Quando i giudici dei grandi concorsi danno punteggi diversi allo stesso vino. L’articolo shock del Telegraph

A chi fa “business” del vino solo per soldi, interessa poter vantare una medaglia, d’oro, argento o bronzo, in uno dei grandi concorsi mondiali di vino. Le ricerche sotto copertura di Robert Hodgson mostrano quanto inattendibili siano le valutazioni dei giudici.

Sui concorsi e le medaglie la dietrologia abbonda, come sulle guide dei vini italiane e straniere. Tanti ipotizzano che dietro premi e medaglie ci siano solo interessi commerciali.

Per investigare queste ipotesi Robert Hodgson, professore di oceanografia in pensione e vignaiolo per diletto, ha provato a giudicare i giudici dei concorsi più famosi degli Stati Uniti.

Per fare questo ha esaminato il California State Wine Fair, uno dei più importanti concorsi americani, d’accordo col giudice capo G.M. Pucilowski.

Hodgson si domandava quanto segue: “Ma se io modifico l’ordine dei campioni alla cieca senza che i giudici lo sappiano, cosa succede? Poiché sono Sommelier esperti, con un palato raffinato, certamente se ne accorgeranno. Magari non esattamente ma almeno ci andranno vicino”.

E così per quattro concorsi consecutivi l’ordine degli assaggi venne modificato per tre volte a totale insaputa dei giudici. Al termine dell’esperimento Robert Hodgson fece un’analisi statistica dei risultati per verificare quanto questi fossero attendibili e quanto dovuti al caso.

Quando lesse i risultati correttamente analizzati rimase stordito per lo stupore, e il giudice capo G.M. Pucilowski andò su tutte le furie: la percentuale di errori dei Master of Tasting e dei Sommelier giudici del concorso era talmente elevata da rendere inaffidabili tutti i risultati.

L’articolo del Teleghraph si conclude con un aneddoto di Hodgson. Il professore ci racconta che si diverte a confrontare con amici, alla cieca, vini più o meno costosi, ed è pervenuto alla convinzione che un vino da 5$ non è in genere molto buono, uno da 10$ è mediamente migliore, uno da 15$ può essere maledettamente buono, ma al di sopra dei 20$ fino anche a cifre di 200$ puoi anche non percepire alcun miglioramento.

Gli studi di Robert Hodgson sfatano soltanto parzialmente la dietrologia sui concorsi. Il pilastro su cui si fonda l’inattendibilità di guide e concorsi secondo leggende metropolitane e pettegolezzi non sempre attendibili è che i risultati siano in realtà pilotati.

Robert Hodgson vuole invece dimostrare che, per quanto correttamente svolti, questi siano comunque inattendibili e inaffidabili.

 

The Thelegraph. Is everything we know about wine wrong?

 

2 thoughts on “Quando i giudici dei grandi concorsi danno punteggi diversi allo stesso vino. L’articolo shock del Telegraph

  1. luigi salvo

    Premesso che il miglior giudizio su un vino e’ possibile ottenerlo alla cieca e attraverso la media di un panel di almeno 4 degustatori di provenienza e formazione degustativa diversa, il problema del quale si parla essendo stato ampiamente discusso e’ stato superato ormai da tempo nei grandi concorsi. Posso affermare con certezza, e non per sentito dire ,dato che’ da 10 anni sono giudice in grandi concorsi internazionali che gli stessi giudici sono costantemente monitorati con campioni ripetuti e se giudicano il campione ripetuto con un punteggio di oltre 3 punti o con parametri molto diversi nella compilazione della scheda OIV l’anno successivo non sono piu’ chiamati a giudicare.

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    1. Massimiliano Montes

      Caro Luigi, questo esperimento è stato infatti condotto negli Stati Uniti. Ciò non significa che in altre parti del mondo non vi sia maggiore attenzione nella selezione dei giudici. La tua esperienza è in tal senso molto importante e ti ringrazio di averla condivisa con noi.
      Rimane il fatto che degustare un numero così elevato di campioni con poco tempo a disposizione rende tutto più difficile, ed è comunque limitativo per il vino stesso. Ci sono vini più delicati, ma anche più eleganti, che in un assaggio seriale rischiano ingiustamente di soccombere (la fisiologia dei nostri sensi è quello che è, ha i suoi limiti, non siamo superman).
      E’ sicuramente più facile stare a degustare per gioco a casa con poche bottiglie.

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