I tuoi difetti mi fanno sesso: il Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo 2010 di Valentini

Qualcuno pensa che i sentori di affumicato in un rosato siano fuori luogo, se non addirittura un difetto. Io credo che il Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo 2010 di Valentini senza questo “difetto” sarebbe un po’ come l’Adriana di Rocky prima di togliersi gli occhiali, o come la cassiera di un supermercato col grembiule blu.

Quello che fa un vino “diverso” è proprio l’assenza del grembiule blu, di quell’uniforme che troppo spesso rende le bottiglie tutte uguali.
Questo Cerasuolo uguale proprio non è. Il colore è già elemento di interesse, rosa antico con sfumature calde e riflessi scuri. Ha una fine opalescenza che non ne pregiudica la trasparenza.

Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo 2010 Valentini, calice

Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo 2010 Valentini, calice

Credo che non esista un altro rosato con caratteristiche simili: quella sottile impronta (digitale) a cavallo tra goudron e cuoio che fa da filo conduttore e spina dorsale intorno alla quale si costruisce tutta l’immagine gustativa. I profumi di giuggiole mature, che giocano a rimpiattino con la marasca e le fragoline vere. Un non so che di liquirizia che fa capolino tra le ciliegie rosse mature, seguito dal profumo un po’ agre dell’ibisco e dal gelsomino appassito.
Il sorso e la deglutizione ti inducono a socchiudere gli occhi, per gustare fino in fondo una retrolfazione capace di restituire intatti, e potenziati, i sapori della frutta e gli aromi di apertura. La gradazione alcolica è quella di un rosso, con i suoi 14°, che si accompagna ad un’acidità degna di nota.

Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo 2010 Valentini

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Cerasuolo è un nome che anche in altre parti dello stivale richiama i colori e i profumi della ciliegia. In Sicilia indica un rosso assemblaggio di Frappato e Nero d’Avola. In Abruzzo un rosato da uve Montepulciano.

L’azienda agricola Valentini sembra essere tra le più vecchie d’Abruzzo, con citazioni che risalgono al 1650. Divenuta nota alla fine del XIX secolo grazie a Camillo Valentini, che ricevette diversi premi per il suo vino, è assurta agli onori tra gli amanti dei vini naturali grazie a Edoardo Valentini, l’avvocato, ed è gestita oggi dal figlio Francesco Paolo. L’azienda ha una superficie di 64 ettari, prevalentemente vitati, e produce  Trebbiano d’Abruzzo e Montepulciano d’Abruzzo anche in versione Cerasuolo, rosato.

Vigneto di montepulciano

Vigneto di montepulciano

 

Francesco Paolo Valentini

Francesco Paolo Valentini

Come già faceva il papà Edoardo, Francesco Paolo si definisce un artigiano del vino, in contrapposizione a metodi di produzione industriali. Per la famiglia Valentini essere artigiani significa prima di tutto avere profondo rispetto delle vigne e del vino. Il rispetto si traduce, nella pratica quotidiana, in assenza di trattamenti sistemici, fertilizzazione e diserbo chimico in vigna, e in procedimenti di vinificazione assolutamente naturali in cantina, senza lieviti selezionati, mosto concentrato, acidificazione o disacidificazione: solo uva e le loro capacità artigianali di fare vino.
I vini di Valentini maturano in botti grandi, niente barriques o altri espedienti “legnosi”.

P.S. Il mio più sentito rispetto verso le cassiere dei supermercati col grembiule blu. Non ho nulla contro di voi.

 

Valentini
Via del Baio , 2
Loreto Aprutino (Pe)
tel 085 8291138

 

 

 

7 thoughts on “I tuoi difetti mi fanno sesso: il Montepulciano d’Abruzzo Cerasuolo 2010 di Valentini

  1. A3C

    mi manca…e dopo avere letto l’articolo ancora D +…certo che 64 ettari sono un latifondo…

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    1. Massimiliano Montes

      E’ vero. Diciamo che i Valentini sembrano animati da ottime intenzioni anche se sono un po’ a cavallo tra l’artigianato e il latifondo 😉
      Il vino è eccellente.

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  2. A3C

    il messaggio è fuori tema ma potrà interessare i nostri quattro lettori
    il link riportato di seguito vi condurrà sul sito 1 dei migliori ristoranti delle Faindre (al confine tra Belgio e Francia) che fa una cucina genuinamente territoriale ed ha una carta dei vini spaziale… (è possibile scaricarla in PDF) di vini che io in gran parte conosco bene ed ho degustato … ebbene il ricarico minimo è del 450% sul prezzo al cliente privato…mi sembra UNA FOLLIAAAAAAAAAAAA… ma voi che ne pensate di questi ricarichi folli? IO NON VADO + AL RISTORANTE MI SONO ROTTO di essere preso X il fondelli
    Buona lettura…
    http://indewulf.be/fr/

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    1. Nic Marsél

      @A3C, Armando, non so se reputare più incredibile il contenuto del PDF o il fatto che a poche centinaia di metri (Nieuwkerke) ci abbia soggiornato per un paio di giorni, ospite di amici, una quindicina d’anni fa. Ma cosa diavolo ti ha spinto in quell’accidente di posto? 🙂

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      1. A3C

        @Nic Marsél, …ci hanno aperto questo ristorante che è in ascesa vertiginosa nell classifiche mondiali… ha scalato oltre venti posti quest’anno nella classifica sponsorizzata dalla San Pellegrino (discussa e inaffidabile quanro si vuole rappresenta comunque un segnale importante). Io sono convinto che si possa mangiare bene dappertutto e questo ristorante ne è la prova: cucina del territorio di altissima qualità con menu che variano giornalmente in base alla maturazione ed alla reperibilità delle verdure. Vendure locali che sono alla base della loro cucina e scarso impiego di proteine ricche (invece molte ostriche, e carni povere della tradizione locale – pollo maiale) + una carta dei vini spaziale…ci andro tra berve ma dopo il balzo in classifica bisogna aspettare un po’ che stanno scoppiando di prenotazioni…speriamo che il successo non lo rovini…

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