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I Botri di Ghiaccio Forte

Pubblicato il 14 Gennaio 2014


di Massimiliano Montes Un commento

“C’era una volta un’azienda vinicola situata in Toscana, nelle colline maremmane”. Così si legge sul sito web de I Botri di Ghiaccioforte, una descrizione fiabesca che dimostra l’amore verso questa tenuta.

Giancarlo Lanza e Giulia Andreozzi, sua moglie, acquistano nel 1989 un vigneto impiantato nel 1970 da una famiglia di agricoltori locali. Nasce così “I Botri”, tenuta che prende il nome dalle colline su cui si estendono i sette ettari di proprietà aziendale. Dal 1994 l’azienda è certificata biologica.

Il vigneto de I Botri si suddivide in quattro ettari coltivati a bacca rossa e due per i bianchi. Un ettaro è riservato ad altre colture.

La denominazione Ghiaccioforte nasce invece dalle vicine rovine etrusche, un antico centro abitato distrutto dall’esercito Romano nel 280 a.C.

Giancarlo e Giulia hanno avuto il coraggio di rinunciare alle Docg di appartenenza e dal 2010 producono vino a Denominazione Comunale (De.Co.).

i-botri

I Botri

Dopo diversi piccoli assaggi in occasione di fiere e degustazioni, ho avuto il piacere di bere due bottiglie intere dei loro vini.
Il rosso Vigna i Botri 2009, un assemblaggio di Morellino (Sangiovese) 85%, Ciliegiolo 10%, Alicante 5%.
Il bianco Ghiaccioforte 2010, assemblaggio di Procanico (Trebbiano Toscano) 60%, Malvasia 30%, Vermentino 10%.

Dico subito che quello che mi ha stupito è il Ghiaccioforte. Bianco intenso e caratteriale con tratti e caratteristiche da vino rosso.
Due cose interessanti colpiscono di questo vino: la sua consistenza e l’intensità aromatica, le sensibili note di goudron che in genere sono caratteristica dei rossi maturati in barrique tostate.

Ghiaccioforte-2010

Ghiaccioforte 2010

Il colore è giallo dorato intenso. Accostando il calice il naso viene sommerso da intensi aromi di cedro, passiflora, fiori di tiglio e zagara. Roteando emergono note più acri di ginepro ed il goudron (che poi in italiano significa bitume) di cui ho accennato sopra.

Al palato è consistente e concentrato, in retrolfazione fa capolino la carruba, una sottile frutta esotica ed un cedro più agre. Di lunga persistenza.
Vinificato in bianco, a temperatura controllata, è messo in bottiglia dopo una breve maturazione di alcuni mesi in cantina.

Il Vigna i Botri 2009 è forse meno complesso del bianco. Rosso rubino trasparente, apre con interessanti note selvatiche di pellame e cuoio, su un tessuto vagamente etilfenolico. L’amarena e la prugna sono i due aromi dominanti, subito seguiti da melagrana e carruba. Ha un finale di media persistenza che ricorda la caramella alla carruba con ritorni di amarena.
Vinificato tradizionalmente con lunga macerazione, è messo in bottiglia dopo 12 mesi di permaneza in piccole botti di rovere di Slavonia.

Vignaibotri-2009

Vignaibotri 2009

Direi che la concentrazione del bianco impedisce una bevibilità fluida, il calice e la bottiglia tendono a non svuotarsi. Il rosso, come tipologia di vino, è più bevibile. Una marcia in più sono sicuramente le sue note selvatiche che ben si bilanciano con il frutto.

 

I Botri di GhiaccioForte
Azienda Agricola Biologica
Scansano (GR)
info@ibotridighiaccioforte.com
Tel. +39 0564 507921
http://www.ibotridighiaccioforte.com

 








1 Commento


Maurizio Salvitti commenta:
27/03/2020 ore 15:34

Acquistare bianco ghiaccioforte

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