Gli induttori di resistenza, o elicitori, sono la frontiera dei nuovi trattamenti fitosanitari alternativi all’uso di pesticidi. L’obiettivo è quello di stimolare le naturali difese della pianta.
Abbiamo già parlato in questo post degli induttori di resistenza, ma gli studi e le ricerche sono molteplici.
Numerose molecole di origine vegetale o animale hanno dimostrato capacità di elevare le difese immunitarie delle viti per proteggerle dalle infezioni, o addirittura determinare la guarigione da infezioni in atto: acido salicilico, acido jasmonico, acido aminobutirrico e 1-2-3-benzotiadiazolo (BTH).
Le ricerche in atto sono volte ad un approfondimento delle conoscenze sull’immunità naturale delle piante e su come utilizzare sostanze prodotte dalle stesse piante per uso terapeutico.
Altro argomento chiave delle ricerche è come trasferire sul campo le conoscenze acquisite. La scoperta di molecole efficaci infatti si deve tradurre in una chiara indicazione degli estratti vegetali da usare, in che dosi e in quali tempi.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23719689
Dimostrazione che tecnologia/ricerca e vino naturale non sono antitetici.
@Nic Marsél, anzi. Credo che per fare un buon vino naturale occorra molta conoscenza delle tecniche di vinificazione (vedi pied de cuve 😉 ) e un deciso aiuto dalla scienza.
@Massimiliano Montes, proprio così. Senza questo rapporto di simbiosi verrebbe fuori un vino imbevibile come quello che veniva a me a Monte Oro di Tanca Farrà.
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