Ricercatori australiani vogliono modificare gli aromi del vino intervenendo in vigna

Secondo il Dr Paul Boss e il suo team di ricerca dell’Università di Adelaide, sarebbe possibile modificare gli aromi finali del vino intervenendo sulla composizione chimica degli acini d’uva.

Il Dr Boss afferma che dai risultati preliminari delle ricerche sembra possibile predire la concentrazione di alcune molecole nel frutto, come per esempio la metossiprazina, che conferisce al vino sentori speziati, ed eventualmente intervenire in vigna cercando di modificare le condizioni di formazione di questo composto.

Questo progetto di ricerca lascia perplessi gli enologi, che rispondono al Dr Paul Boss che già le tecniche utilizzate in cantina hanno un pesante influsso sul risultato finito del vino.

Sarebbe a dire che questa ricerca è inutile, in quanto il vino lo aromatizzano già gli enologi. Con costi e tempi sicuramente inferiori.

Fonte: Decanter

Leggi anche: L’abbinamento perfetto: proviamo ad abbinare il vino col giusto aroma di pasticceria

 

 

10 thoughts on “Ricercatori australiani vogliono modificare gli aromi del vino intervenendo in vigna

    1. Lorenzo

      @Massimiliano Montes,
      l’articolo non parla di modifica, ma di predizione.

      Tra l’altro si parla di un qualcosa che già si fa abbondantemente in Europa… non capisco davvero dove sia la novità australiana.

      Qualsiasi azienda agricola che abbia un pò di serietà fa interventi in vigna poco prima della vendemmia sulla base di parametri analitici complessi.

      Qual è la novità ? Già si fa ampiamente, l’agronomia serve a questo.

      Vuoi un esempio ?
      Una maturazione zuccherina e non fenolica del vino dovrebbe portare un agronomo a promuovere la maturazione utilizzando semplicemente defoliazione ed irrigazione o, in determinati casi, un semplice appassimento per gestire i rapporti.

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      1. Massimiliano Montes

        @Lorenzo, “Researchers in Australia believe they may be able to influence a wine’s flavour and aroma by manipulating the chemical make-up of grapes while still on the vine”. Influenzare e manipolare gli aromi. Devi prendere ripetizioni di inglese.

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      2. Edith

        @Lorenzo, in realtà dicono che è possibile prevedere l’evoluzione aromatica e che è anche possibile modificare profumi e aromi.

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  1. Marco M.

    E’ del tutto evidente che il vino -ossia “il frutto della vite e del lavoro dell’uomo” -è destinato ad evolversi, fino a diventare in un futuro non lontano null’altro che una bevanda alimentare tecnologicamente complessa di cui l’uva sarà soltanto un semplice marginale ingrediente.

    Sarà un orrendo -ma sicuramente “gradevole”- liquido tecnologico che non sarà più vino, almeno come lo intendiamo da millenni, ma avrà il vantaggio di “soddisfare” in qualche misura e soprattutto in modo economico la sete di una massa crescente di centinaia di milioni di nuovi consumatori per i quali le esistenti risorse alimentari di qualità saranno sempre più limitate, non espandibili e perciò insufficienti.
    E’ quanto già prevedono numerosi studi in materia di alimentazione mondiale (Fao, McKinsey ecc.).
    Con l’evidente tendenziale conseguenza che alimenti e bevande di qualità saranno disponibili per “pochi” consumatori, quelli in grado di permetterselo.

    Nel frattempo si può essere certi che esperimenti e ricerche nei laboratori di università e multinazionali continueranno, spinti dalle enormi opportunità di profitto che questo scenario di mercato presenta fin da ora.

    Ai consumatori più avveduti -fin da ora- non resta che aprire gli occhi e il portafoglio, mentre ai produttori di qualità e al sistema produttivo italiano resta il dovere assoluto di migliorare, rafforzare e difendere strenuamente un patrimonio eno-gastronomico unico al mondo.

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    1. Massimiliano Montes

      @Marco M., la tua analisi è futuribile. La qualità vera però genera ricchezza, a dispetto delle scorciatoie chimiche e del marketing vuoto di contenuti. L’industria meccanica tedesca è la prima al mondo perchè è di qualità (vedi le auto).
      Per quanto riguarda il vino leggi anche questo:
      http://gustodivino.it/home-gusto-vino/labbinamento-perfetto-proviamo-ad-abbinare-il-vino-col-giusto-aroma-di-pasticceria/massimiliano-montes/4568/
      In Italia abbiamo vette di eccellenza, in vari settori. Se strutturassimo la nostra economia sulle nostre eccellenze (quelle vere, non quelle tarocche del marketing), invece che su un ipotetico quanto volubile “mercato internazionale”, saremmo ricchi.

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      1. Marco M.

        @Massimiliano Montes, Certo, è un’analisi abbastanza futuribile…diciamo con elevata probabilità di verificarsi appieno nel giro di 15-20 anni, con dati evidenti già ora.
        Quanto al marketing, non demonizziamolo…Lasciamelo dire da esperto: è soltanto un complesso sistema di concetti e di strumenti che pone il consumatore al centro del progetto economico di un’azienda.
        Uno strumento, come una zappa, puoi usarlo bene o male, correttamente o scorrettamente. Dipende sempre da chi regge il manico. Ciao!

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    2. Mario Crosta

      @Marco M., quello che “già prevedono numerosi studi in materia di alimentazione mondiale” non tiene conto della reazione degli uomini, della lotta degli uomini, contro l’assuefazione alle previsioni apocalittiche. Io prevedo il contrario, vedendo quanto si allarghi a macchia d’olio la comprensione che la naturalità va difesa e sostenuta, in tutti i campi. Ci sono perfino delle esagerazioni, infatti va difesa, non adorata, esattamente come l’ambiente che ci circonda, come sostiene l’amico Stefano Cinelli Colombini (“E lo si difende gestendo l’interazione tra uomo e ambiente, non teorizzando arcadie irrealistiche arate da buoi”). La Storia siamo noi, con le nostre braccia, le nostre forze. Ce la faremo.

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    3. Massimiliano Montes

      @Marco M., in effetti ha ragione anche Mario Crosta. Paradossalmente la crisi ci aiuta, ci può aiutare a spazzare via un bel po’ di quel mercato globale ondivago e concatenato. E lasciare più spazio alle eccellenze locali.

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  2. Marco M.

    Per l’eccellenza -nel settore alimentare- ci sarà sempre spazio, questo è certo.
    Ma ci sarà spazio anche per la spazzatura. E’ una questione di numeri.
    L’importante per qualunque produttore di qualità sarà avere le idee chiare e saper mantenere la rotta. Cosa non sempre facile per qualunque azienda… come per qualunque essere umano vivere e progredire giorno per giorno su questa terra.
    Auguri di buon ferragosto a tutti!

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