Ancora bufera sul vino naturale

Ascoltare di buon mattino su radio Capital i soliti luoghi comuni sul vino naturale rovina la digestione della per fortuna piccola colazione.

Evidentemente l’effetto Paolini si fa sentire, e dopo Radio 24 anche altri conduttori radiofonici cominciano ad appassionarsi al tema.
Per gli amici Mario De Santis e Benny, del Geco di Radio Capital, e per gli ascoltatori intervenuti, mi sentirei di puntualizzare alcuni argomenti (peraltro abbastanza trattati dal nostro blog).

Dalla confusione di commenti, ma anche di categorie mentali, emergono alcuni punti da chiarire:

– Il vino biologico e il vino naturale sono due cose distinte. Il vino biologico rispetta una normativa a maglie larghe che lo rende molto simile al vino convenzionale. Da molti punti di vista vino convenzionale e vino biologico sono indistinguibili.

– Il vino naturale si ripropone di essere prodotto da uve biologiche o biodinamiche ma senza alcun additivo chimico o coadiuvante enologico in cantina (a differenza del vino biologico che invece ne consente l’uso).

– La legge italiana prevede la possibilità di usare legittimamente fino a 60 additivi per il vino convenzionale e fino a 40 per il biologico. Nessuno di questi, eccetto piccole dosi di solforosa, può essere utilizzato per produrre vino naturale.

– La parola “naturale” non significa che l’uomo non ci mette mano, altrimenti l’acqua minerale naturale finirebbe nei fiumi e nei mari, vista l’impossibilità per la razza umana di imbottigliarla. Naturale significa semplicemente non manipolato, che rispetta le caratteristiche originali.

– Non è vero che senza l’uso di additivi e coadiuvanti il vino diventa aceto. E’ una balla propagandata dagli enologi moderni e dai produttori di coadiuvanti enologici. Se così fosse, tante annate di Romanée-Conti (per fare un esempio, ma vale per tanti altri grandi vini) prodotte in epoca precedente all’avvento della moderna enologia dovrebbero essere lavandinate. La verità è che i vini senza additivi e coadiuvanti sono più buoni, è semplicemente più difficile farli, ci vuole vera bravura invece che polverine.

– Al produttore di uva biologica che affermava che il vino senza additivi, da lui stesso prodotto per uso personale, quando lo sposti diventa aceto, mi sento di dire sinceramente che forse è lui che il vino non lo sa fare. Io bevo vini naturali che mi vengono spediti da tutto il mondo e certamente non sono aceto…

Cari amici di Radio Capital, voi bevete il vino con le polverine, che noi continuiamo a bere il buon vino naturale. Prosit.

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