Capire di vino: una missione, un vocazione, un dono. Certo che se penso ad alcuni soloni dinosauri della comunicazione del vino mi faccio una risata: IO SO che loro di vino non capiscono nulla.
Capiscono di etichette, forse, ma di vino no. Non si può capire di vino senza avere bevuto il vino bianco del segretario del Liceo Scientifico E. Fermi di Catanzaro Lido. NON sto scherzando.
Antefatto: mia moglie ha organizzato uno scambio linguistico e culturale tra il liceo in cui lavora e il Liceo Scientifico E. Fermi di Catanzaro.
Ebbene sì l’ho completamente plagiata: una parte di me vive e opera in lei più o meno inconsapevolmente, e quindi quando a Catanzaro ha assaggiato il vino del segretario ha fatto di tutto per averne un paio di litri trafugare a Bruxelles come la salma di San Nicola.
Oltre ai due litri di vino bianco mia moglie è riuscita a sottrarre furtivamente anche dei temibili insaccati calabri, capaci di innescare un conflitto etnico tra papille gustative e giro-vita in una lotta al vertice tra insalubrità colestrerolica e Stuka a volo radente con scariche di peperoncino.
Il vino in questione è assolutamente indecifrabile: BUONISSIMO a qualunque temperatura compresa tra 6 e 20 gradi… con una struttura da rosso ma alcol contenuto, un’acidità mascherata eppure presente (ma volatile ZERO), sapidità marina e tannicità quasi nulla.
Ripeto: come è possibile che un vino cosi suadente e fruttato, con un’eco lontanissima di ossidazione appena percettibile e con un sensibile residuo zuccherino possa essere fresco e mai stucchevole, con tante spezie a fare da corredo matrimoniale: vaniglia e cannella su tutte. Ebbene ancora non l’ho capito, e ciò dimostra che anche io di vino non ne capisco poi molto.
Inviterò alcuni dei miei amici beoni di Bruxelles per confrontarmi e capirne di più, ma la cosa assolutamente sorprendente è che quando ho azzannato un succoso pezzettone della salsiccia piccante questo vino e solo questo vino è stato capace di esaltarne gusto e spezie, dominare il peperoncino e sgrassare il lardo maialesco ma senza cancellarli anzi glorificando speziatura e scioglievolezza in un apoteosi del gusto. Raramente un abbinamento territoriale è stato così appagante tanto da spingermi scrivere subito prima che l’estasi dionisiaca potesse lasciare spazio a qualche dubbio.
Di questo vino non so nulla, è stato elaborato dal segretario del Liceo Scientifico E. Fermi di Catanzaro lido da vitigni autoctoni calabri, vinificato con lieviti indigeni, non è stato sottoposto a filtrazione e a chiarifica. Sto indagando per saperne di più. Abbiate pazienza.
P.S. Questo vino è stato scoperto e propagato tra i santi bevitori dalla Professoressa Caterina Mazzucca del Liceo Linguistico E. Fermi di Catanzaro Lido. A lei vanno i nostri ringraziamenti e l’invito a ulteriori suggerimenti.
Davvero un bel racconto, e intrigante. Grazie!
Carino! E cosa è stato donato dal Belgio in cambio di cotanta meraviglia?
Dopo il vino del Presidente, il vino del Segretario.
@ Nic Marsél: birre artigianali e cioccolatini pralinati