Quando gli studi “scientifici” danno adito a dubbi: il vino in bottiglia di vetro si deteriora dopo sei mesi

Una pubblicazione che studia il bag-in-box (il contenitore in plastica alimentare per liquidi) in confronto con le bottiglie di vetro, perviene a conclusioni a dir poco da prendere con le pinze.

Non tanto perché afferma che i contenitori in plastica determinano una perdita aromatica per assorbimento già nei primi tre mesi, questo ce lo potevamo aspettare. Ma perché conclude che il vino in bottiglia di vetro si deteriora a cominciare da sei mesi.

La frase conclusiva dei risultati di questo studio è la seguente: “Sensory evaluation showed that white wine packaged in both plastics was of acceptable quality for 3months vs. at least 6months for that in glass bottles”.

Ovvero “La valutazione sensoriale mostrava che il vino conservato in entrambi i contenitori in plastica (due tipi di plastica, n.d.r.), si manteneva di qualità accettabile per 3 mesi, in confronto a quello conservato in bottiglie di vetro che lo rimaneva per almeno 6 mesi”.

L’affermazione sulle bottiglie di vetro è sinceramente più sconcertante di quella sulla plastica, e rende inverosimile tutto il lavoro “scientifico” e le sue conclusioni.

Sembra di assistere ad una guerra commerciale tra produttori di contenitori, da un lato il vetro, dall’altro la plastica, che si sparano addosso con tutte le armi possibili. Compresi i lavori pseudo-scientifici.

Questo studio è stato effettuato dall’Università Greca di Ioannina in collaborazione con l’Università Americana del Cairo. Una combinazione tanto esotica quanto improbabile.

Volendo prendere per buone le conclusioni di questa pubblicazione, aspettiamo, nel rispetto del sacrosanto principio scientifico della riproducibilità, che altre Istituzioni riproducano e pubblichino lavori con conclusioni simili.

Nel frattempo ci poniamo in posizione di attesa e ci godiamo l’ennesima guerra commerciale, dopo quella tra sughero e tappi alternativi.

 

Effect of packaging material on enological parameters and volatile compounds of dry white wine

Nel bag in box la vita media di un vino è dimezzata rispetto alla bottiglia in vetro

 

11 thoughts on “Quando gli studi “scientifici” danno adito a dubbi: il vino in bottiglia di vetro si deteriora dopo sei mesi

  1. Lorenzo

    Ma è una barzelletta? 🙂
    a questo punto ho la soluzione: torniamo al peltro col piombo! 😀

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    1. Massimiliano Montes

      @Lorenzo, con tappatura termosaldata. Così forse il vino resiste. L’unico problema sarà che dovremo sostituire i cavatappi con spade laser.

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      1. Lorenzo

        @Massimiliano Montes,
        da quanto ne so, anche i tappi diam o quelli in schiume vegetali (mi pare si chiamino i normacork) hanno un influsso nel gusto del vino…

        figuriamoci la plastica! 🙂

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        1. Massimiliano Montes

          @Lorenzo, veramente pensavo a bottiglia in peltro, tappo in peltro con saldatura ad argon ed Rx di controllo per verificare microfissurazioni della saldatura

  2. gianpaolo

    ma tu hai tutti i dati o solo l’abstract (la pubblicazione intera è a pagamento)?. Potrebbe essere una questione di scrittura del sommario che cambia il senso delle cose.

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    1. Edith Di Salvo Post author

      @gianpaolo, l’articolo intero non possiamo metterlo online per motivi di copyright, però la frase è esattamente quella che ho riportato sopra nella mia traduzione.

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  3. Giovanni

    Accidenti, meno male che ci sta l’università del Ca… iro, altrimenti avrei bevuto la bottiglia di Barolo del 1972 che ho in cantina, corro subito a buttarla via!!!

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  4. Stefano Cinelli Colombini

    Quando mio zio Luigi Socini Guelfi sentiva notizie di questo tipo (e ce ne sono sempre) rideva di gusto e ricordava di quando, nella sua veste di presidente degli industriali dell’olio di Confindustria, pago una sontuosa borsa di studio ad una notissima Università italiana che aveva appena pubblicato uno studio sui danni per la salute dell’uso di olio di oliva. E subito, guarda caso, comparve un’altro ponderoso studio della medesima eccelsa istituzione che provava quanto fa bene l’olio di oliva!

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    1. Massimiliano Montes

      @Stefano, è sempre un piacere leggerti. Soprattutto quando diventi piccante 🙂
      Purtroppo ti posso dire per conoscenza diretta che funziona così anche in altri ambiti, in primis nel settore della salute.

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