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Porta del vento: la magia di Marco Sferlazzo

Pubblicato il 7 Agosto 2013


di Massimiliano Montes 6 commenti

C’è qualcosa di magico nei vini di Marco Sferlazzo, e non è dovuto al suo aspetto ascetico da santone indiano (foto sopra).

Sarà la loro perfezione formale unita ad una intensa bontà di sostanza, sarà l’incantevole bevibilità del Porta del Vento, catarratto che vede solo acciaio; oppure la maestria rosseggiante del Saray 2009, un bianco da uve catarratto macerato 45 giorni con una parte delle proprie bucce, dal colore dorato, con un naso affascinante di camomilla, scorza d’arancio, fiori di campo, acacia, miele, e albicocca.

Eppure sono sicuro che questa mia impressione “esoterica” è stata consolidata saldamente dalla conoscenza di una “creazione” di Marco Sferlazzo sfortunatamente, per voi che leggete, ad oggi non in vendita: uno spumante “col fondo”, un “sur lies” rifermentato in bottiglia, sempre da uve catarratto.

Durante una visita in cantina il nostro gradito ospite tira fuori una bottiglia con un tappo a corona: “Questa è la stessa base con cui preparo il mio metodo classico, il Mira. Però dopo la presa di spuma non viene effettuata altra operazione, rimane in bottiglia con le fecce fini della rifermentazione”. Ci vuole poco a stappare la bottiglia “à la volée” e a versare nei calici questo liquido giallo brillante, luminoso anche se finemente torbido.
Al naso è una delizia, al palato ancor di più! Meravigliosamente consistente, acidulo, profumato di ginestra, acetosella e fiori di campo, con vaghi ricordi di albicocca e sentori di fiori d’arancio. I profumi si espandono e in retrolfazione riempiono le cavità nasali… un sogno ad occhi aperti: perché spumanti e champagne non sono così buoni?

Spumante col fondo

Spumante col fondo

Questo “sur lies” è stato preparato con lo stesso vino fermo imbottigliato come Porta del Vento 2010, catarratto in purezza. Secco e di buona bevibilità.
E’ stato miscelato con una quantità pari al 10-15% del volume complessivo di mosto di catarratto 2011, di cui una parte utilizzato come pied de cuve, in modo da fornire ulteriori 24 g di zuccheri, che rifermentando in bottiglia generano una pressione di circa 6 bar. Successivamente si dovrebbe procedere con la sboccatura o dégorgement, che serve ad eliminare le fecce, ricolmare le bottiglie e tapparle con i classici tappi da spumante.

La mia personalissima opinione è che tale operazione costituisce quasi un delitto! Questo vino è talmente buono e la fine torbidità conferisce uno spettro aromatico di ampiezza e spessore tale, che non va toccato, va bevuto così.

Gli altri vini di Porta del Vento raggiungono tutti elevate vette di piacevolezza e bontà. L’azienda agricola si trova nell’omonima vallata a 600 metri sul livello del mare,  in contrada Valdibella, Camporeale, provincia di Palermo. Condotta con coltivazione biologica certificata,  utilizza in vigna preparati biodinamici. Il terreno viene zappato a mano e non vengono usati prodotti di sintesi. La resa  è molto bassa, circa quaranta quintali per ettaro, la vendemmia è manuale e l’uva raccolta in cassette viene subito portata in cantina e mostificata.

Porta del vento, vigne

Porta del vento, vigne

 

Porta del vento, antiche piante di Cattarratto

Porta del vento, antiche piante di Cattarratto

L’elevata quota insieme all’esposizione settentrionale sono un valore aggiunto per i vigneti, che riescono a sfuggire al caldo torrido e ad avere curve di maturazione zuccherina (anche detta “maturazione tecnica”) e di maturazione fenolica abbastanza coerenti.
Uno dei problemi dei climi caldi è infatti la precocità della maturazione zuccherina. Il caldo determina una rapida concentrazione degli zuccheri nell’acino, che impongono una vendemmia anticipata rispetto a climi più freddi. Molte uve bianche in Sicilia vengono vendemmiate tra fine luglio ed agosto.
La maturazione fenolica, nelle sue tre componenti, antocianica (colore), tannica e aromatica (la più importante), richiede tempi più lunghi. I precursori aromatici varietali, in particolare, seguono una curva di concentrazione a campana, raggiungendo la sommità prima della maturazione zuccherina.
Gli aromi di frutta secca e parte degli aromi più marcatamente floreali, hanno invece un incremento lineare, progressivo col passare del tempo. Una vendemmia anticipata, dovuta ad una rapida maturazione zuccherina, determina uno squilibrio gustolfattivo, con preponderanza di aromi varietali e scarsità di aromi di frutta secca e floreali. Questo è il motivo per cui il merlot e il cabernet sauvignon dei climi caldi rischiano di avere una pesante aromaticità al peperone. Nei loro climi originali, dove la vendemmia avviene in epoche più avanzate, le componenti varietali si stemperano in favore di quelle floreali e di frutta secca.

