Ciao Francesco. Ti vengo a trovare sabato, so che hai ospiti. Risposta per sms: “furbacchione”.
A parte gli scherzi, trascorrere qualche ora tra le vigne a parlare di piante e imparare la potatura a guyot, è stato interessante e costruttivo.
Francesco Guccione coltiva sei ettari vitati, di cui tre di Trebbiano, uno di Nerello Mascalese, uno di Perricone e uno di Catarratto.
In compagnia di Romina Cattaneo e Alice Colantonio giunte per aiutare Francesco e per imparare l’arte della potatura, abbiamo razzolato tra i filari e improvvisato approssimative spalle e stocchi (il tralcio più lungo che genera i grappoli della successiva stagione).
Infine il trasferimento alle nuove cantine Guccione. Ricavate negli ampi spazi di un capannone industriale in località San Cipirello, sono perfettamente attrezzate per consentire un’ampia produzione in piena autonomia.
Le vigne hanno tutte una resa tra i 40 e i 45 quintali di uva per ettaro. La vendemmia 2012, l’annata in commercio, si è svolta nella prima quindicina di ottobre.
Le fermentazioni avvengono in parte in fusti di acciao inox e in parte in grandi tini di rovere tronco-conici. Negli stessi tini, dopo la svinatura, continua la maturazione, fino all’imbottigliamento dopo circa sei mesi.
Una grande botte viene riservata al vino che necessita di un periodo di affinamento più lungo.
Francesco produce vini in purezza, tranne un assemblaggio di Nerello Mascalese e Perricone, il rosso Cerasa.
Il primo campione che ci fa assaggiare è il Trebbiano 2012.
Giallo tenue, delicato. Oscilla tra biancospino, zagara e scorza di arancio, insieme a lievi note vanigliate. Al palato è fruttato, elegante. Ben bilanciato l’alcol.
Questo vino è per metà fermentato in acciaio, per il resto nei tini di legno. Il più gentile e delicato tra i vini di Francesco.
Il Catarratto 2012 è macerato 10 giorni con le bucce.
Cambia il colore, dorato con riflessi ramati, brillante. Ha un naso più intenso ed avvolgente, di camomilla, mela cotogna, scorza di cedro, lavanda.
Caratteriale e intenso, ampio e volitivo al palato, ha una lunga persistenza con una retrolfazione che richiama l’agrume della scorza del cedro.
Il Nerello Mascalese 2012 è rosso rubino cupo con unghia trasparente e sfumature granato.
Apre con aromi di noce e carruba, poi vira su una florealità che oscilla tra rosa e passiflora, legna stagionata e datteri, erba appena falciata. In bocca alcol e tannino si bilanciano. E’ un vino muscolare con il 14,5% di volume in alcol.
Il Perricone 2012 ha un colore più violetto, con un unghia meno trasparente.
Il corredo aromatico è caratteristico. Viola, prugna, agrume e ginepro, con note di frutta secca e di carruba, su un sottofondo più serio di cuoio e sottobosco. Anche questo è di gradazione elevata (14% in volume).
Ottimo vino.
Il Rosso di Cerasa è un blend tra i due precedenti, che vorrebbe unire i pregi dei due vitigni, attenuando la note più decise del Perricone con quelle più fruttate del Nerello Mascalese.
Guccione Azienda Agricola
Cantina: Corso Trieste 46/48
90040 San Cipirello Palermo
Vigne: Contrada Cerasa, 90046 Monreale
Tel. +393472993492
francescoguccione.cerasa@gmail.com
Massimiliano, la potatura non ha più segreti per te 🙂 Incredibile vedere tutta quell’erba e quei fiori.
Vedo che sull’etichetta trasparente Francesco ci ha preso alla lettera 🙂
@Nic Marsél, ehm… nessun segreto, si 🙂
L’etichetta è trasparentissima, già me lo avevano fatto notare altri
Cmq interessante vedere come i Sicilia ormai sia già primavera inoltrata!
Bello!