Non di buone maniere, ci mancherebbe. Ma proprio di etichetta, quella cosa appiccicata davanti le bottiglie, e anche dietro.
Una delle etichette più belle è quella di uno dei vini che mi piacciono di più. Il primo vino di Stefano Bellotti che ho bevuto, ignaramente seduto a gozzovigliare in un’enoteca illuminata, dotata di ampia carta di vini naturali, è proprio il Bellotti bianco (ex Gavi). E rimasi fulminato sulla via di Damasco: vino bianco buonissimo, uno dei bianchi italiani che mi piacciono di più. Giallo dorato, intenso, profondo e vivo. Nei minuti successivi all’apertura il suo profilo è cambiato, sempre inebriante, ma smussando le note più sapide e minerali e virando progressivamente verso la frutta secca e i datteri.
Il bello di questo vino non è solo il vino. Possiamo dire che Stefano Bellotti è una persona che ci tiene all’etichetta, almeno a quella delle bottiglie.
L’etichetta del Bellotti bianco è a mio parere bellissima. E coraggiosa, nel clima di strategia della tensione che le piramidali forze industriali hanno messo in atto nei confronti del vino naturale.
Al centro dell’etichetta si legge in neretto: “Naturale. Vinificato naturalmente senza aggiunte”.
Davanti a tale chiarezza e naturalità espressiva mi tolgo il cappello, grazie Stefano.
etichetta bella e molto chiara ma credo che sia proprio “illegale” !!!!!
Pierpaolo, non lo so… ma a me piace tantissimo! Bisogna sostenere i coraggiosi!
@Massimiliano Montes, Non condivido questa anarchia nei confronti delle leggi. come non condivido chi fa il vino in anfora senza avere nessuna autorizzazione sanitaria di tali contenitori alimentari.
si possono amare i vini fatti in anfora e si possono ammirare produttori “coraggiosi” come in questo caso, ma preferisco sostenere la legalità! sarà che essendo cresciuto nella terra delle mafie ho molta sensibilità e ci tengo a rispettare la “legge”
Se proprio ti piacciono le leggi, allora forse varrebbe la pena imporre per legge di scrivere in retroetichetta tutte le sostanze, i coadiuvanti e gli additivi utilizzati.
Come si fa per tutti gli alimenti. Perché il vino gode di questa immunità? Eredità dorotea 😉
@Pontifex Maximus, per me sarebbe il massimo ma al momento non sono in condizione di imporre una legge 😉 quindi mi limito a rispettarle!!!
il problema non è tanto che serve una legge che imponga ciò che c’è dentro la bottiglia, ma piuttosto sarebbe più equo una legge che dia la libertà al produttore di poter scrivere quali prodotti usa!! poichè oggi scrivere gli ingredienti è una frode! questa è l’assurdità!
@Pierpaolo, solo un esempio : se dovessimo stare alle leggi, temo che nella maggior parte degli alpeggi si dovrebbe smettere di produrre formaggio, distruggendo per sempre una parte fondamentale del patrimonio culturale montano. Il problema è che le leggi nel settore alimentare sembrano fatte solo pensando alla sicurezza nelle produzioni industriali, cosa buona e giusta, a patto che non vada a scapito delle piccole produzioni artigianali che spesso rappresentano i picchi qualitativi per cui il made in italy è unico e inimitabile nel mondo intero.
@Nic Marsél, la mia è un’azienda che non potrebbe mai permettersi il sequestro di un’intera produzione di una vendemmia a causa di un’etichetta illegale, anche per questo rispetto la legge!
dico solo che non è facendo ciò che ci pare che si risolvono questi problemi!
Piacciano o no i suoi vini, io sto dalla parte di Stefano Bellotti 🙂