La temperatura di servizio no! E’ un incubo! Bere un vino rosso in una torrida serata d’estate è uno dei fattori scatenanti dei peggiori dissapori tra amici.
Cosa significa “servire a temperatura ambiente”? La temperatura dell’ambiente è quanto di più variabile ci sia. Ho bevuti rossi in chalet di montagna che avevano una temperatura ambiente di 15° centigradi, ho provato a bere rossi in estate con temperature di 30°.
Ho provato senza riuscirci: la poltiglia brodosa di un vino rosso consistente a 30° risulterebbe tossica per chiunque. O quasi.
Ho anche provato a tirare fuori dalla cantinetta refrigerata bottiglie a 21° in una serata d’estate dove il termometro segnava 31°. Con pessimi risultati.
Amica sommelier che storce il naso: “Questo vino è freddo, non lo posso bere”. Amico vignaiolo che mi dice: “Aspetto. Lo preferisco a temperatura ambiente”. Amico enotecaro che ne assaggia uno a 21° e uno a temperatura ambiente (31° centigradi) e mi dice: “Il primo è perfetto, è alla giusta temperatura. Il secondo è imbevibile”.
Che fare?
Personalmente trovo che il vino rosso a temperature superiori ai 22-23° abbia delle componenti pseudocaloriche date dall’alcol che lo rendono imbevibile. Molti però non riescono ad accettare la differenza tutta psicologica che la sensazione tattile di un vino di 10° inferiore alla temperatura dell’ambiente è capace di generare.
La conclusione, tanto per cambiare, credo che possa essere una sola: sul gusto non si può disputare, a ognuno secondo i suoi bisogni (cit.)
Facciamo a metà? La differenza di temperatura diviso due? Mi sembra un saggio compromesso.
Soluzione salomonica. Ma detta così senbra quasi l’enunciazione di un teorema prof. Caroli… 🙂
Sulle temperature di servizio il Gino nazionale aveva una battaglia da fare, l’aveva annunciata, ma ci è mancato, purtroppo, prima. Mi aveva accennato che c’era da rivedere appunto la temperatura ambiente (che nelle case riscaldate d’inverno puo’ arrivare anche a 24 gradi e se c’e’ poi un camino in sala va calcolato anche l’irraggiamento), rivalutando l’antica abitudine di tirar su la bottiglia dalla cantina, non dall’armadio in cucina né dal frigo. In ogni caso, oggi proporrei:
Per tutti i vini, mai più di 18 gradi e mai meno di 6 gradi. Tener conto che il vino, non appena versato dalla bottiglia nel calice, acquista 1, se non 2 gradi (dal contatto col vetro) se la temperatura ambiente è superiore.
Rossi di qualità, corposi, invecchiati 16 -18 °C
Rossi da tavola 14 -16° C
Rossi rustici, leggeri, giovani, frizzanti, spumanti, metodo classico 12 -14 °C
Rosati10 -12 °C
Grandi bianchi secchi 12 -14 °C
Bianchi secchi 8 -10 °C
Bianchi frizzanti, spumanti, metodo classico 6 – 8 °C
Liquorosi o da dessert 6 – 8 °C
Meglio usare il secchiello con acqua e ghiaccio piuttosto del frigo.
Nelle controetichette di molti vini francesi si consiglia di solito 16-17 gradi per i rossi in genere.