La Madia di Pino Cuttaia: niente di nuovo sul fronte occidentale

Ennesimo ritorno al ristorante bistellato di Licata e nessuna novità. Per fortuna oserei dire.

Fedele al motto squadra che vince non cambia, Cuttaia lascia immodificato e cristallizzato il suo stile di cucina ed il menu. Tornare a La Madia è come respirare un’aria di nostalgia: rivedi il piatto che hai assaporato la volta precedente, riascolti le stesse spiegazioni con l’inflessione dialettale dello stesso cameriere.
Per fortuna, perché gli chef assetati di novità a volte rischiano di mettere da parte ottimi piatti per rincorrere il nuovo a tutti i costi.

L’unica novità degna di nota è una carta dei vini meglio assortita, soprattutto con nuovi ingressi di molti vini da noi recensiti su gustodivino.
Il costo del menu degustazione varia da 80 euro per il più piccolo, comunque composto da cinque portate, a 115 euro per il menu più costoso. I menu degustazione devono essere ordinati da almeno due persone al tavolo.

Di seguito alcune immagini di piatti del menu classico, quello da 80 euro, e del menu “In bianco e nero” da 95 euro.

Bufala in velo di latte su spremuta di datterino

Bufala in velo di latte su spremuta di datterino

 

Pizzaiola, merluzzo all’affumicatura di pigna

Pizzaiola, merluzzo all’affumicatura di pigna

 

Quadro di alici

Quadro di alici

 

Spatola “a beccafico” con caponata croccante

Spatola “a beccafico” con caponata croccante

 

Baccalà in crosta di olive

Baccalà in crosta di olive

 

Uovo di seppia

Uovo di seppia

 

Arancino di riso con ragù di triglia e finocchietto selvatico

Arancino di riso con ragù di triglia e finocchietto selvatico

 

Finto falso magro, ravioli con uovo e mortadella

Finto falso magro, ravioli con uovo e mortadella

 

Filetto di manzo su carbonella di mandorla

Filetto di manzo su carbonella di mandorla

 

Cornucopia di ricotta, marmellata d’arance e gelato al vecchio Samperi

Cornucopia di ricotta, marmellata d’arance e gelato al vecchio Samperi

 

 

Ristorante La Madia
Corso F. Re Capriata, 22
92027, Licata (Ag)
Tel. (+39) 0922 771443
Email: info@ristorantelamadia.it
http://www.ristorantelamadia.it

 

33 thoughts on “La Madia di Pino Cuttaia: niente di nuovo sul fronte occidentale

  1. Alessandro Boschi

    La sala è decisamente piccola. Il servizio assolutamente inadeguato per un ristorante di questo livello. E’ incomprensibile come una trattoria evoluta (perché di questo si parla) possa avere due stelle michelin.

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    1. Massimiliano Montes

      Gentile Alessandro Boschi, ognuno è libero di esprimere la sua opinione, giusta o sbagliata che sia.

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  2. A3C

    ….non ci sono stato, ma un caro amico di bevute qui a Bruxelles ci è andato di recente, per meglio dire ci è andato apposta. il suo giudizio sulla cucina è stato ottimo, superlativo, entusiastico, ancora gli brillavano gli occhi quando mi raccontava i piatti. Sul cosiddetto sommelier, invece, ha avuto parecchio da ridire: anzitutto per accompagnare il menù gli ha consigliato un Planeta (forse Chardonnay) e in alternativa altri soliti noti industriali (che il nostro eroe ha sapientemente evitato salvandosi con un vino della graziosa Occhipinti). Poi quando la bottiglia di SP68 è finita gli ha appioppato un bicchiere di Nero d’Avola che pareva uscito dalla bottega di mastro Geppetto (e il mio amico in tema di legno è moooooolto più tollerante di me) … Insomma il posto è ottimo ma qualcosa da rivedere c’è…se tra quei tavoli circolano ancora impunemente bicchieri tanto infami…

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    1. Massimiliano Montes

      Armà, la cosiddetta sommelier è la moglie, e le sue défaillance enoiche sono storicamente note 🙂
      Però l’ultima volta ho bevuto dei Riesling carini.

