Quattro lustri di Castello Conti: 1984-2004

Sei annate di Boca Doc Castello Conti, dallo storico millesimo 1984 fino al 2004.

Elena, Anna e Paola Conti mi hanno sempre affascinato. Tre donne in gamba che gestiscono la cantina ereditata dal papà Ermanno che invece voleva lasciare tutto a un figlio maschio.
Tutti gli esempi di sovversione dei comuni pregiudizi sono ammirevoli, particolarmente quelli relativi a generi e sesso. Oltre ovviamente a quelli che riguardano il vino.

Come una nemesi, al padre tradizionalista arrivano tre femminucce, che prendono in mano con energia le redini dell’azienda e dal 1996, primo anno di gestione al femminile, cambiano nome ed etichetta del prodotto top, il Boca Doc, in “Rosso delle Donne”.
Queste Donne sono brave, lo dimostra il loro lavoro ma soprattutto il loro vino. Ospiti della storica Enoteca Picone di Palermo, sabato 11 maggio abbiamo degustato le annate 1984, 1989, 1991, 1996, 2000 e 2004.

Enoteca Picone

Enoteca Picone

 

Enoteca Picone, interno

Enoteca Picone, interno

La Doc Boca è una delle denominazioni italiane più piccole, in provincia di Novara, alto Piemonte, al confine con la Lombardia e con la Provincia di Varese. Il Boca è la dimostrazione di come Nebbiolo non significhi soltanto Langhe. Spostandosi verso nord dai comuni adiacenti Barolo, questo vitigno cambia nome, “spanna” in provincia di Novara, “chiavennasca” in Valtellina, ma mantiene inalterata la sua eleganza e la sua capacità di produrre grandi vini.

Il disciplinare del Boca prevede che i vini debbano essere ottenuti dalle uve provenienti dai seguenti vitigni: Nebbiolo (Spanna) dal 70% al 90%, Vespolina e Uva rara (Bonarda novarese), da sole o congiuntamente, dal 10% fino al 30%.
Le uve devono essere prodotte nella zona compresa nel territorio comunale di Boca, e in parte in quello di Maggiora, Cavallirio, Prato Sesia e Grignasco. Tutti comuni sulla riva est del fiume Sesia.
Vespolina e Uva rara (così chiamata non per la difficoltà di reperimento ma per la distribuzione rada dei chicchi nel grappolo), stemperano la naturale ruvidità del nebbiolo, arrotondandone il gusto, e conferendo anche un po’ di colore.

Il Boca di Castello Conti proviene da 1 ettaro di vigna impiantata nel 1973 nel comune di Maggiora, suddivisa in due particelle a circa 450 metri sul livello del mare, con esposizione sud sud-est. La composizione dei terreni varia tra le due particelle, una in prevalenza sabbiosa, l’altra limo-argillosa. Basse rese, raccolta manuale e vinificazione naturale, completano un quadro di trattamenti limitati in vigna.

Castello Conti, vigna

Castello Conti, vigna

 

Castello Conti, nebbiolo

Castello Conti, nebbiolo

Il Boca è in realtà un assemblaggio di vini diversi, e non un uvaggio, perché le tre specie maturano in tempi differenti e vengono raccolte e vinificate separatamente. Il Castello Conti è composto per il 75% da Nebbiolo (Spanna), il 20% da Vespolina e il 5% Uva Rara. Per prima viene vendemmiata la Vespolina, in seguito l’Uva Rara e per ultimo il Nebbiolo. La macerazione dura non meno di 20-25 giorni, e dopo la svinatura segue una maturazione in botti di legno per quasi tre anni.
Il vino viene commercializzato dopo un ulteriore periodo di affinamento in bottiglia di un anno.

Ma vediamo nel dettaglio le impressioni dei singoli millesimi.

Calici

Calici

 

Castello Conti, annate

Annate

 

Calici

Calici

Castello Conti – Boca Doc 1984. 92 punti
Trent’anni e non sentirli. Colore rosso rubino tendente al granato. Gli aromi di apertura sono di cuoio, mirtillo, foglia di pomodoro, amarena e viola. La roteazione lascia emergere note balsamiche, di the verde, macchia mediterranea, e di nuovo amarena.
Al palato l’acidità è notevole con tannini astringenti ma dolci e setosi. La retrolfazione è dominata dagli agrumi e dal succo di arancia rossa stemperate da sentori metallici. La persistenza è di media durata, inferiore a quello che naso e palato facevano presagire.

