Durante una mia breve visita a Palermo, l’anno scorso ho conosciuto Yanez de Gomera, pirata, rubacuori e nostromo di una splendida e ben fornita osteria nel centro della città di Santa Rosalia (a cui è molto devoto).
Mi ha sedotto subito: per veleggiare nel mondo del vino ogni pirata ha bisogno di un porto sicuro dove riposarsi e scambiare due chiacchiere, fare una partita a scacchi e bere un bicchiere.
L’Enoteca Filosofica è un approdo sicuro si mangia bene e si beve meglio e poi c’è il mio caro Yanez, folle e carismatico, che combatte contro nemici più veri dei miei: gli hanno già sfondato a martellate per due volte la porta vetrata della taverna. Ma lui è testardo e sincero qualità vere di un pirata. Resiste combatte e contrattacca.
Ne seguo le gesta con passione, anche perché all’ombra del Monte Pellegrino è il solo a proporre vini veri e battaglieri, sinceri e sorridenti: come lui.
Ne leggo con piacere i proclami vittoriosi lanciati dopo l’arrembaggio ad un galeone o a una fregata (nel senso dell’imbarcazione) o le imprecazioni dopo qualche cannonata presa dalle feluche di Lord Brooke.
Lancia i suoi messaggi in bottiglia nel mare della rete e io li raccolgo sulle spiagge sabbiose dell’Atlantico, lontano dal sole e dalle prelibatezze sicule.
Ebbene l’ultimo messaggio di Yanez m’ha profondamente rattristato, diceva solo: colpito e affondato.
Ho cercato di sapere e di capire in quale brutta avventura si fosse cacciato da comuni amici della Filibusta: ne ho saputo poco ma lo riferisco ai nostri quattro lettori.
Intanto vi rassicuro, Yanez s’è salvato: nuota bene e nelle acque intorno a Capo Gallo ha tanti amici che gli hanno mostrato solidarietà.
I fatti sono questi e ve li racconto: sul litorale c’è una bella villa con tanto di discesa a mare, nella quale si ritrovano giornalisti, notabili, buongustai e belle dame per assaggiare i prelibati vini dell’Etna, far festa e banchettare.
Il nostro Yanez prepara dunque l’arrembaggio lucida le sciabole e archibugi e sceglie gli uomini migliori, arma la nave e salpa, ma a poche decine di metri dalla costa s’accorge che tra le palme del giardino della villa sono nascosti i cannoni di Lord Brook che gli scaricano addosso una bella sventagliata di palle incatenate con un solo messaggio: qui non sei benvenuto.
Posso solo immaginare la costernazione il mio caro Yanez, già me lo vedo, furioso e inzuppato sulla scialuppa di salvataggio che si chiede:” io il vino lo compro, lo vendo e lo faccio viaggiare e non sono benvenuto alla festa? Voi caro Lord Brooke che ve lo bevete solo, e pure aggratis mi pigliate a cannonate?”
Misteri di Sicilia… Forza Yanez che siamo con te, prepara un nuovo battello e salpa felice…. Lord Brooke ha le ore contate.