Valsesia e i cinghiali radioattivi

Se camminando di notte per le strade della Valsesia strane luci incrociano la vostra auto, non vi preoccupate. Non si tratta di attività extraterrestre ma di cinghiali radioattivi.

Come novelli Mulder e Scully di X-Files abbiamo cercato di capire il mistero che si cela dietro la radioattività dei cinghiali. Ormai da circa un anno i biologi della Asl trovano tracce di radioattività, in particolare da Cesio 137, sulle lingue e i diaframmi dei cinghiali della zona.

Le parti anatomiche suggeriscono una contaminazione da ingestione e non da inalazione, nel qual caso sarebbero stati interessati i polmoni e le vie aeree. Questo significa che i cinghiali hanno mangiato qualcosa di radioattivo.

Una delle prime ipotesi è che gli animali abbiano trovato un deposito clandestino di materiale radioattivo. L’altra ipotesi e che siamo ancora di fronte a una contaminazione ambientale secondaria al disastro di Chernobyl.

Contaminazione radioattiva nord-Italia

Contaminazione radioattiva nord-Italia

In favore della prima ipotesi depone il fatto che il riscontro di radioattività non è omogeneo in tutti gli animali e tra la vegetazione della zona. Se la contaminazione fosse ambientale diffusa la radioattività dovrebbe essere uniformemente elevata tra fauna e flora, e non localizzata a pochi cinghiali.

In favore dell’ipotesi Chernobyl c’è il riscontro di cinghiali avvelenati da sostanze radioattive anche in Austria, in Tirolo.

 

http://torino.repubblica.it/cronaca/2013/03/07/news/valdisesia_trovati_cinghiali_radioattivi_inteviene_il_noe-54110327/

http://www.corriere.it/ambiente/13_luglio_31/tirolo-austria-cinghiali-radioattivita-chernobyl_a0351af8-f9c0-11e2-b6e7-d24d1d92eac2.shtml

 

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