Castello Conti – Boca Doc 1989. 87 punti
Colore simile al precedente, tenuemente ossidato con note di sherry che si mescolano a sentori di pomodoro. Alla roteazione compaiono aromi di the, tenui note balsamiche, guaiava, caramello, viola e geranio. Il palato è poco interessante, smusso, poco acido, con tannini poco percepibili. Il finale è corto, con una persistenza decisamente breve.

Castello Conti – Boca Doc 1991. 89 punti
Colore rosso rubino tendente al granato. Più balsamico dei precedenti, con sottili note mentolate accompagnate da goudron, viola e foglia di pomodoro. Roteando prendono vigore i sentori agrumati di arancia rossa, macchia mediterranea e ancora note metalliche. L’acidità è elevata, con tannini evidenti ma di fine tessitura. Retrolfazione di arancia rossa con persistenza medio-lunga.

Castello Conti – Boca Doc 1996. 90 punti
Colore sempre  rubino tendente al granato. Apre con inedite sensazioni di salamoia, seguite da crosta di pane (rapidamente evanescente), sottobosco, corteccia, the, e foglia di tabacco. Sempre presente un tenue goudron. La roteazione fa percepire agrumi e balsamico. Al palato ha un’acidità moderata e tannini rotondi. Alla retrolfazione tornano gli agrumi, la persistenza è medio-alta.

Castello Conti – Boca Doc 2000. 90 punti
Colore simile al precedente. Apertura erbacea, con sentori di geranio e cuoio. Roteando leggermente emerge il balsamico, con i piccoli frutti rossi che ricordano il mirtillo, la macchia mediterranea con la ginestra, la florealità di viola e i tenui sentori agrumati. Il tutto su un sottofondo costante quasi selvatico, etilfenolico. E’ di buona acidità, con tannini evidenti. La retrolfazione lascia trapelare sentori di amarena e arancia amara. La persistenza gustolfattiva è medio-lunga.

Castello Conti – Boca Doc 2004. 91 punti
Colore rosso rubino tendente al granato. Accostando il calice al naso si percepiscono chiari sentori di foglia di pomodoro, amarena, ribes e ricordi di zenzero. Roteando, la ginestra e i fiori di campo fanno capolino, insieme a vaghe note medicinali e profumo di pompelmo. L’acidità è elevata, con tannini presenti ma non fastidiosi. Il finale è amaricante, di lunga persistenza.

 

Cantine del Castello
di Conti Elena, Anna e Paola SNC
via Borgomanero 15 – 28014 Maggiora (NO)
tel. +39.0322.87187
fax  +39.0322.87853
info@castelloconti.it
http://www.castelloconti.it

 

 

4 thoughts on “Quattro lustri di Castello Conti: 1984-2004

  1. Massimiliano Montes Post author

    Ogni valutazione aromatica ha componenti soggettive e personali.
    Al di là dei nostri gusti (la componente soggettiva), il nostro sistema olfattivo presenta una ampia, fisiologica, variabilità interpersonale nella percezione, ma soprattutto nella caratterizzazione, degli odori.
    Qualsiasi manuale parli di percezioni standard dice cavolate.
    Questo lo dico affinché i nostri lettori prendano con beneficio di inventario anche le mie valutazioni. Non è il punto in più o in meno che determina la bontà di un vino.
    Certo, in linea di massima le valutazioni, anche numeriche, hanno un senso. Questi degustati sono vini che si collocano nella fascia intorno ai 90 punti, e questo può essere considerato un elemento di valutazione abbastanza oggettivo.
    Così come la distanza tra i punteggi più alti e quelli più bassi può essere riscontrata con buona riproducibilità da più degustatori.

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  2. Patrizia

    Gran bella verticale di gran pregio! Vini perfettamente sani e vitali.
    Il millesimo 84′ memorabile! Il 2004, stupefacente!

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  3. Mario Crosta

    Io ricordo le annate 1961, 1964, 1971, 1978 e devo dire che il Boca mi stupisce sempre, anche quello prodotto in vigneti a filare e non soltanto con il classico quadretto maggiorino. La tradizione va bene, ma quel che conta è ottenere uve sanissime con il minimo (o meglio in assenza) di interventi chimici in campo. E a Boca ci riescono. Vi suggerirei la lettura di questo mio vecchio articolo: http://www.winereport.com/winenews/scheda.asp?IDCategoria=1&IDNews=472

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  4. Giulia Perrone

    Il Boca è una DOC sottovalutata. Anche gli operatori del settore spesso la sconoscono al di fuori della nostra zona. È pur vero che ci sono solo nove produttori in zona DOC Boca (ora forse se ne è aggiunto un altro), però con un livello qualitativo medio, elevato. Meriterebbe più recensioni e più attenzione. Grazie intanto a voi che vi siete (pre)occupati di noi 🙂

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