Ferdinando Principiano è il San Paolo di Langa, convertito al movimento naturale dopo una vita da Barolo Boy.
Dagli Atti degli apostoli del naturale:
Mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: «Ferdinando, Ferdinando, perché mi perseguiti?». Rispose: «Chi sei, o signore?». E la voce: «Io sono il Nebbiolo, che tu perseguiti! Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare».
…
Ferdinando si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco, dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda.
Dopo la dovuta purificazione lo troveremo a Villa Favorita, come diletto associato di VinNatur.
La degustazione di questo Ravera 2010 è stata un fulmine a ciel sereno. Bevuto insieme a un Barolo blasonato del 2001, e confrontato l’indomani con altri Barolo 2010, il Ravera 2010 di Principiano vola alto e si staglia netto e nitido, diverse spanne sopra gli altri. E’ chiaramente di razza superiore.
Quattro anni sono pochi, però gli consentono già di dimostrare appieno il suo valore.
Il colore di questo vino è bellissimo: le sue trasparenze sono affascinanti, quasi sexy, è rubino ma chiaramente tendente al granato, nel calice sembra cangiante e mutevole, ondivago tra riflessi luminosi e sfumature cromaticamente più sature, brillante come una vera pietra preziosa.
Al naso colpisce la sua fruttosità (perdonatemi il termine maroniano), che evoca tutti i varietali del Barolo: viola, ciliegia, prugna, ribes, pepe bianco, circondati in un afflato quasi lirico da sentori balsamici, sottili note verdi vegetali, qualcosa che ricorda lo zenzero fresco.
I sentori terziari sono appena accennati, vista la giovane età del vino: profumi che ricordano la terra bagnata dopo un temporale, una sottile mineralità calcarea.
Al palato è fresco, questo è l’aggettivo che meglio lo definisce. La sua freschezza stempera i tannini, ancora giovani ma non fastidiosi. Ha una spina acida palpabile ma delicata.
In retrolfazione domina la violetta e le note vegetali e balsamiche, freschezza è ancora la parola d’ordine. La persistenza gustolfattiva è piacevolmente lunga.
Il Ravera proviene dall’omonima vigna cinquantenne di appena 6.000 m2 sulle pendici di una valle che separa Monforte da Serralunga d’Alba. Le viti sono vecchi ceppi di nebbiolo varietà michet a 400 metri sul livello del mare, esposti a sud-est.
Le uve vengono vendemmiate solitamente a inizio ottobre. Diraspate, fermentano senza inoculo di lieviti selezionati e senza solforosa per circa un mese. Dopo la svinatura il vino nuovo matura per circa ventiquattro mesi in botti da 400 litri. Solo 2.000 per anno sono le bottiglie prodotte.
Azienda agricola Principiano Ferdinando
Via Alba, 19 – 12065, Monforte d’Alba (CN)
Tel. 0173787158
info@ferdinandoprincipiano.it
http://www.ferdinandoprincipiano.it
Fulminato quando? Bevvi già a Villa Favorita un Boscareto 2008 di 15 gradi tutt’altro che pesante.
@Nic Marsél, pestato coi piedi mi fa impressione………..
@Nic Marsél, questo Ravera 2010 è un fulmine 🙂
Gli altri li abbiamo assaggiati insieme a Villa Favorita, la stanza dei balocchi… 😉
http://gustodivino.it/vino/la-stanza-dei-balocchi-villa-favorita/nicmarsel/9449/
oppure
http://gustodivino.it/home-gusto-vino/gocce-di-memoria/massimiliano-montes/9361/
@Massimiliano Montes, ok a ma a quando si deve la “conversione” di Principiano? Da Barolo Boy a Vinnaturista? Quale la vendemmia spartiacque?
@Nic Marsél, credo che sia stato un avvicinamento graduale in realtà, non c’è una data precisa. Grosso modo dal 2008 i suoi vini sono più tradizionali.
@Nic Marsél, mi giungono notizie precise: in VinNatur dal 2007