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  3. Rossella, Torino

    Ho viaggiato da Catania dove ero in vacanza a Licata proprio per provare un ristorante consigliatomi da un’amica come di ottimo livello. L’esperienza è stata negativa: personale di sala non adeguato per un ristorante di alto livello, chef sgarbato e maleducato, con nessuna disponibilità al dialogo. Abbiamo chiesto di modificare una portata del menu perché era un tipo di piatto a noi assolutamente sgradito ma non è stato possibile. Il menu non si tocca. Ripeto il Sig. (?) Cuttaia è stato sgradevole e maleducato. Eppure il conto è stato salatissimo, ci è stato conteggiato persino un bicchiere d’acqua che avevamo chiesto a fine pasto al prezzo di un’intera bottiglia!

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    1. Massimiliano Montes

      @Rossella, Torino, ma se lei fa aprire una bottiglia d’acqua a fine pasto e ne consuma solo un bicchiere qualsiasi ristorante gliela fa pagare.

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  4. Carlo Garaffo

    Sinceramente non sono per niente d’accordo con le critiche.
    Io ho provato il menù “Bianco e Nero” da 95,00 € ed ho mangiato divinamente!!!!
    Adoro le salette piccole, sono meno dispersive e più accoglienti secondo me, ed il personale non è stato per nulla sgarbato, anzi!!!!!!

    Naturalmente, ognuno è libero di esprimere la propria opinione, anche se, credo, a volte basta un minimo di tolleranza per godersi di più la vita evitando di cercare “il pelo nell’uovo”!!!!
    Sempre a mio modesto parere.

    P.S.: Confermo, e mi sembra anche giusto e corretto, che in qualsiasi ristorante se fai aprire una bottiglia d’acqua te la fanno pagare per intero……

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  5. Stefano P

    Caro Montes non comprendo proprio la vostra enfasi nel recensire questo ristorante. Mi associo all’impressione negativa avuta dai commentatori precedenti. Ho provato a cenare alla Madia nel mese di Aprile 2011. Premetto che viaggio spesso e visito frequentemente ristoranti di alta cucina. Mi hanno detto che avevano tutto esaurito e ho chiesto di poter pranzare invece che cenare ma non era possibile perché c’era libero solo un tavolo da quattro (eravamo in sei). Ho detto che avremmo aspettato che le prime persone sedute si alzassero ma sono stato trattato maleducatamente dicendomi che non era assolutamente possibile. Ho chiesto di parlare col proprietario, mi è stato passato a telefono il Sig. Cuttaia che con altrettanta maleducazione mi ha detto che le regole della Madia sono queste. Che dire… solo vergogna e maleducazione.

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  6. A3C

    a quanto pare il sig. Cuttaia non è un esempio di buona educazione…peccato….comunque mi riprometto di andare a verificare di persona

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  7. A3C

    sul fatto di offrire un bicchiere d’acqua minerale x un ristorante di quel livelli stendo un velo pietoso…mi sembra di un taccagneria senza pari..

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  8. Alessandro Boschi

    @Carlo Garaffo, la cucina non è a mio parere divina come lei dice. Le fotografie di @Massimiliano Montes fanno pensare a qualcosa che in bocca poi non c’è. Non voglio dire che sia una cattiva cucina, ma non è una cucina da ristoranti con due stelle michelin. Ho mangiato in ristoranti non stellati meglio di come abbia mangiato alla madia.

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  9. A3C

    le prove a carico di Cuttaia aumentano…. siamo in zona rossa….e devo dire la mia…l’estetica del posto fa veramente pietà..sembra una trattoria ripulita …male…la sinestetica predicata Sangiorgi va a farsi benedire…(non oso pensare alla qualità dei bicchieri)….alla Peca ad esempio i sensi godono di ogni MINIMO particolare….ribadisco MINIMO

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  10. Massimiliano Montes

    Non ho mai ricevuto una sfilza di commenti negativi del genere per la recensione di un ristorante. Questo mi fa pensare… al fatto che ci possano essere motivazioni a me sconosciute dietro tali commenti negativi.
    E’ anche possibile che blogger, giornalisti enogastronomici, o utenti comunque amici, vengano trattati diversamente e meglio rispetto al comune cittadino.
    Vi è comunque un dato oggettivo nella valutazione di un locale: la sua cucina. Su quello dovremmo basarci, al di la di occasionali mancanze del personale.

