I rosati di Beverfood Sicilia

Cinque rosati distribuiti da Beverfood Sicilia e gentilmente offerti da Francesco Spadafora, degustati a bottiglie coperte.

L’idea nasce un po’ per gioco, per divertirci a scoprire profumi e sapori in deroga a pregiudizi e convinzioni precostituite.
I cinque rosati sono: il Lagrein di Cantine Terlano 2011, il Ros’Aura 2011 aglianico di Feudi San Gregorio, il nero d’Avola Spadafora 2012, il gaglioppo di ‘A Vita 2010 e il Bonavita rosato 2012.

Badalamenti

Badalamenti

Ospiti del bistrot “Badalamenti Cucina e Bottega” di via Galatea 55 a Palermo, abbiamo organizzato una degustazione cieca. Il panel di degustazione era costituito per metà da esperti e per metà da consumatori occasionali, metà donne e metà uomini.
Non abbiamo usato schede di degustazione professionali, ma abbiamo chiesto ai partecipanti di esprimere le loro soggettive preferenze in relazione al colore, profumo e sensazioni gustative dei vini, assegnando per ognuna di queste caratteristiche un punteggio da 1 a 5.
Le bottiglie sono state coperte e numerate, analizzate per ognuna delle caratteristiche richieste ed alla fine sommati i punteggi. Abbiamo chiesto ai partecipanti di non esprimere giudizi fino al termine della degustazione.

I rosati di Beverfood Sicilia

Rosati, bottiglie coperte

Bisogna dire che non ci sono state grandi differenze di punteggio tra i vini, con una qualità media abbastanza buona.
Per primo si è classificato il Lagrein di Terlano, quindi il nero d’Avola di Spadafora, il Bonavita rosato, il Ros’Aura di Feudi San Gregorio, e per ultimo ‘A Vita.

Di seguito una descrizione dei vini in ordine di arrivo.

Lagrein Rosè 2011 Cantina Terlano
Rosa intenso, con sentori che virano dapprima su profumi delicatamente affumicati seguite poi da timide ciliegie e mirtilli. In bocca è freschezza definita, lieve e delicata la sua corposità. Alla deglutizione persiste e conferma un’aggraziata freschezza.

Nero D’Avola rosato Principi di Spadafora 2012
Colore rosa caldo tenue e brillante, con delicati riflessi salmone. Al naso il vino si offre generosamente con nitidi sentori di fiori di pesco, lampone e fragoline. Al palato è gradevolmente vinoso, la morbidezza è in equilibrio con un’esuberante freschezza. Corpo e persistenza ben definite.

Bonavita rosato Terre Siciliane 2012
Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Nocera.
Rubino scarico luminescente per questo blend di tutto rispetto. Al naso è sottile ma volitivo, con tenui note di gelsomino e begonia mescolate a profumi di melograno, mirtillo e mela cotogna.
In bocca è di buon corpo e sensibile acidità. Persistente e decisa la sapidità salmastra alla deglutizione.

Ros’Aura Aglianico Feudi di San Gregorio 2011
Rosa intenso e cristallino, con note odorose di papaveri e pansé, poi una sfilata di sentori fruttati che ricordano le fragoline, i lamponi e le ciliegie. Di energica freschezza, medio corpo, pulito. Più sapidità che nerbo, alla deglutizione, mineralità croccante. Persiste briosamente con sentori di frutta fresca.

‘A Vita Gaglioppo rosè 2010
Ambra scarico ramato con riflessi dorati, al naso sottile e impreciso, a tratti rustico e agreste, con aromi di zagara, pompelmo e albicocca. Al palato è sfuggente, con tannini sottili. Ha comunque una delicata freschezza e un’influenza salina vivace.

I rosati di Beverfood Sicilia

Un momento della degustazione

Sembrava tutto finito al termine della degustazione e invece non è stato così. Dopo alcune ore i profili aromatici sono cambiati. Il naso del Lagrein, fresco e brioso all’apertura della bottiglia, si è affievolito, come spegnendosi. Il Bonavita rosato, invece, un po’ chiuso all’inizio, si è progressivamente aperto, come un bocciolo in fiore.
Questo ha scombussolato i giochi, perché la classifica ottenuta a degustazione conclusa è stata modificata dal tempo, facendo guadagnare qualche posizione a Bonavita e facendo perdere qualcosa al Lagrein di Terlano.

L’impressione complessiva è di vini comunque di qualità medio-buona. Forse il gaglioppo non è un vitigno da rosato, rende sicuramente meglio vinificato in rosso. Nella zona di Cirò c’è un altro vitigno con un profilo aromatico che potrebbe rendere meglio in rosato, il Magliocco. Da provare.

 

6 thoughts on “I rosati di Beverfood Sicilia

  1. Patrizia

    Un pò come la morale Pirandelliana de “Uno nessuno centomila”.
    Il protagonista, il vino, non è da considerarsi Uno, abbiamo constatato a distanza di pochi minuti come a contatto con l’aria è stato in grado di evolversi con variegate sfaccettature. Nessuno è il reale vincitore di questa bella e interessante degustazione, cosi attendo altri vostri Centomila pareri, concezioni e sensazioni differenti che sposerò, poiché nel vino non vi è alcuna verità oggettiva ma solo meravigliosamente soggettiva.

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    1. Massimiliano Montes

      L’evoluzione più importante è stata quella del Lagrein. Non mi sarei mai aspettato, a distanza di poche ore, che gli intensi profumi che aveva a bottiglia appena aperta letteralmente scomparissero!

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    1. Massimiliano Montes

      La degustazione è stata fatta alla cieca non a caso, ma per due precisi motivi.
      Metterci al riparo da possibili critiche, evitare di giudicare un vino in base alla simpatia o all’antipatia del produttore.

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  2. Francesco Spadafora

    Benedetti figlioli , ma ,ci stupiamo ancora che un vino nel bicchiere o da bottiglia stappata si modifica e ne trae o un grande beneficio o apparire meno buono dei primi sorsi .
    Ben vengano degustazioni alla cieca ,magari i clienti prima di acquistare una tipologia o una fascia di mercato ,organizzassero mini degustazioni per loro ed il loro staff ,chissà che soprese nelle carte dei vini ,e proprio per questo la simpatia ed antipatia ,di chi produce ,tecnicamente , non dovrebbe entrarci nulla .Emancipiamoci , w i produttori ostici ma che fanno vino buono e perplessità per le star che, proprio per questo ,lavorano per fare sembrare buono quello che qualche dubbio lo pone .
    Arrivederci

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    1. Massimiliano Montes

      @Francesco Spadafora,
      Tu sei simpatico e fai vino buono… fuori dagli schemi? 🙂

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