Panettone

Il pan di Toni

Uno dei primi ricordi della mia vita, a pochissimi anni, forse tre o anche meno, è legato al panettone.

A quel tempo la Motta commercializzava il “Mottino”, che era un panettone da un etto: un panettone in miniatura in tutto e per tutto, confezione compresa. Ebbene, io ne ricevevo uno al giorno, al risveglio del mattino, lanciato sul letto giocosamente da mia madre. Lo ricordo come un momento particolarmente piacevole e la memoria di questa sensazione non mi ha mai abbandonato. Ancora oggi, nell’addentare una fetta di panettone e nell’assaporare il suo gusto sempre uguale, non posso non rivivere quei felici momenti della mia prima infanzia.

Mottino

.

Successivamente, quando frequentavo la seconda elementare, nel mio libro di letture c’era una storiella legata all’origine del panettone e, se chiudo gli occhi, rivedo ancora con chiarezza la figura impressa accanto al testo.
Un fornaio di nome Toni aveva preparato per i suoi clienti un dolce natalizio fatto con burro, farina, uova, zucchero, canditi e uvetta; l’impasto era in un mastello che era stato appoggiato al bordo di una madia che conteneva la pasta del pane già pronta per essere modellata e infornata.  Un gatto, sfuggendo all’inseguimento giocoso di un bimbo, urtò il mastello del dolce e il suo contenuto si riversò sulla pasta del pane. Il fornaio sulle prime pensò, disperato, d’aver perso sia il pane che il dolce, ma poi decise di impastare il tutto e infornare …. e così nacque il panettone, cioè il pane di Toni.

Oggi le storielle più diffuse sull’origine del panettone sono quelle relative a Ughetto, falconiere del Duca di Milano, e Adalgisa, figlia del fornaio di corte. Oppure quella che narra di una suorina di nome Ughetta (in dialetto milanese l’üghētta è l’uva passa) che inventa il panettone per far felici le sue consorelle.
Ma forse, quella più “storica” fa risalire l’invenzione del panettone al cuoco di Ludovico il Moro, che ideò quel “panis quidam acinis uvae confectus” per festeggiare l’imperatore Massimiliano in visita a Milano. Anche questo cuoco si chiamava Antonio e quindi ricorre il .. pan del Toni.

Chissà qual è il confine tra leggenda e storia. Ma qualunque esso sia, a me piace immaginare la confusione creata da un bimbo vivace che insegue un gatto dentro la bottega del fornaio: un fornaio grassottello col grembiule infarinato, con la faccia simpatica, un po’ pelato e col naso rubizzo.

Infine, ammesso che sia vera la versione più “storica”, quale vino avrà bevuto Ludovico il Moro assieme all’imperatore Massimiliano per accompagnare degnamente quel dolce che sarebbe diventato il principe della tavola natalizia? Non è dato saperlo, ahinoi!  Io però non ho alcun dubbio su quale sia il miglior vino da panettone: Passito di Pantelleria, concentrato di sole e di storia, nettare degli Dei, che assieme al Panettone è una sublime sintesi tra la cultura lombarda e quella sicula: questa si che è davvero la fine del mondo, altro che profezia Maya!!

5 thoughts on “Il pan di Toni

  1. Pontifex Maximus

    Gentile Dino Montes, dal cognome non usuale deduco che è parente del nostro ospite.
    Più “vecio” sicuramente, perché ricorda cose che solo noi persone mature conosciamo.
    Un cordiale saluto da un suo, credo, quasi coetaneo.

    Reply
    1. Dino Montes

      @P
      Sacrestanus Minimus Pontifici Maximo salutem dicit.
      E’ vero. Confesso che legami di sangue mi stringono al Magister Vinorum di questo blog: un sangue rosso, dal colore intenso ma al tempo stesso scarico e tendente al granato. Il suo gusto, lievemente salmastro, rivela sentori di miele e spezie, mentre il finale è lungo ed evolve in un ricordo aromatico.
      … Non vogliatemene, mi piace scherzare, anche alla mia (ormai disvelata) veneranda età.
      A presto, per altri commenti,

      Reply
  2. Roberto

    Caro Dino, un milanese ‘doc’ come il sottoscritto, come sai di nonni milanesi, non avrebbe potuto scrivere meglio di come hai fatto riguardo le origini del Pan del Toni. Complimenti Dovrò documentarmi sulle origini dei cannoli siciliani!!!! Con affetto

    Reply
    1. Dino Montes

      @Roberto,
      Ciao Rob.
      Sono contento che ti sia piaciuto questo breve viaggio a ritroso nella mia infanzia.
      Attendo, e non solo io, immagino, un excursus sui cannoli siciliani visti da un Milanese.
      Ciao

      Reply
      1. Massimiliano Montes

        @Dino Montes, Roberto,
        Che sarà pubblicato subito! Il titolo lo avete fatto voi…

        Reply

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *