Palate di fango su Soldera

Come prevedibile si è messa in moto la macchina del fango nei confronti di Gianfranco Soldera. Le insinuazioni e le offese da parte di altri produttori arrivano subito dopo le larvate minacce di chi lo avvisava che anche fuoriuscendo dal Consorzio del Brunello di Montalcino avrebbe dovuto sottostare alle sue regole grazie alla normativa capestro che va sotto il nome di “erga omnes”.

L’ erga omnes è una norma che prevede che quando si consorziano almeno due terzi dei produttori di una denominazione, le regole interne al Consorzio possono essere imposte anche ai produttori non consorziati. Ed anche la contribuzione economica al Consorzio diventa obbligatoria per gli esterni.
Il Consorzio del Brunello di Montalcino aveva “avvisato” Soldera subito dopo che era venuto a conoscenza delle sue intenzioni. Il 20 marzo, il quotidiano online Montalcinonews, portavoce ed organo di stampa del Consorzio, pubblicava questo strano, apparentemente fuori tempo, riferimento all’erga omnes.

In questi giorni altri produttori Ilcinesi hanno cominciato un’opera di discredito muovendo vergognose accuse a Gianfranco Soldera.
Ma qual è il motivo dei dissidi così profondi tra Soldera e il Consorzio? Perché molti produttori di Brunello sembrano provare sentimenti negativi di tale intensità nei confronti di Gianfranco Soldera?

A capire cosa stia accadendo in quel di Montalcino ci aiuta questo post del blog di Franco Ziliani Vino al Vino.
Lo scandalo cosiddetto Brunellopoli, dimostrò che molti produttori violavano il disciplinare mescolando merlot, cabernet sauvignon e syrah al sangiovese. L’attività della Procura di Siena portò al sequestro di diversi ettolitri di vino a alla condanna di molte aziende anche famose.

Ecco un estratto delle considerazioni di Ziliani su Brunellopoli e Soldera:

“Da tempo si sapeva che a Montalcino Soldera non era amato (eufemismo) e che molti l’avevano additato come il “delatore” che rivolgendosi alla Procura di Siena (in verità era stata la Procura a rivolgersi a lui, come persona informata dei fatti..), aveva scatenato il gran “casino” di Brunellopoli. Come se i colpevoli di questa vergognosa pagina della storia del vino italiano non fossero i cialtroni che avevano taroccato i vini, ma Soldera ed i giornalisti, non tanti per la verità, che avevano denunciato questo sconcio.”

La storia d’Italia ci ha già insegnato che viviamo in un paese al contrario, dove sovente la vittima è chi denuncia e non il criminale denunciato.
Staremo a vedere quanta forza avrà Case Basse, e quanto i consumatori intelligenti riusciranno a capire dei Brunelli che bevono.

 

http://www.montalcinonews.com/2013/03/in-attesa-dell%E2%80%99%E2%80%9Cerga-omnes%E2%80%9D-%E2%80%A6-il-dilemma-di-soldera/

http://www.vinoalvino.org/blog/2013/03/alcune-riflessioni-sulluscita-di-case-basse-dal-consorzio-del-brunello-di-montalcino.html

 

Leggi anche: Gianfranco Soldera esce dal consorzio del Brunello di Montalcino

 

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *