Angelo Gaja ha detto due cose che mi piacciono tanto (sulle altre stendiamo un velo)

In uno dei comunicati stampa periodici del sommo vate si leggono due frasi che hanno fatto sobbalzare di stupore tutto il mondo enoico.

La prima: “Il codice del vino disciplina le pratiche consentite per fabbricarlo e permette di tutto e di più: basterebbe stilare un elenco delle pratiche più invasive, ed obbligare il produttore che le adotta ad indicarle sulla contro-etichetta”.

????…… Stupore massimo. Gaja sposa la nostra battaglia per l’etichetta trasparente! Inutile dire che concordo al 100% con quanto scritto da Angelo Gaja, e credo anche tutti gli altri autori di gustodivino, ad inziare da Nic Marsel/Nicola Cereda che è stato uno dei primi a parlare in maniera sistematica di etichettatura trasparente.

Il vino, come ogni altro alimento, dovrebbe indicare in etichetta o in retroetichetta tutti gli ingredienti (additivi e coadiuvanti) usati per produrlo e anche le tecniche agronomiche in vigna. E’ facile, si può.

La seconda: “Le guide dei vini sono in Italia in numero quintuplo rispetto alla Francia. Copiose anche le classifiche dei cento migliori vini italiani, inevitabilmente le une diverse dalle altre. Di premi giornalistici, istituiti a beneficio di chi scrive di vino, ce ne sono in Italia di più che in tutti gli altri Paesi europei messi assieme”.

Certo, detto da uno che negli anni ha abbondantemente beneficiato di un sistema di comunicazione giornalistico distorto e fazioso fa un po’ impressione. Ma tant’é… la gente cambia, e non può che far piacere leggere un Gaja naturalista.

Adesso aspettiamo che dalle parole Angelo Gaja passi ai fatti, e che oltre a mutare linguaggio cambi anche il suo vino.

Vorrei avere l’onore di recensire il primo vino naturale di Angelo Gaja.

 

10 thoughts on “Angelo Gaja ha detto due cose che mi piacciono tanto (sulle altre stendiamo un velo)

  1. antonio

    Bravo massimiliano concordo pienamente tutto io aggiungerei in retro con delle tacche la fascia di prezzo del vino in cantina.

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    1. Mario Crosta

      @antonio, bella proposta anche la tua. Sono d’accordo con quello che Angelo ha scritto e con il commento di Massimiliano al suo scritto. Mi piace molto anche l’idea di un vino naturale nella gamma degli altri vini eccellenti di Angelo. Speriamo. Una cosa è certa. Gli uomini non sono sassi, perciò possono anche cambiare da soli. L’esempio dei vini del Domaine de la Romanée-Conti, che continuano imperterriti a essere vinificati come decine e decine di anni fa e sono sempre considerati fra i migliori di Francia, non è passato inosservato ad Angelo. E nella sua testa si è accesa una lampadina. Non c’è che esserne contenti, specialmente per quella chiarezza in tema di controetichetta che sembra ormai indispensabile: “basterebbe stilare un elenco delle pratiche più invasive, ed OBBLIGARE il produttore che le adotta ad indicarle sulla contro-etichetta”. Datemi una penna e ditemi dov’è che devo firmare…

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  2. A3C

    tranne la prima che hai detto ha sparato una valanga di cazzate e il giorno dopo è stato premiato da Ricci all’Oscar del vino….ma di chi stiamo parlando?

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    1. Massimiliano Montes Post author

      @A3C, ammetterai che suona strano sentire dire a Gaja che bisogna ” obbligare il produttore che le adotta ad indicarle sulla contro-etichetta”. OBBLIGARE…. non consentire, ma obbligare.

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  3. A3C

    certo è un passo avanti….ma detto da uno che fa vini tecnici & imbalsamati (cit. Sangiorgi) fa ridere

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  4. Eretico Enoico

    Veicolare e far girare le rotative ( di settore) anche sulle pagine ” au naturel” con certe dichiarazioni firmate e’ decisamente una ottima pubblicita’ .
    La gioiosa macchina da guerra dei convenzionali sta marciando unita e Gaja e’ un centroavanti di classe riconosciuta . Il centrocampo di questo team lancia palloni senza solfiti con i tocchi del Cotarella regista e l’unione europea agricola ( vi siete mai chiesti perche’ a livello agricolo l’Europa ha una politica unitaria centrale ) emana il vino biologico…Gaja e’ credibile come un Briatore che parla di etica sociale e valori culturali.

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