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  11. A3C

    Caro @Massimiliano Montes hai scritto: E’ anche possibile che blogger, giornalisti enogastronomici, o utenti comunque amici, vengano trattati diversamente e meglio rispetto al comune cittadino.” Ecco io toglierei quel “è anche possibile”, dato che questa pessima abitudine è diffusissima in tutto il Sud del paese e l’ho riscontrata personalmente in tantissimi casi…

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  12. A3C

    @Massimiliano Monte inoltre consentimi di puntualizzare, io quando vado in un posto del genere vado ANCHE per mangiare…l’esperienza culinaria deve essere un elemento in una esperienza complessiva fatta di bellezza del luogo, bontà dei, vini, comodità delle sedie e della sala (per me sono importantissime le luci) gentilezza del personale…la la cucina da sola non basta per nulla… altrimenti sto a casa…

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  13. Carmelo Galanti

    A3C ha ragione. Io ho messo la stessa recensione negativa anche in altri posti oltre questo. Vi racconto la mia esperienza. Avevo prenotato già da un mese dicendo che c’erano due bambini, a noi si è aggiunta una coppia di amici con alri due bambini regolarmente prenotata. Premetto che i miei figli sono buoni e vengono spesso a mangiare con noi in posti anche migliori di questo.
    Ebbene siamo stati trattati come lebbrosi dal personale di sala. Ho fatto chiamare il Sig. Cuttaia per fare le mie rimostranze ma lui con aria sbrigativa mi ha risposto che il suo non era un ristorante adatto per bambini. Se le cose stanno così ditelo subito quando si prenota. Saremmo andati da un’altra parte.

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  14. A3C

    io con mia figlia sono stato accolto come un re da Ciccio Sultano e gliene sarò per sempre grato…se Cuttaia mi diceva un cosa del genere gli sputavo un occhio alla Toto’ (aristocraticamente) ….ammazza che cafone sto Cuttaia…..@Massimiliano Montes la prossima volta è meglio che gliela risparmi questa granaiola di critiche…

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  15. peppe barone

    caro Massi,
    leggere così di Pino spiace molto anche perchè pochi come me lo conoscono. E’ chiaro che la visione di Pino sulla cucina è singolare come pochi in Italia, la sua tecnica evoluta vuole essere capita ed apprezzata, leggo invece critiche avulse dal senso di fare cucina o meglio di gustare cucina. Gustare è un arte altrettanto nobile quanto lo sia il fare, ma senza una giusta e buona educazione al gusto quanto all arte della tavola , fa svanire ogni tentativo di lettura oggettivo. Cuochi si nasce e critici si muore ripete un vecchio adagio. a volte la difesa ad oltranza del suo stile di cucina lo porta ad apparire arrogante ed invece Pino è il cuoco più buono del mondo, lui è nato per rendere felici i suoi commensali, e allora perdoniamo il micro ed abbandoniamoci alla sua voluttuosa cucina …….vedrete le stelle.

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      1. Mario Crosta

        … dicono che Michelangelo Buonarroti fosse un caratteraccio, ma un caratteraccio… da martellare perfino i suoi capolavori. E che Van Gogh fosse perlomeno matto. Pier Paolo se la filava con i ragazzini. Io questo pino non lo conosco, però comincia a starmi simpatico. Magari gli ……., ma finche’ la cosa può essere reciproca non fa male a nessuno.
        Mio nonno mi diceva sempre: mangia e taci!

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        1. Mario Crosta

          @Pino, ovviamente, con la P maiuscola. Mi scuserà il refuso o mi sparerà non appena varcherò la soglia del suo locale?

