Daguenau Silex 2009

Era il 17 settembre 2008 quando Didier Dagueneau insieme all’amico Serge Lavarenne, spiccò il volo da Nevers in Francia a bordo di un ultraleggero col proposito di raggiungere Jubertin arrivando a destinazione senza alcun inconveniente.

Dopo un pranzo conviviale con amici di volo, sincerandosi che il tempo fosse favorevole,  i due amici si preparano per il rientro, direzione Nevers. Sciaguratamente non arrivarono mai, un’avaria fece perdere quota al velivolo, facendoli schiantare al suolo.
Stavolta non è un decesso a rendere mito qualcuno o un qualcosa, i vini di Dagueneau, sono mirabili prima e adesso. I suoi “blanc fumé” prodotti a Saint-Audelan nella zona Appellation d’Origine Controlèe (Aoc) Poully-sur-Loire,  come il Pur Sang, l’introvabile e forse per questo il più ambito Astéroide, o il Buisson Renard e infine il Silex, sono divenuti vini cult,  riferimenti indiscussi per i grandi sauvignon blanc della Loira.
Prodotti con metodo biodinamico e con rivoluzionari sistemi di vinificazione: macerazioni pellicolari, fermentazioni in acciaio, maturazioni in botti grandi e in “cigares,” piccole e ovali barrique disegnate personalmente da Dagueneau che appositamente si fece costruite.

Didier Dagueneau

Didier Dagueneau

Didier, si differenziò giacché si oppose strenuamente alla tecnica della fermentazione malolattica per i vini bianchi, il suo unico intento, era quello di voler offrire ai propri estimatori, l’assoluta purezza e l’impronta territoriale della Loira con inno maestoso. Le uve del  Silex sono coltivate su suolo siliceo-calcareo, e come omaggio assoluto alla sua terra, un sasso di selce figura sull’ etichetta del Silex. Il vino è prodotto con lo scopo di durare nel tempo, in questo modo, permane l’indiscussa espressione del Sauvignon blanc, manifestazione salda che dura anche dopo la morte di Didier Dagueneau. Sono oggi i figli, Louis-Benjamin e Charlotte, a portare avanti l’opera eccelsa del padre con estrema meticolosità.

Ho avuto il piacere di assaggiare il Silex millesimo 2009. Questo vino si mostra in una veste lucente, offre una complessità olfattiva traboccante e inaspettata.
E cosi che accostando il calice al naso, mi rendo conto di come il vino, possa essere una sorta di  una macchina del tempo che ci consente di viaggiare a ritroso nei nostri ricordi, capace di far rivivere delle esperienze emozionali da tempo sopite.
Ho una specie di flashback, i suoi sentori mi riportano a…
Sto dormendo, alle orecchie dal bagno mi arriva, uno strano chiacchiericcio, fatto di risa e applausi, scendo dal mio letto e scalza corro in quella direzione.  Lui, a torso nudo, è bruno, sembra sia perennemente abbronzato, è davanti allo specchio, mi scorge e sorride, c’è odore di fumo, in bocca ha la sua immancabile sigaretta. Mi aspettava. Sento la solita rubrica umoristica trasmessa dalla piccola radiolina portatile che ascolta puntualmente tutte le mattine. Fa scorrere dal rubinetto l’acqua calda e fumosa che riempie presto il lavandino. Dall’armadietto tira fuori una scatolina rossa di latta, un piccolo pennello pelosissimo e un rasoio a serramanico, li poggia sulla mensola. E’ cosi che ha inizio il mio spettacolo, va in scena l’arte della rasatura.
Intinge il pennello nell’acqua calda e lo strofina dentro la scatolina rossa, mi permette di toccare la schiuma che ne viene fuori, è tanta, soffice e liscia, profuma di menta, lo invidio vorrei essere un maschio. Fuori piove, la finestra è aperta e arriva un’arietta fresca che si mescola al tepore che si era creato in bagno.  Spalma con cura la schiuma dal naso in giù e apre con cautela il rasoio, la lama lucida e affilata se la porta con padronanza al viso, e, come se scivolasse sulla neve, porta via tutta la schiuma profumata dal viso, piccoli ciuffi simili all’ovatta galleggiano nel lavandino. Non più di due o tre abili mosse e il viso adesso è libero dalla profumata e soffice schiuma. Sciacqua il viso con acqua corrente fresca adesso e l’asciuga con un asciugamano. Riapre l’armadietto e prende un’altra scatolina, è gialla di cartoncino rigido, la apre e tira fuori un sasso quasi tondo, somiglia a un grosso diamante o a un sasso di ghiaccio, ma non è freddo lo inumidisce e se lo passa con cura sul viso ora glabro un po’ arrossato. Lui non sa che quel sasso l’ho annusato e assaggiato, leccato come fosse una deliziosa caramella, non ha odore ma è dolce aspro e salato insieme, buono. Sta per andare via, ma si sofferma a guardarmi e con dolcezza mi stringe in un abbraccio. Sento il suo viso morbido fresco che profuma di fumo, di menta, erba e limoni, posarsi sul mio, penso siano tutti i baci del mondo quelli che ricevo e desidero soltanto che il vigore di quel tenero abbraccio sia infinito.
Era mio padre.

Che affascinante vino! Come richiami primordiali, al naso i sentori sono associabili al verde risveglio della natura. C’è il sentore erbaceo del vetiver, del sedano e dell’anice mescolati a morbide note di legno di cedro. Odori ozonici di piogge autunnali seguiti da agrumi come il bergamotto, pompelmo, limone. In bocca, è quasi tridimensionale, la freschezza impulsiva e la mineralità esaltante sono in continua evoluzione ed eterogenei a un sapore dolciastro e lievemente acido, longilineo e durevole, che stimola le mie papille al punto da ricordare il sapore insito nel sasso di allume di rocca. Alla deglutizione resta il ricordo tangibile di una fastosa e coinvolgente briosità, composto da uno stupefacente sfondo gustativo minerale e da  piacevoli complessità sbalorditive.
Un vino cosmico!

 

Domaine Didier Dagueneau
Saint Andelain, Pouilly sur Loire
Tel. +33 (0)3 86 39 15 62
silex@wanadoo.fr

 

4 thoughts on “Daguenau Silex 2009

  1. Davide Marrale

    Patrizia, è veramente bello il tuo articolo sul vino che ho avuto il piacere di condividere con te e gli altri commensali. Questa tua descrizione poetico-evocativa sul silex di Dagueneau, contribuisce a rendere indelebili le sensazioni provate al suo assaggio.

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  2. A3C

    ma che tristezza morire su un aereo giocattolo…come farsi una overdose di nutella o morire scendendo il Galoibier in triciclo…Dagenau ma anche no

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