Questo breve racconto è stato scritto da Vincenzo Esposito, Maître de salle e Sommelier del Foro dei Baroni, uno dei migliori ristoranti della Campania, guidato dallo chef Raffaele D’Addio.
Vincenzo è un appassionato e un profondo conoscitore del mondo dei vini naturali e delle birre artigianali. Il racconto è dedicato Frammenti di Terra – Sciascinoso in purezza – la creatura più spigolosa di Raffaello Annichiarico viticoltore folle ed eroico in Castelvenere (Benevento).
Frammenti di Terra
Tre date per questo vino:
– 19 settembre 2010
– novembre 2011 (data incerta!)
– 29 agosto 2012 “La Notte della Taranta”
19 settembre 2010:
A Napoli si attendeva con “fermento” il miracolo di San Gennaro, mentre nella provincia beneventana i contadini erano tra le vigne già da qualche ora per raccogliere il frutto del lavoro di un’annata che aveva visto alternarsi piogge e giornate di sole in modo molto equilibrato…
…in un vigneto di Castelvenere un’uva attendeva ancora sui tralci perché qualcuno aveva scommesso su un progetto alternativo… estremo!!!
Novembre 2011:
Vincenzo: ”ciao Raffaello, tra un quarto d’ora sono da te per comprare un po’ di vino, inizia a preparare due cartoni di… …e tre cartoni di…”
Raffaello: “Ok, ci vediamo tra poco e ti devo far assaggiare una cosa…”
Forse il nome “Frammenti di terra” è nato proprio in occasione di quell’incontro, quando, avvicinando il naso al vino preso direttamente da una botte esclamai:
“Sembra di annusare una zolla di terreno umida in mezzo ad un vigneto!”
29 agosto 2012:
Dal palco della Notte della Taranta a Melpignano, GoranBregovich urlava con tutto il fiato che aveva in corpo : “chi non diventa pazzo non è normale”.
Ecco, poco prima mi ero fermato a casa di un vecchietto al quale faccio visita ogni anno in quest’occasione e proprio quel giorno mi fece assaggiare il suo amato “mieru” (vino contadino) dell’annata 2010 che aveva fatto invecchiare in una botte regalatagli da una piccola azienda vinicola!
Un déjà vu mi fulmina…la zolla di terreno nel bicchiere era di nuovo presente anche a più di 400 Km da casa… …da casa di Raffaello Annichiarico!!!
Sintetizzando, il mio giudizio su Frammenti di Terra è: questo vino lo apprezza chi è veramente pazzo!!!
Più in dettaglio :
In molte valutazioni la nota acida di un vino viene interpretata come un difetto.
In questo caso è un gran bel valore aggiunto!
“Frammenti di Terra” è un vino che va accompagnato con molta cautela sia a qualche piatto sia ad un’apertura mentale fuori dai canoni convenzionali.
Nel calice si presenta un colore rosso/violaceo con dei riflessi leggermente aranciati, accompagnati da una discreta penetrabilità visiva (si riesce con un piccolo sforzo a vedere attraverso il bicchiere).
Al naso si avvertono subito gli odori del terreno umido, della pioggia appena caduta sull’asfalto caldo di una torbida estate oppure di quella caratteristica cenere bagnata appena tirata fuori dal caminetto della nonna, che ha spento con un bicchiere d’acqua l’ultima brace.
Subito dopo riecheggia possente la frutta rossa, bella e matura, dall’amarena fino al mirtillo, con ricordi di note mielate di fichi secchi e spezie, come la cannella e la noce moscata.
In bocca, l’impatto iniziale è abbastanza acido (direi addirittura positivamente acido) – forse non per tutti i palati – probabilmente frutto di una fermentazione spontanea stile Cantillon. (http://www.cantillon.be/br/1_1)
La frutta rossa che al naso sembra molto matura, si trasforma in una sventagliata di sapori acerbi che riportano la mente alla pesca a polpa gialla o addirittura un esotico rambutan (tranquilli esiste davvero basta un giro su Google, http://it.wikipedia.org/wiki/Nephelium_lappaceum).
Per apprezzarlo pienamente si consiglia di tenere aperta la bottiglia qualche ora prima della degustazione (o anche il giorno prima) in modo tale da smussare la caratteristica acidula e valorizzarne i sentori di sottobosco ed i sapori farinacei e speziati che ha elegantemente tirato fuori mentre terminavo di scrivere queste note.
Buona bevuta ai folli !!!
Podere Veneri Vecchio
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NIc Marsel… questo è X te…
@A3C, non ci posso credere. Non sai quante volte sono passato davanti al loro banco d’assaggio a Laterratrema senza fermarmi mai… devo essere pazzo 🙂
Raffaello è uno straordinario “pazzo” che crea vini straordinariamente pazzi, ma molto più ” normali” di tanti che si definiscono normali, a me piace molto la pazzia di Raffaello:-)))