vini che scaldano il cuore, che ti rassicurano prima di tornare a casa attraversando la notte. Ne sentiremo parlare, io intanto l’estate prossima lo vado a trovare.
Tutti i vigneti sono condotti in biodinamica, i vini sono sottoposti solo ad una leggerissima filtrazione, i solfiti vengono aggiunti in quantità modesta.
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