-
In evidenza
-
I più commentati
Quando l'enologo non ti riconosce: "sapessi le porcherie che metto nel vino..."26/11/2014 - Leggi il postI giovani sono tutti microssigenati
12/07/2013 - Leggi il postIl colore del vino è sempre uguale, dalle Alpi a Lampedusa
24/02/2014 - Leggi il postIl vino naturale non esiste. C'è sempre la mano dell'uomo
20/06/2013 - Leggi il postIngredienti in etichetta: “Il senso del legislatore per il vino”
10/09/2014 - Leggi il post
Ultimi commenti
- Enzo on Alice Bonaccorsi e la sua Valcerasa, un altro vino naturale dell’Etna
- Fred on Qual è il costo di produzione dello Chateau Petrus?
- Pietro Romiti on Eliminare Brettanomyces e tartrati dalle botti: uno studio dei vignaioli della Côtes du Rhône
- Piazza Repubblica: il ristorante dell’avvocato – Piazza Repubblica on Piazza Repubblica: il ristorante dell’avvocato
- mauro mingarelli on Il vino ai tempi dei Romani
-
Ultimi articoli
- Breve ricognizione sulla (il) Freisa
- Un Poliphemo 2007 di Luigi Tecce
- La Denominazione “Vin Méthode Nature” riconosciuta da INAO e DGCCRF in Francia
- Emilio falcione e il VAN. In che direzione va il vino naturale in Italia: “Si è evidentemente diffusa una pratica per fare dei vini naturali nell’aspetto e non nella sostanza”.
- VAN Roma 2020, sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo alla Città dell’Altra Economia
Massimiliano Montes risponde:
October 27th, 2019 ore 18:35
@Daniele, ciao Daniele. Si, il Vino di Anna è cresciuto complessivamente, e il Palmento in particolare, rispetto alle annate precedenti, raggiunge vette non comuni. Un vino che riesce ad essere fedele al vitigno e al territorio, austero ma al contempo di incredibile bevibilità, si colloca nella mia personale top ten.
Per Frank… discorso inverso. Mi pregio della sua amicizia, lo stimo per quello che ha dato alla riconoscibilità del terroir etneo in passato, ma, leggendo sulla sua pagina internet le tecniche produttive, e soprattutto bevendo questo vino, rimango un tantino spiazzato.