La vigna del presidente

Ma chi è questo Cornelissen? Si compri una vigna sull’Etna e poi vediamo se riesce a fare un  vino buono.

Produttore controverso, certo, lontano dalla larghe intese. Nome che spacca: o si ama o si odia. I suoi vini non sono sempre tecnicamente perfetti, a volte sono spigolosi, ruvidi, ma quando sono illuminati dalla grazia fanno sognare: ti prendono per mano per una passeggiata indimenticabile tra sensazioni e profumi unici combinati con maestria imponderabile.

Frank Cornelissen

Frank Cornelissen

Il mio cammino nel mondo dei naturali è iniziato con un Munjebel bianco di impareggiabile grazia e spessore: un vino che danza e picchia. Ieri la canonizzazione di Cornelissen tra i miei produttori di culto è arrivata grazie ad una bottiglia fuori commercio: La Vigna del Presidente, vino creato per non so quale anniversario del Consorzio dei vini dell’Etna.
In etichetta c’è scritto tutto (vedi foto), è un vino fatto con l’uva e poi Cornelissen ha aggiunto abbondanti dosi di poesia, maestria, amore, passione e probabilmente anche un po’ di culo.

L’aroma di questo vino è intenso come una rosa di maggio appassita in un angolo del mio giardino, solo che a casa mia non c’è il mare e qui sì: mare aperto, intenso, iodato, oscuro. Il mare di Mompracem. Il gusto è profondo e infinito come la Fossa delle Marianne: c’è peso specifico e eleganza. Tannini vellutati e acidità in punta di fioretto. Persistenza da Santa Romana Chiesa. Un vino che scolpisce sensazioni uniche nella memoria di chi lo beve.

Lo voglio gridare arrampicato sull’albero maestro: per me Cornelissen è un genio e chi non ama i suoi vini non capisce un cavolo!
Ma davvero, senza perifrasi: chi non lo ama è lontano dal soffio della bellezza, sordo ai sussurri dell’imponderabile che da vita ai capolavori unici. Bevetevi Sandri & Pojer  a cena con la Biancofiore. Noi combattiamo per la Perla di Labuan.

 

Azienda Agricola Frank Cornelissen
Via Nazionale, 297
IT – 95012 Solicchiata (CT)
Etna – Sicilia
info@frankcornelissen.it
http://www.frankcornelissen.it

 

17 thoughts on “La vigna del presidente

    1. Massimiliano Montes

      Il Magma 2011 assaggiato in anteprima a Villa Favorita era strepitoso!

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  1. Nic Marsél

    Ho bevuto finora solo il Contadino 7 (Etna rosso 2009). Sul momento non mi era sembrato nulla di rivoluzionario o estremo. A fine boccia stappiamo un pluripremiato stelle+bicchieri+oscar+orsi&palmed’oro. Assaggiamo e ci chiediamo : “ma è vino questo”?

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  2. Francesco Maule

    Grande Armando!
    Condivido appieno. Quando me lo criticano io rispondo che e` un amico da quando sono adolescente e che per me l’Etna sono i suoi vini! E non c’e` nient’altro da capire!
    Che bello leggere certe cose! E W Pojer&Sandri!
    Ciao!

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    1. Andrea Gatti

      @Francesco Maule, I vini trentini così come quelli altoatesini sono mediamente buoni, ma mai raggiungono vette di eccellenza. In questa fascia rientrano Pojer&Sandri.

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      1. Mario Crosta

        @Andrea Gatti, dipende da cosa s’intende per eccellenza e per mediamente buoni. Io pasteggio molto più volentieri con alcuni vini trentini e sudtiroler che non con Barolo, Amarone e Primitivi di grido e non certo per motivi di portafoglio, ma di gusto, leggerezza, freschezza, digeribilità. Altri preferiscono pasteggiare diversamente, ma penso che sia una questione di gusto personale e non la elevo a verità. Sono fatto così, se devo scegliere tra un ottimo Valpolicella classico e un ottimo Ripasso, preferisco il Valpolicella classico. Se devo scegliere tra uno Spanna di Ghemme ottimo ed un Barolo, preferisco lo Spanna di Ghemme. Certo, sono tutte scelte che dipendono dal produttore, però in generale non mi fregano più i grandi nomi osannati e i tenori alcoolici elevati. Secondo me dovremmo bere sempre il vino a tavola girando la bottiglia in modo da non leggere l’etichetta, ma godendoci il contenuto e basta. Con un panino appena sfornato e un prosciutto crudo di Parma dolce affettato finemente, cosa suggeriresti? Il Brunello? Non credo. E con le alici crude in marinata, cosa suggeriresti? Un Tocai (e diciamola, quella gloriosa parola!) Friulano del Collio? Non credo. Certo, in mancanza d’altro vanno benissimo anche dei vini d’eccellenza, ma secondo me ogni vino ha la sua bella dose di eccellenza in rapporto alla pietanza con cui si gusta meglio e di cui esalta meglio i sapori.

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      2. Marco De Tomasi

        @Andrea Gatti, “mai raggiungono vette di eccellenza” sarà …
        lì per lì mi vengono subito in mente il Sauvignon Voglar 2010 di Peter Dipoli, l’Equinotium di Mattia Filippi, il CinqueSeiSette di Rosi, l’Isidor 2008 di Alessandro Fanti … se non sono “vette di eccellenza” quelli …

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        1. Mario Crosta

          @Marco De Tomasi, vedo che ne hai tralasciati almeno altri centosettantacinque per non tediare con troppe citazioni il pubblico, ma non fa niente, ho capito che erano soltanto degli esempi.

        2. Andrea Gatti

          @Marco De Tomasi, Anche il pinot nero di Elisabetta Dalzocchio o il Ciso dei Dolomitici. Buoni, ma per eccellenza intendo altro. la mia è solo un’opinione, de gustibus non desputandum

        3. Nic Marsél

          Adolfo Celi (senza “i”) ovviamente, prima che A3C mi redarguisca 😉

  3. Andrea

    A parte l’assaggio (di tutti i suoi vini) a Villa Favorita non ho bevuto tantissimi Cornelissen. Ma quelli provati hanno lasciato il segno.
    Io mi schiero tra quelli che lo amano.

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  4. Daniele Tincati

    Sono in linea alla perfezione con Andrea.
    Non conosco i suoi vini al di là degli assaggi a Villa Favorita 2013, ripetuti due volte, domenica e lunedi perchè non ci potevo credere.
    Vini strepitosi, quelli 2012, forse i suoi migliori, a detta di tutti, compreso lui.
    Intanto vedremo, io mi sono messo in cantina un pò di materiale dell’annata precedente su cui studiare 🙂

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