Manuale del vignaiolo casalingo: come aromatizzare il vino con i trucioli legnosi

I chips, ovvero i pezzettini di legno aromatizzati, sono diventati un must a partire dagli anni ’90.

Perché il vino dovrebbe avere soltanto gli aromi e i profumi dell’uva e della fermentazione? Sarebbe banale. Un vero vino, un vino moderno, per i giovani, deve avere necessariamente altri sapori.

Non si può pretendere che delle persone sane di mente, sedute a un tavolo per un aperitivo, debbano sorbirsi un vino che sa solo di vino. Altrimenti meglio un mojito o una caipiroska.

No… il vino deve avere l’aroma della vaniglia, del frutto della passione, delle spezie. I rossi devono sapere di cioccolato, di caffé, di salsa barbecue (quella originale americana, ben inteso).

Allora diventa un obbligo “affinare” il vino con i trucioli. I trucioli si usano come le bustine del tè, si racchiudono in una retina in polietilene per uso alimentare e si mettono a bagno del mosto o del vino.

Il risultato lo potete vedere in questa ruota degli aromi tarocchi che i pezzetti di legno possono conferire al vino.

Ruota degli Aromi tarocchi

Ruota degli Aromi tarocchi

Poco importa se nei concorsi internazionali fior di Sommelier si sfidano a colpi di descrittori e di aromi percepiti… loro sentono solo quello che noi che facciamo il vino vogliamo che sentano.

Adding Oak To Your Homemade Wines
(ma non solo homemade)

 

18 thoughts on “Manuale del vignaiolo casalingo: come aromatizzare il vino con i trucioli legnosi

  1. Lorenzo

    “Poco importa se nei concorsi internazionali fior di Sommelier si sfidano a colpi di descrittori e di aromi percepiti… loro sentono solo quello che noi che facciamo il vino vogliamo che sentano.”

    … ed è così da almeno 7-800 anni! Ancor prima che nascessero i sommelier! Mai sentito dell’aggiunta di bacche di Ginepro al vino ? 🙂

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    1. daniele bertossi

      @Lorenzo,
      il ”simposiarca” era una figura dell’epoca romana che, di fatto, faceva da ”sommelier” in quell’epoca, perciò questa figura esiste da oltre duemila anni…. così solo per correttezza d’informazione…… non entro in merito ad una affermazione piuttosto ”pericoloso” e a doppio taglio come ” loro sentono solo quello che noi che facciamo il vino vogliamo che sentano”…. se poi è possibile conoscere la sua azienda degustando i suoi vini, ben felice…… beh, gli antichi greci ”resinavano” i loro vini, ottenendo il ”Retsina”…….. Mandi

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  2. Nicolò Sorce

    Concordo con Lorenzo e aggiungo : da ragazzo quanto entravo nel locale (cantina) che poi non era altro che un magazzino ove le botti più o meno grandi stazionavano, durante la fermentazione si vedevano dei mazzi di erbe spontanee appese al soffitto ed alle pareti ed un odore piacevole inondava il locale. Chiedendo cosa fossero quei mazzi di erbe e a cosa servissero rispondevano : che la pianta apparteneva alla famiglia ( lo dico in siciliano : (della muscotellara) non so il nome corrispondente in italiano l’odore che emanava evocava quello del vitigno moscato. Poi c’erano quelli che bollivano in parti di mosto le scorze di arancio o le carrube e lo mescolavano alla massa. L’aromatizzazione è sempre esistita, i trucioli sono solo prodotti moderni che aromattizano il vino e nello stesso tempo lo stravolgono.

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    1. Massimiliano Montes

      @Nicolò Sorce, le porcherie si sono sempre fatte, soprattutto a livello contadino. Ciò non significa che il vino del contadino con il succo di mela e la carruba fosse lo standard qualitativo dell’epoca 😉

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      1. giovanni

        , xke produco un po di vino e volevovo provare ad aromatizzare il mio vino …..per pura curiosita

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        1. Mario Crosta

          @giovanni, guarda che se lo vuoi aromatizzare per pura curiosità non c’è bisogno di comprare niente. Metti un pezzo di rovere della legna che usi per il camino, o un osso avanzato dal bollito (meglio quello avanzato dal prosciutto crudo), vanno bene anche chiodi di garofano, bacche di ginepro, oppure compra il kit di gocce di aromi artificiali che trovi sul web, un po’ di profumo di quelli che usa tua madre (o tua moglie). Ma perché rovinare il tuo lavoro, la tua creatura?

        2. giovanni

          @Mario , potresti suggerirmi qualche sito dove comprare kit di gocce di aromi artificiali

        3. giovanni

          @Mario e se uso i profumi ce qualche dose che potresti consigliarmi

        4. Mario Crosta

          @giovanni, io non suggerisco a nessuno dove comprarsi dei veleni che disapprovo e in che dosi rovinare dei vini. Mi spiace, ma devi arrangiarti. .

  3. giovanni

    Mario perdona la mia ignoranza potresti suggerirmi qualche sito dove comprare kit di aromi artificiali? ?

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  4. Anna

    @giovanni, ma il vino che fai lo fai con l’uva? e allora perché vuoi pasticciarlo?

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  5. nicora ivano

    faccio il vino curando i grappoli uno ad uno con la massima cura ottenendo un prodotto senza aggiungere solfiti e vi assicuro che l’aroma he favoloso < provare per credere <

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  6. fatturi

    ma che dire allora di coloro che usando contenitori in legno, le botti, lasciano il vino che si contamini dal contatto con questo prezioso materiale invece di metterlo in contenitori che non permettono alcuno scambio come il vetro o acciaio ad esempio?!

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  7. Nik

    Il vino e buono pulito non sporco se no non’e più vino deve avere il piacere intenso come l’amore

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  8. Giancarlo

    ho del vino in damigiana un po’ aspro e insipido, senza corpo
    – ho gia letto che si puo’ usare il bicarbonato di potassio
    ma anche l’acido citrico?
    – posso usare i cheaps di rovere per dare corpo, ma in che quantità e per quanto tempo e di che tipo?
    grazie g

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