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Ma di che vini d’Egitto vai cianciando? Questi sono vini del Carso!

Pubblicato il 26 Maggio 2014


di Silvio Rossi 2 commenti

Si dice che Malta sia un crocevia, un ponte tra Africa, Medioriente e Europa. Così una degustazione di vini a cavallo tra i due continenti svoltasi all’Hotel Juliani è stata una buona occasione per bere qualcosa di diverso.

Hostess in abbigliamento succinto, clima mite, un mare turchese e trasparente: c’erano tutte le condizioni per un fine settimana di relax.

Fin quando mi avvicino al banco degustazione di Gianclis, un Domaine fondato nel lontano 1882 sul delta del Nilo e recentemente acquistato dal colosso Heineken International.

Produce dei vini che una volta erano esempio di naturalità e territorialità egiziana, oggi sono più orientati a un pubblico che consuma succhi di frutta e bibite.

Gianaclis,Zaman-rosso

Gianaclis, Zaman rosso

In degustazione ci sono un rosato da Sangiovese e Tempranillo, il Leila, dalla cui etichetta non si evince anno di produzione o imbottigliamento, e lo Zaman rosso 2010, un blend di Tempranillo e Grenache.

Mentre sorseggio lo Zaman rosso sposto lo sguardo verso l’estremita sinistra del banchetto e… sorpresa, vedo una bottiglia di Vitovska di Zidarich.

zidarich

Zidarich, Vitovska

Chiedo lumi e la soave fanciulla con i capelli del color dell’ebano che serviva il vino mi dice in uno stentato italiano: “Altro vino d’Egitto! Fare assaggiare?”

Strabuzzo gli occhi e complice la solforosa in eccesso contenuta nei vini in degustazione sbotto: “Ma di che vini d’Egitto vai cianciando? Questi sono vini del Carso!”

La soave fanciulla dapprima arrossisce, poi con fare intimidito (e un po’ inorridito) mi risponde: “Vini d’egitto non essere vini di quella parola che non voglio ripetere… io chiamo proprietario…”

Inutile dire che la degustazione è terminata cercando di spiegare al Direttore dell’Hotel che di una denominazione enoica parlavo e non di quell’organo maschile.

Il quale si convince solo dopo avere chiesto al sommelier del ristorante se davvero esiste una regione chiamata Carso, se davvero esistono vini del Carso e se davvero quella bottiglia di Zidarich era un vino del Carso!

Scuse varie, chiarimenti con la fanciulla dai capelli d’ebano, e torno a casa con due bottiglie di Gianclis omaggio.

http://gianacliswines.com/aboutgianaclis.html

 





2 Commenti


Mario Crosta commenta:
26/05/2014 ore 13:51

Malta sarà anche un crocevia, ma laggiù di piscio di cavallo spacciato per vino ce n’è un bè…

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Silvio Rossi risponde:
May 26th, 2014 ore 14:12


@Mario Crosta, però Zidarich se lo sono tenuto. Mi hanno regalato Gianclis…

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