Gulfi. La prima edizione del “Simposio Internazionale sul Nero d’Avola”

Si è svolto il 19 e 20 Ottobre 2012 presso le cantine di Chiaramonte Gulfi, la prima edizione del “Simposio Internazionale sul Nero d’Avola” organizzato dall’azienda agricola Gulfi (nella foto: Vito Catania).

Vito Catania e Salvo Foti

Vito Catania e Salvo Foti

Gestita da Vito Catania e dal figlio Matteo, l’azienda Gulfi è riuscita a riunire docenti universitari e wine-writer provenienti da tutto il mondo, per la prima volta chiamati a dibattere sulla tipicità e la territorialita nella coltivazione del Nero d’Avola. La filosofia dell’azienda e dell’enologo Salvo Foti è quella della naturalità nella produzione del vino, che deve nascere da una viticoltura bio-organica e tradizionale e da una vinificazione non invasiva.
Della tipicità dei loro vini la famiglia Catania fa un vanto. Parlando con Matteo Catania una delle prime cose che ti dice è  “Non ti sto facendo bere un Nero d’Avola, ti sto facendo bere un Gulfi”. Questo per rimarcare la territorialità del suo vino, ma anche la vinificazione naturale e originale che lo rende necessariamente diverso da Nero d’Avola più orientati verso un gusto standardizzato o provenienti da altre zone della Sicilia.

Matteo Catania

Matteo Catania

Il Simposio è stato un successo, anche grazie alla conduzione del giornalista Ian d’Agata, e agli interventi di assoluto pregio. I docenti universitari intervenuti hanno voluto sottolineare l’assoluta tipicità biologica e biochimica del vitigno, e l’enologo Salvo Foti ha descritto nel dettaglio le microzone di provenienza dei singoli vini. Gulfi infatti imbottiglia il Nero d’Avola separatamente per ogni vigneto di provenienza, indicando sull’etichetta un riferimento al nome della vigna.

Un momento della conferenza

 

Ian D'Agata

Ian D’Agata

La conferenza è proseguita con una degustazione guidata di diverse annate di tre etichette: Nero Ibleo, Nero Maccari e Nero Sanlorè, provenienti rispettivamente dalle vigne di Chiaramonte Gulfi, e da quelle di contrada Maccari e contrada San Lorenzo a Pachino. 

Degustazione

Degustazione

La degustazione è iniziata con otto annate di Nero Ibleo, procedendo a ritroso dal 2008 al 1999. La progressione è fedele ad una naturale evoluzione gustolfattiva, con sentori di legno più evidenti nei millesimi recenti. La maturazione ottimale si raggiunge per gli anni 2000 e 2001, il 1999 si rivela invece un po’ spento. Il colore del vino è rosso rubino cupo e tende a virare verso il granato per le annate precedenti al 2006. Il naso è caratterizzato da note balsamiche e da sentori di tabacco, che pur variando in relazione alle annate, fanno capolino tra i tradizionali aromi di frutta rossa del Nero d’Avola, ribes, mirtillo, ciliegia, a volte stemperati da note erbacee e piraziniche (ortaggi), altre volte esaltate da speziature e liquirizia. Il millesimo più convincente è sembrato il 2001, con un naso balsamico e sottili ricordi di anice, un palato tannico ma equilibrato, buon nerbo acido e retrolfazione di arancia rossa. Il meno convincente il 2007, dal naso più chiuso e legato da eccessive note resinose e legnose. Il minimo comun denominatore di tutte le annate degustate sembra essere l’acidità, che si ritrova palpabile dai calici più giovani ai più datati.

Vini

Vini

Del Nero Maccari sono state selezionate sei annate, dal 2007 al 2000. Rispetto al precedente il profilo aromatico è più aperto, con note frutatte più in evidenza. Il millesimo più convincente è senza dubbio il 2000, con un naso caratterizzato da confettura di ciliegie e di prugna, e lievi e piacevoli note ossidative. La roteazione del calice lascia emergere sentori floreali di rosa canina seguiti da amarena, mora e ribes. Il palato è intenso e avvolgente, con tannini presenti ma levigati. La retrolfazione ritorna alla frutta rossa, ciliegia, ribes, mora prugna con sottili note balsamiche. Il finale è lungo e persistente.

Degustazione - Salvo Foti

Degustazione, Salvo Foti

Altre sei annate per il Nero Sanlorè, che è quello che stupisce di più e forse prevale sugli altri. Dal naso intenso ed aperto ma allo stesso tempo elegante, ripresenta le caratteristiche varietali di frutta rossa degli altri due ma è più floreale. Rosa, lilium e lavanda, seguiti da tabacco, pomodoro, da un fumè che ricorda la cenere del camino, liquirizia ed eucalipto, per le annate più giovani.
Note balsamiche e di confettura prevalgono invece nelle annate più vecchie. Quello che ci è piaciuto di più, in assoluto rispetto alle tre tipologie degustate, sono le annate 2002 e 2001 di questo Sanlorè. Atipico il 2002, con note di erba falciata, fumé, eucalipto, lavanda, terra bagnata (geosmine), prugna ed un lungo finale amaricante.

Degustazione, Massimiliano Montes

Degustazione, Massimiliano Montes

Principe sopra tutti il Sanlorè 2001. Esordisce con aromi che ricordano il sigaro toscano, l’incenso, le foglie di tabacco, seguiti da note balsamiche di eucalipto e da una florealità di viola e lilium. Il palato è una vera gioia per i sensi: ampio ed avvolgente, pervasivo ed intenso, con aromi di prugna e amarena che rincorrono la ciliegia e il ribes su un sottofondo erbaceo. Il finale è lungo, intenso, con una peristenza da manuale.

Un’esperienza formativa di notevole importanza questo Simposio, sia dal punto di vista teorico che pratico. L’augurio alla famiglia Catania è che questo sia solo il primo di una lunga serie di appuntamenti sul tema.

 

Azienda Agricola Gulfi
C.da. Patrìa – 97012 Chiaramonte Gulfi (Rg)
Tel. +39.0932.921654  Fax +39.0932.921728
info@gulfi.it
http://www.gulfi.it/index.html

One thought on “Gulfi. La prima edizione del “Simposio Internazionale sul Nero d’Avola”

  1. Pingback: Le tartarughe Ningxia e gli affari cinesi: Robert Parker vende Wine Advocate a un consorzio di Singapore

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *