Ci si può appropriare del regalo di un amico e vivere felici?

Si, si può. Soprattutto se il regalo in questione è una bottiglia di Monfortino Riserva 2000.

Gettando uno sguardo nella bellissima cantina del ristorante del Resort Donna Carmela, a Carruba di Riposto (Ct), vedo una confezione in legno, disposta su una pila di altre casse, quasi come se fosse su un altare. La stampigliatura reca scritto: “Giacomo Conterno – Barolo Riserva 2000 Monfortino”.

Subito una strana luce fa brillare i miei occhi, insieme a un lampo di lussuriosa cupidigia: quel vino deve essere mio! Michele Faro, proprietario del Resort, raffredda i miei bollenti spiriti. Con il sorriso di chi è costretto a togliere un gioco dalle mani di un bambino, mi ammonisce: “Non è possibile, è un regalo per il mio compleanno. Mi dispiace veramente, ma scegli qualsiasi altra cosa”. La mia espressione deve essere stata veramente pietosa, come quella di un cagnolino che ha preso una sonora mazzata, perché dopo pochi minuti vedo comparire il mio Monfortino Riserva 2000 al tavolo del ristorante. Un cameriere compiacente mi comunica che Michele era felice di cedermi la bottiglia.
La cosa strana è che i sensi di colpa sono svaniti subito, quando mi è stato versato il primo assaggio di vino.

Donna Carmela Resort

Donna Carmela Resort

Giacomo Conterno è la storia del Barolo. Nato in Argentina, nel 1908 torna nelle Langhe aprendo un’osteria e subito dopo la Grande Guerra inizia a produrre vino. Nasce in quel periodo l’Extra Barolo, prodotto solo in alcune annate dopo un lungo periodo di affinamento in cantina. Giacomo è stato l’antesignano del commercio del vino oltreoceano, organizzandone la distribuzione insieme a uno zio rimasto in Argentina. La seconda guerra mondiale determina quasi il fallimento dell’Azienda, che però risorge grazie a Giovanni, figlio di Giacomo. Giovanni è uno dei protagonisti della nascita del Barolo come lo conosciamo oggi, fiero oppositore del conferimento del nebbiolo alle cantine sociali, esortava i compaesani a imbottigliare in proprio, cercando di far comprendere appieno le potenzialità di quelle uve. Nel 1974 acquista l’ormai famoso podere Cascina Francia, a Serralunga, da cui nasce il Monfortino, e dal 1988 è affiancato dal figlio Roberto. Dal febbraio 2004, anno della scomparsa di Giovanni, è Roberto Conterno a gestire l’azienda.

Roberto-conterno

Roberto Conterno

Roberto non è un enologo, non è un agronomo, è semplicemente bravo. Strenuo sostenitore della tradizione, nemico delle barriques, vinifica le uve con lunghe macerazioni, in botti grandi e con i metodi di vinificazione imparati dal papà e dal nonno.
La vigna Cascina Francia ha una superficie di 15 ettari, esposti a sud-ovest a 400 metri s.l.m.  La densità media di impianto è di circa 4.000 ceppi per ettaro e per ogni tralcio viene lasciato un solo grappolo d’uva, il cui peso è di circa 3 etti. I cloni di Nebbiolo utilizzati sono una decina, di cui alcuni presenti in vigna da molto tempo. Il Nebbiolo ha due sottofamiglie, il Michet ed il Lampia, nella vigna Cascina Francia la sottofamiglia predominante è il Lampia. Nelle annate particolarmente buone vengono selezionate le uve per la Riserva, fermentate in parte in acciaio e in parte in legno, con macerazioni variabili dai venti ai trentacinque giorni. L’affinamento avviene solo in grandi botti di Rovere, di capienza fino a 106 ettolitri.

