Redatta collegialmente dal Sindacato per la difesa dei vini naturali, associazione nata in Francia nel settembre 2019, la Carta dei “Vin Méthode Nature” è stata ufficialmente riconosciuta dal Governo francese.
Questi sono i punti del metodo naturale concordati dai vignaioli aderenti al Sindacato:
1. Il 100% delle uve (di tutte le origini: AOP, Vin de France, ecc.) destinate a un vino che rivendica la denominazione di “vino metodo naturale” deve provenire da agricoltura biologica praticata e certificata (Nature & Progrès,AB, o almeno il 2° anno di conversione AB).
2. La raccolta è manuale.
3. I vini sono vinificati solo da lieviti indigeni.
4. Nessun additivo è aggiunto.
5. Non è autorizzata alcuna azione di modifica volontaria della composizione dell’uva.
6. Non è consentito il ricorso a tecniche fisiche brutali e traumatiche (osmosi inversa, filtrazioni, filtrazione tangenziale, pastorizzazione flash, termovinificazione …).
7. Nessun solfito viene aggiunto prima di e durante la fermentazione (Possibilità di adeguamento – dell’ordine di: SO2 <30 mg/l H2SO4 totale, qualunque sia il colore e il tipo di vino – prima dell’imbottigliamento; obbligo di fornire informazioni sull’aggiunta di solfiti, menzionate sull’etichetta tramite un logo dedicato.)
8. In una “Fiera del vino metodo naturale”, i viticoltori e gli organizzatori si impegnano a presentare la carta di impegno etico accanto alle bottiglie; i commercianti di vino indipendenti sono incoraggiati a fare lo stesso, per quanto possibile, all’interno del loro stabilimento.
9. Utilizzo di un logo identificativo:
10. L’impegno sarà assunto durante la “commercializzazione” (obbligo di risultato) mediante una “dichiarazione d’onore”, a seguito del parere dell’ufficio del Sindacato; sarà richiesto ogni anno per ogni cuvée (lotto chiaramente identificato).
11. Le cuvée che non sono “vino metodo naturale” devono essere chiaramente identificabili (etichettatura differenziata) con i firmatari.
12. I firmatari si impegneranno a proprio nome e tutte le informazioni richieste saranno messe online.
E’ interessante notare che al punto tre si afferma che le fermentazioni sono consentite solo da lieviti indigeni, e al punto quattro si specifica che non è consentita l’aggiunta di alcun additivo enologico (lieviti esterni compresi).
Inoltre è autorizzato l’uso di un logo Vin Méthode Nature che differenzia i vini senza solforosa aggiunta, come quelli aderenti all’associazione SAINS, da quelli con solforosa aggiunta nei limiti massimi consentiti di 30 mg/l.
L’iniziativa sarà sicuramente foriera di polemiche al calor bianco a mio parere più in Italia che nella stessa Francia. E’ però un importante strumento di tutela dei vignaioli naturali, strumento che tende a “risarcirli” dei rischi che annualmente corrono.