La scarsa utilità di certe degustazioni professionali

In un bellissimo post del 16 settembre, Dario Bressanini riprende un famoso esperimento condotto nel 2000 da Roman Weil, professore di economia alla Graduate School of Business dell’Università di Chicago, appassionato di vino e cofondatore della Oenonomy society.

Nel tentativo di comprendere quanto siano veraci le recensioni dei cosiddetti Guru del vino, Weil sottopose ad una serie di assaggi alla cieca due panel, uno composto da degustatori non professionisti, l’altro composto da dodici sedicenti “esperti” di vino. L’esperimento è stato condotto conformemente alla norma ISO 4120:2004, ovvero a ogni degustatore venivano sottoposti tre calici  tra i quali dovevano per prima cosa distinguere il calice dal contenuto “diverso” rispetto agli altri due uguali. Così facendo si riducono le possibilità di operare “casualmente” una scelta giusta.

Per effettuare il suo esperimento Roman Weil utilizzò le differenze tra annate migliori e annate peggiori (o addirittura pessime) descritte sulle famose “vintage chart” pubblicate da Robert Parker su Wine Advocate.
I risultati sorprendenti furono che né i degustatori amatoriali né i degustatori professionisti riuscivano a distingure correttamente le annate delle carte parkeriane, neanche quelle pessime da quelle eccellenti.

Questi risultati fanno pensare. Non soltanto, come conclude Bressanini, in merito alla difficoltà di riconoscimento oggettivo di alcune caratteristiche organolettiche del vino, ma anche sull’attendibilità dei manuali dei cosiddetti esperti del vino.
E’ pur vero che distinguere due annate del medesimo vino può risultare difficile alla maggior parte dei palati, e che altre differenze sono invece suscettibili di una maggiore precisione di riconoscimento (per esempio vini o vitigni diversi). E’ lecito però chiedersi a che titolo presunti esperti pubblichino, con notevole autoreferenza, carte di annate, classifiche dei vini, e punteggi vari. Nella migliore delle ipotesi siamo di fronte a un’interpretazione assolutamente soggettiva di ciò che piace, non volendo considerare l’ipotesi che certe scelte possono essere dettate da esigenze puramente commerciali.
Non soltanto Wine Advocate e le sue chart sembrano perdere gran parte dell’immagine di affidabilità che qualcuno gli proietta, ma anche le romanzesche didascalie del Luca Maroni nazionale, le varie classifiche dei 10 o 100 vini migliori, e le infinite descrizioni in stile AIS, sembrano destituite da ogni fondamento “scientifico”.

Per esperienza personale posso dire che le degustazioni alla cieca spesso segano le gambe a tanti vini considerati “grandi”, e a tanti degustatori, professionisti e non.
Le sorprese maggiori che le degustazioni alla cieca mi hanno riservato sono state in occasione di degustazioni orizzontali, ovvero stesso vino, stessa annata, ma produttori diversi.
Ho visto con i mie occhi produttori stroncare alla cieca il proprio vino, descrivendolo come uno dei peggiori della serie.
E’ questo forse il motivo per cui si fanno tante verticali, sicure ed egoiste, e poche orizzontali, tantomeno alla cieca?

http://bressanini-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/09/16/vino-in-cieco

10 thoughts on “La scarsa utilità di certe degustazioni professionali

  1. Catone

    Massimiliano, ma anche tu scrivi ampie (e belle) recensioni. Cosa significa, che dobbiamo prendere con le pinze?

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    1. Massimiliano Montes Post author

      @Catone,
      Caro Censore, certo che devi prenderle con le pinze 😉
      Io non sono un degustatore professionista, ovvero non lo faccio per soldi.
      Il senso del post è che, nella migliore delle ipotesi, le degustazioni hanno una elevata componente soggettiva. Credo quindi che sia preferibile affidarsi all’opinione di chi non ha interessi commerciali e, magari, è animato da una sincera passione.
      Poi è ovvio che, nell’ambito della soggettività, il mio e il tuo gusto possono essere diversi da quello di altre persone.
      Il problema sorge quando subentra il sospetto che punteggi e classifiche dei vini migliori siano influenzati da scelte di marketing e pubblicitarie.

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  2. Alessandro

    Concordo con l’articolo … Assaggiate i vini e valutate da voi stessi la qualità del prodotto o meno … Senza condizionamenti di Guru o presunti tali, dalle mode o dalle etichette blasonate !!!
    Lasciatevi condurre e guidare ai vostri sensi !!!

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  3. luigi fracchia

    Caro Massimiliano,
    mi trovi d’accordo però capita che le umane cose ingarbuglino molto i propri stimati pensieri, anch’io non credo molto nelle cieche, mi piacciono molto le orizzontali perchè sono molto didattiche e insegnano molto al degustatore e non viceversa.
    Però ultimamente ho aperto involontariamente due annate dello stesso vino (a cena x distrazione) e ti dico che la differenza fra le due bottiglie era innegabile una eccelsa l’altra no! E ci ho impiegato un po’ a capire che erano millesimi diversi!

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  4. luigi fracchia

    Ah, poi non facciamoci troppo influenzare dalle indagini scientifiche perchè se sono costruite a tavolino per dare un certo risultato lo daranno di sicuro con buona pace di Bressanini e dei suoi accanimenti.
    Ti cito un risultato di una ricerca su malati terminali ai quali è stato somministrato un antibiotico X.
    Risultato della ricerca: l’antibiotico X è tossico xchè i pazienti muoiono tutti (sic).

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  5. gian paolo

    il non farsi influenzare da certi guru ,guide ,giornalisti e altro mi trovi d’accordo ,ma sulla degustazione allla cieca…secondo me hai preso un granchio 🙂 .Solo degustando il vino per quello che realmente è non per quello che dice l’etichetta o il suo autore….”parafrasando” se sono bravo a raccontartela allora il mio vino è più buono ? non credo ..è come se dicessi ,tu sei bello allora sei intelligente.
    Ciao GP

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    1. Massimiliano Montes Post author

      @gian paolo,
      Caro Gian Paolo, non hai letto bene il post. Io sono assolutamente a favore delle degustazioni alla cieca, in particolare le orizzontali alla cieca. Ho scritto che “Ho visto con i mie occhi produttori stroncare alla cieca il proprio vino, descrivendolo come uno dei peggiori della serie”. E se dovessimo incontrarci ti dirò anche chi 🙂

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      1. gian paolo

        @Massimiliano Montes,
        Ciao Massimiliano,si effettivamente avevo letto e capito male,chiedo scusa..sai i bagordi del _Natale . :).Anch’io ho stroncato il mio vino ,per l’ho riconosciuto subito….attenderò l’incontro per ilo gossip enologico.buon anno ancora.gp

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        1. Massimiliano Montes Post author

          @gian paolo, alla prima occasione sarà un vero piacere

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