        2. Massimiliano Montes

          @Mario Crosta, Ehm… magari questa cosa non la diciamo, che ne pensi?
          Chiedo io scusa a Pino, ma Mario è un ragazzaccio con un’ironia da vernacoliere

  16. Davide Marrale

    Mangia e taci a casa propria, non in un ristorante stellato dove si paga con denaro suonante.
    Francamente dei cosidetti” genio e sregolatezza” ne abbiamo fin sopra il cuoio capelluto.

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    1. A3C

      @Davide Marrale, infatti bravo Davide stavolta scondcordo decisamente dalla linea MONTES-Crosta…secondo me è lo chef che deve mettersi al servizio dei clienti e non l’inverso…

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      1. Mario Crosta

        @A3C, “linea MONTES-Crosta”… bellissima! Quando ti vedo ti offro un calice di quello buono! Vedo che forse è una linea Maginot, ma di fronte a un coro di autorevoli interventi “contro” non potevo lasciare da solo il mio amico, perciò non mi preoccupo. Comunque, nei ristoranti dove uno non vuole mettere più piede perché non è trovato bene e si trova meglio altrove c’è la libertà appunto di andare altrove. Io non butterei mai fuori, per esempio, i cagnolini da un ristorante, a volte li trovo accucciati e più disciplinati di certi clienti. Ma una volta c’era un alano che circolava come se niente fosse fra i tavoli, il cane del proprietario e mi sono alzato, non ho pagato il conto e me ne sono andato. Non hanno nemmeno chiamato la Polizia, sennò gli facevo chiudere pure il locale, perché io avrei chiamato subito la ASL.

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        1. A3C

          @Mario Crosta, un Alano è veramente troppo…vabbé dicci almeno dove..

        2. Mario Crosta

          @A3C, si dice il peccato, non il peccatore. Era il salone del ristorante di un hotel a 4 stelle, tutto interno e senza altri accessi che dalla hall. L’avrei capito in una trattoria all’aperto (potevano dire che il cane era sfuggito alla padroncina, che non aveva avuto la forza per trattenerlo…). Perciò mi sono imbufalito, ma se volevo fargli male chiamavo la ASL. Mi sembrava più giusto non rovinarlo, ma penalizzarlo comunque subito in faccia e proseguire poi in privato con il passaparola. E da allora nessuno dei miei amici va più a mangiare lì e tutti raccomandano i loro amici di smettere di farlo.

  17. Il Duca

    Sono d’accordo, in toto, con quanto lei sostiene, sig. Massimiliano. E’ vero, anche la carta dei vini è cambiata e migliorata moltissimo. Sono stato, con mia moglie, più volte e da perfetti sconosciuti, ricevendo sempre un trattamento non da 2 ma da 5 stelle, a partire dall’accoglienza e dalla considerazione. Sostengo, da tempi non sospetti, che se Pino esercitasse al nord, avrebbe, da mo’ le tre stelle. Pino, oltre alle sue indiscutibili capacità, è una persona umile, qualità rara e per questo è un grandissimo.

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  18. A3C

    ….è facile pero’ scrivere commenti anonimi a favore dell’imputato…qui ci vuole nome e cognome altrimenti uno può/ deve pensare che li stia scrivendo Cuttaia stesso…

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    1. Il Duca

      @A3C, Io sono Mario Berardo e credevo che passando il puntatore sul mio nome (come succede da altre parti) fosse possibile risalire alla mia identità (non uso i blog per altri scopi -leggasi autopromo-se non per esprimere la mia opinione, non è corretto e chi gestisce questo ottimo blog dispone dei miei riferimenti).
      Per la precisione non sono nè Cuttaia, (magari!), nè un suo parente.
      Mi scuso con Lei che, invece, si presenta con un nome e un cognome.

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      1. Massimiliano Montes

        @Il Duca, Mario io ti avevo gia visto 🙂 A3C invece è l’acronimo noto online di Armando Trecaffé, alias Armando Garofano; che da oggi diventa a tutti gli effetti quattrocaffè!

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        1. Nic Marsél

          @Mario Crosta, io invece potrei avere un bicchiere di vino? 🙂

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