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Piccolo omaggio a Serge Hochar

Château Musar è una delle ultime aziende che producono vino in paesi a prevalenza Musulmana, precisamente in Libano, 18 Km a nord di Beirut, non lontano dal confine con la Siria. Nota particolare: fa un vino buonissimo. La morte di uno dei suoi padri fondatori, Serge Hochar, il primo gennaio, è una perdita non solo per il mondo del vino.

Oggi diremmo che lo Château Musar è un vino naturale. In realtà sia Serge Hochar che suo padre Gaston, che ha fondato l’azienda nel 1930, lo hanno sempre chiamato solamente vino. Serge si è laureato in Enologia all’Università di Bordeaux, ed è stato allievo di Jean Riberau and Emile Peynaud in tempi non sospetti, quando non esistevano lieviti selezionati e le annate più prestigiose del Medoc avevano 11,8° alcolici.

I meriti della famiglia Hochar sono molteplici. A parte quello, poco scontato per la verità visti i tempi che corrono, di essere riusciti a tirare fuori grandi eccellenze senza fare uso di tecnologie ed intrugli chimici degni del Dott. Frankenstein, il principale merito è di avere creduto nel loro territorio.

Invece di fuggire in Europa e cercare di acquistare vigneti in Bordeaux o in Chianti, hanno pervicacemente insistito nel vinificare in un paese spesso ostile e tormentato da infinite guerre, con inesistenti governi fantoccio e camionette militari per le strade.

I nemici di Gaston e Serge sono stati la guerra, la corruzione delle autorità locali (ma con questo problema Gaston e Serge riuscivano a cavarsela abbastanza bene), le difficoltà ambientali e territoriali, e, dagli anni ’70, l’integralismo religioso che vieta la produzione e il consumo di alcol: hanno difeso il loro “Castello” come una roccaforte.

La volontà di vinificare in quelle zone nasce non solo da una naturale empatia per il suolo natio, ma anche dal desiderio di perpetuare una tradizione millenaria. La fermentazione del frutto della vite nasce infatti nel Caucaso e da qui discende verso i paesi mediorientali. Furono proprio i Fenici, gli antenati degli attuali Libanesi, a portare il vino in giro per il mondo allora conosciuto.

La tenuta si trova nella Beqaa Valley. A 1.000 metri di quota ci sono le vigne per il rosso, un tipico assemblaggio bordolese di Cabernet Sauvignon, Carignan e Cinsault, migliore della maggior parte dei bordolesi italiani, anche blasonati.

Chateau Musar bianco 1999

Chateau Musar bianco 1999

Più in alto, a 1.500 metri, ci sono invece le vigne di Obaideh e Merwah, due vitigni autoctoni mediorientali con cui viene prodotto lo Château Musar bianco.

Sono entrambi due eccellenti vini, anche se personalmente sono rimasto incantato dalla bontà dello Château Musar bianco, che definire nettare non è eccessivo.

Onore al merito, onore a Serge Hochar.

 

Chateau Musar
Ghazir, Lebanon
Tel. +9611201828
Fax +9611201827
info@chateaumusar.com
http://www.chateaumusar.com

 

7 thoughts on “Piccolo omaggio a Serge Hochar

  1. graziano

    considerando ricevo ambe2 le riviste o le ho lette e non le ricordo PERCIO’ RI-lettura grazie comunque ad entrambi

    http://gustodivino.it/vino/chateau-musar-bianco-1999-il-vino-caldo-del-momento/massimiliano-montes/5018/#sthash.n07rjugM.dpuf

    http://www.lavinium.com/mondovino/giuliani_chateau_musar_1995_gaston_hochar_classe_infinita_2015.shtml Rispondi a questo commento – See more at: http://gustodivino.it/vino/piccolo-omaggio-a-serge-hochar/massimiliano-montes/12508/#comment-45827

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  2. Ronnie Penati

    indimenticabile la verticale di musar bianco dal ’54 al ’95.
    Grazie Serge Hochar

    Reply
    1. Massimiliano Montes Post author

      @Ronnie Penati, grazie a te per avere condiviso con noi (invidia…. 🙂 )

      Reply

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