Un altro vantaggio della quota elevata e dell’esposizione settentrionale è il buon livello di acidità che raggiungono i vini di Marco Sferlazzo. Questo si somma alla sua grande abilità di cantiniere: Marco è uno che studia e che ha studiato tanto, e che potrebbe tenere testa a fior di enologi.

Porta del vento, alcuni vini

Porta del vento, alcuni vini

Oltre ai bianchi Porta del Vento produce anche tre rossi, maturati per circa otto mesi in botti grandi.
Il Maquè perricone, perricone in purezza. Alla vista si presenta rosso rubino con trasparenze ammiccanti, il naso è coinvolgente con piccoli frutti rossi e ricordi di amarena su un sottofondo minerale e selvatico, il palato è sostenuto da un’eccellente acidità con una trama tannica fine ma decisa, di lunga e piacevole persistenza.
L’Ishac, nero d’avola in purezza, che gode appieno della lenta maturazione dovuta all’alta quota, con piacevoli ed intensi aromi di ciliegia, amarena e prugna fresca, integrati in una fine tessitura tannica, ed accompagnati da una retrolfazione sfumatamente minerale e persistente.
Il Maquè, assemblaggio di nero d’avola 80% e perricone 20%, che bilancia e riequilibra il profilo aromatico delle singole varietà. E inoltre un delicato rosato di perricone, il Maquè Rosé.

 

Az. Agr. Marco Sferlazzo
Contrada Valdibella – 90043 Camporeale
cell +39 335 6692875 – tel./fax +39 091 6116531
info@portadelvento.it
http://www.portadelvento.it

Distribuzione Les Caves de Pyrene
Christian Bucci
Via Gioberti 16 12051, Alba (Cn)
info@lescaves.it
http://lescavesdepyrene.blogspot.it

 

 





6 Commenti


Carlo Garaffo commenta:
08/08/2013 ore 12:11

Adoro i vini “in quota”…… Non ho mai provato un prodotto di questa cantina, provvederò al più presto.

Rispondi a questo commento

Nic Marsél commenta:
08/08/2013 ore 12:37

Le fecce fini, in particolare nelle rifermentazioni in bottiglia non mi hanno mai infastidito :-)
Poi, volendo, basta far decantare il contenuto della bottiglia prima di versare oppure fare un degorgement al momento di servire. Mi piacciono tutti i vini questa azienda. Vini che probabilmente per via dell’altitudine e dell’esposizione a nord sono piuttosto diversi da ciò che generalmente arriva dalla calda Sicilia. Il loro Catarratto spicca per acidità, agilità e freschezza per cui non mi stupisce che venga utilizzato con successo per il metodo classico, mentre il Nero d’Avola stupisce per finezza ed eleganza. Unica nota dolente: i prezzi mi sembrano lievitati in questi anni in modo inversamente proporzionale al peggioramento del contesto economico generale. O forse è solo che hanno molta richiesta perchè son semoplicemente bravi e gli affari vanno meglio a loro di quanto non vadano ad altri come me ;-)

Rispondi a questo commento

Massimiliano Montes risponde:
August 8th, 2013 ore 12:46


@Nic Marsél, ti piacerebbe sicuramente! Vieni a trovarci e potrai berne quanto ne vuoi :-)
Porta del Vento vende tutto. E le richieste aumentano in continuazione. In questo caso o aumenti il numero di bottiglie prodotto (ahimé alcuni lo fanno, inventandosi il vino) o aumenti i prezzi. In ogni caso non sono aumentati che di pochi punti percentuale, mica tanto.

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Il “filo rosso” di Porta del Vento: cinque annate di Ishac commenta:
26/11/2013 ore 13:12

[...] Leggi anche “Porta del vento: la magia di Marco Sferlazzo“ [...]

Porta del Vento 2006. Ma la prima annata non era il 2007? commenta:
07/08/2014 ore 14:55

[...] Leggi anche: Porta del vento: la magia di Marco Sferlazzo [...]

Metodo classico e rifermentazione spontanea ‹ gustodivino commenta:
17/11/2014 ore 17:18

[...] Sferlazzo in questo post ci racconta come dosare correttamente gli zuccheri rifermentando con mosto [...]



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