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Il genio della Lampada: l’enoteca Chez Simone

Pubblicato il 28 Novembre 2014


di Armando Garofano 4 commenti

“Oggi avrei voglia di una roba non filtrata, bella torbida, senza solfiti aggiunti”,  trovare una persona che capisca al volo questa frase, capace di tradurre il desiderio in un liquido gioioso e appagante, di transustanziare il pensiero e proporre giorno per giorno una nuova versione – realizzata – dello stesso desiderio.

Un mago, un po’ psicologo, un po’ Omino di Burro, tentatore e rassicurante, che però non ti svuoti le tasche come il Gatto e la Volpe. Io l’ho trovato: si chiama Stéphane Bénard, e officia in una piccola enoteca a Bruxelles, non lontana da casa: Chez Simone.

Stéphane Bénard

Stéphane Bénard

Mi è costato un po’ abbandonarmi a questo svago. Il giogo perverso delle nostre passioni talvolta ci inchioda a una matrice sciocca, di cui si diventa prigionieri: l’enofanatico ricade spesso in quella “micapossoandareinenotecaafarmifregare”, IO, che conosco tutti i prezzi sorgente da Oslo a Tunisi, IO, che vado a pranzo col produttore del famoso Scarmigliato del Sulcis, IO, che ho passeggiato nelle vigne di Jocelyn.

Ebbene ho scoperto che è meglio prendere la Pillola rossa, finire nel paese delle meraviglie, e vedere quant’è profonda la tana del bianconiglio.
Il venerdì sera ritrovare la dolce bonomia di Stéphane, raccontargli un desiderio e vederlo realizzato all’istante per un prezzo modico è una gioia nuova e semplice. Non devo più fare millemila chilometri e pregare in ginocchio Cornelissen di concedermi qualche bottiglia.

Stéphane lo fa per me,  con molte più chance ci successo, e intorno a 15 euro offre delle vere chicche, scovate nei suoi viaggi verso casa, seguendo il corso della Loira verso Angers.

Chez Simone propone poche etichette – una  ventina in tutto – di massimo dieci produttori che cambiano costantemente. Moltissima Loira, molto Languedoc, un po’ di Alsazia e un tocco di Champagne (Drappier). Per scelta: niente Bordo’, e ci sta, niente Borgogna, e un po’ dispiace. Sauvignon e Cabernet franc dominano gli scaffali ma c’è anche tanto Chenin soprattutto per la parte dolce dei deliziosi Coteaux du Layon.
Tutti di produttori naturali: ça va sans dire.

E voi, dove andate a soddisfare i vostri desideri proibiti?

 

Chez Simone
Rue de la Victoire 39
1060 Bruxelles

 





4 Commenti


jacopo cossater commenta:
28/11/2014 ore 11:54

Ma pensa, ci sono passato davanti pochi mesi fa ed è bastato uno sguardo alla vetrina per capire che poteva essere posto “giusto”. Non sapevo abitassi a Bruxelles, per colpa (o per merito) di Cantillon è diventato un luogo del cuore.

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A3C risponde:
November 28th, 2014 ore 12:53


@jacopo cossater, la prossima volta che verrai contattami e ci facciamo una bella bevuta insieme, apprezzo molto i tuoi scritti P.S: abito vicino a Cantillon
Via Facebook o scrivendo a agarofano@libero.it

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Massimiliano Montes commenta:
28/11/2014 ore 12:17

Anch’io. Scendo da casa e trovo tantissime enoteche che vendono vino naturale…… Dove posso dare una craniata??? (Kecculo che hai!)

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Nic Marsél commenta:
28/11/2014 ore 23:45

Armando, io andrei qui … http://www.vinibirreribelli.net/IT/program.htm

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