Giacomo Conterno – Barolo Riserva 2000 Monfortino.
Chi si aspettasse un vino muscolare si sbaglierebbe di grosso. Il Monfortino Riserva 2000 è  elegante, raffinato. Il colore è rosso scarico tendente al granato, specialmente sull’unghia, la quota di vino più sottile quando si inclina il calice. Gli aromi di apertura, quelli che si percepiscono prima della roteazione, sono sottili ed intensi, veleggiano tra note balsamiche ed erbe officinali, alloro e timo. La roteazione lascia emergere una mineralità lievemente salmastra seguita da aromi floreali di viola e da una ciliegia seria e composta. E’ un vino senza eccessi, perfettamente in equilibrio.
Il palato è complesso. Ho sempre pensato che un vino vada bevuto e non degustato, bisogna lasciare al vino il tempo di parlarti, di spiegare chi è e come è fatto.
Il classico sciacqua e sputa dei degustatori professionali offende qualsiasi buon vino, a maggior ragione un vino come questo.
Infatti l’ho coccolato carezzevolmente per tutta la serata, gli ho dato il tempo di comunicare e di parlare, al naso, alla bocca, durante la deglutizione. Mi sono sempre chiesto perchè il sorso migliore di un vino è sempre l’ultimo, forse è l’ansia da bottiglia finita, o forse il vino ha proprio bisogno di tempi lunghi.
Il Monfortino Riserva 2000 ha un’acidità delicata, che non prevale e non eccede sulle altre componenti. I tannini sono setosi ed eleganti, con sensazioni di astringenza lievi. Berlo e riberlo fa emergere più nettamente un frutto che dalla ciliegia tende a virare, nel tempo, verso l’amarena, con sottili ricordi agrumati che si fondono alle sempre presenti note balsamiche. La seconda parte della bottiglia lascia emergere anche sentori di liquirizia, sottobosco e cuoio.

Ogni bottiglia ha una storia a se. Se dovessimo aprire cinquanta bottiglie dello stesso vino sentiremmo probabilmente cinquanta diverse sfumature di Barolo. Per ora mi accontento, continuo a bere, e quando sarò giunto alla quarantanovesima… beh vi saprò dire.
Grazie a Michele Faro.

 

 

Azienda Vitivinicola Giacomo Conterno di Giovanni Conterno
Località Ornati, 2 – 12065 Monforte d’Alba (CN)
Tel. +39 0173 78221
Fax +39 0173 787190
http://www.conterno.it

Donna Carmela – Agriturismo
Contrada Grotte, 5 – Carruba di Riposto (CT)
Tel. +39 095 809383
Fax +39 095 800643
E-mail info@donnacarmela.com
http://www.donnacarmela.com

 

8 thoughts on “Ci si può appropriare del regalo di un amico e vivere felici?

  1. Silvio Rossi

    E sti cazzi! Eggrazzie che i sensi di colpa ti sono svaniti! Sarebbero svaniti pure a me 🙂
    Sei un mariuolo

    Reply
    1. Massimiliano Montes Post author

      @Michele,
      Ho un paio di bottiglie di Meursault 2005 di Leroy. Se vuoi le condividiamo… per farmi perdonare 🙂

      Reply
  2. DAVIDE MARRALE

    Con molta umiltà, faccio notare a Massimiliano Montes, di cui apprezzo le doti di degustatore e di grande esperto di cose enoiche, che le sottovarietà del nebbiolo sono tre, due sono quelle citate e la terza e il Rosè( anche se da tempo molti produttori non la utilizzano più).
    Detto questo, mi consolo sapendo di custodire nella mia cantina personale un Monfortino del ’98 e un Cascina Francia del 2005.

    Reply
    1. Massimiliano Montes Post author

      @DAVIDE MARRALE,
      Grazie per i complimenti ma io sono solo un appassionato. Sono ben altri gli esperti 🙂
      E grazie per la precisazione sul Rosé.
      Spero di poter condividere con te il tuo ’98 , insieme a qualche altra cosina che potrei portare io…

      Reply
      1. DAVIDE MARRALE

        Sarebbe cosa graditissima condividere bottiglie di pregio con veri appassionati come te.
        Complimenti per il blog che seguo sempre.
        p.s.
        A panelle e champagne ti ho evitato di fare la fila al bancone del fritto misto.
        Ho colto l’occasione per chiederti qualche consiglio sugli champagne da degustare; quindi ti stai ricordando di me?

        Reply
        1. Massimiliano Montes Post author

          @DAVIDE MARRALE,
          Certo. Cave Ox, Solicchiata 🙂
          Mandami una email a massimiliano.montes@gustodivino.it
          Ciao

          P.S. Se continui a scrivere tutto maiuscolo word-press ti confonde con spam e cancella i tuoi commenti 😉

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