Trovarsi una sera a tavola tra amici dopo tanto, troppo, tempo e sentirsi finalmente bene. Scoprire per caso che nessuno di noi ha mai visto un cazzo di episodio di “Starwars” e sentirsi ancora meglio.
Un particolare apparentemente banale che una volta di più ci accomuna, assumendo all’improvviso un significato simbolico come una certificazione o un sigillo in ceralacca applicato a una grande riserva.
Non abbiamo nulla contro “Guerre Stellari”, semplicemente a non interessano effetti speciali, maggioranze, frizzi e lazzi. Beviamo vino buono senza paillette né fuochi d’artificio. Noi, ladri di idee in nome della nostra Suprema Arte, non ce ne curiamo. Beviamo vino buono e lo snobbiamo. Beviamo vino buono e lo sappiamo. Beviamo vino buono e non ce lo diciamo. Perché poi alla fine, nel bel mezzo della tavola, ci sarebbe anche lui, il “VIN DES POTES”, letteralmente il vino degli amici.
Una cosetta iniziata per pura passione da due sommelier di Arles (Basile Passe & Yoan Tavares) con in testa la pazza idea di “sfruttare” i legami maturati in anni di frequentazioni con vignaioli naturali di mezza Europa per scovare qualche vigna da prendere in affitto e vinificare i propri sogni.
Il Vin des Potes 2016 (2400 bottiglie e 132 magnum di IGP Pays de l’Hérault) da grappoli di Grenache, Syrah e Mourvèdre raccolti ad Argelliers (Languedoc) presso la tenuta Le Champ des Barbiers, è un piccolo gioiello.
Fruttini e spezie perfettamente in equilibrio tra concentrazione (più luce che materia) e freschezza (più bosco che agrumi). Un vino goloso e corroborante che si beve a bicchierate e che ricorda, accidenti, la fragranza dell’uva matura! Il vino che vorrei sempre in cantina da condividere coi miei “amici di Starwars”.
Spero, spero che te ne sia rimasta una per il 30 😉
@Massimiliano Montes, hai l’esenzione da Starwars? 🙂
@Nic Marsél, non ho l’esenzione da vino 🙂