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A la volée: Berèche & Fils, brut reserve

Pubblicato il 4 Ottobre 2013


di Patrizia Saiola 6 commenti

Verso nel mio calice un vino dal suono vibrante e frusciante, che mi riporta al ricordo di una risacca su una spiaggia sassosa.

Il colore è aureo, il perlage fine porta in superficie profumate bollicine che scoppiettando diffondono una tenue fragranza di crosta di pane. Avverto l’odore di un festoso entrès di limoni, di pompelmi rosa, e di soavi mimose. Le mele Smith, si armonizzano ai sentori speziati di zenzero e nocciola, offrendo un vortice sensuale di variegati aromi.

Assaggio un sorso, e l’evanescente spuma vivacizza la mia bocca di vitalità. Fresco, spigliato e di guizzante acidità, questo vino è in grado di creare una vera e propria rapsodia per i miei sensi. L’olfazione retro nasale è fedele ai sentori dell’esordio agrumato, tant’è che l’accento finale marca decisamente sulle durezze. Gente, avete già certamente intuito, è uno Champagne.

Berèche & Fils, brut reserve.  Cuvèe classica  prodotta con il 25% di chardonnay, 20% di pinot nero e 25% di pinot meunier a Vallèe de la Marne, Rive Gauche. Uno Champagne ruvido, fresco e minerale.

Berèche & Fils, vigna

Berèche & Fils, vigna

La maison Berèche& Fils, è situata in zona Montagne de Reims, nello storico territorio 1er Cru di Ludes dal 1847.L’azienda ha assistito al susseguirsi di ben cinque generazioni di vigneron RM, allevando da sempre i vitigni classici per la spumantizzazione tradizionale. Attualmente la maison ha raggiunto l’estensione di 9 ettari vitati, suddivisi in piccole parcelle 1er cru nelle zone di Montagne de Reims e Valle de la Marne. Curate e allevate personalmente già dal 2004 da Raphaèl Berèche figlio del titolare, che  ha rifiutato i trattamenti chimici sia in vigna che in cantina, volgendo l’indirizzo dei vigneti, e le vinificazioni verso un criterio prettamente biodinamico. In cantina le fermentazioni spontanee e le vinificazioni sono eseguite in botti grandi di rovere senza filtrazioni. L’obiettivo consapevole di Raphaèl è di ripristinare le antiche tecniche ancestrali atte a garantire vini dal carattere unico e prettamente territoriali.

Berèche & Fils, brut reserve

Berèche & Fils brut reserve, calice

In etichetta è riportata l’annata del vino base, 2010, la sboccatura è decisamente recente l’etichetta riferisce, Gennaio 2013 e il dosaggio, 8g/l e un titolo alcolometrico del 12%. La temperatura di servizio consigliata dall’azienda è compresa tra i 10°/12°.

 

 

Champagne  Berèche& Fils
Le Craon de Ludes BP 18
Ludes 51500, Francia
Tel. +33 (03) 3 26611328
Fax +33 (03) 3 26611414
info@champagne-bereche-et-fils.com
http://www.champagne-bereche-et-fils.com

 








6 Commenti


Davide Marrale commenta:
04/10/2013 ore 15:45

Leggere le tue degustazioni è come leggere nell’animo delle persone; d’altronde un grande vino non disseta solo lo spirito……… anche il palato.
Prosit

Rispondi a questo commento

Patrizia risponde:
October 4th, 2013 ore 21:56


Caro@Davide, tibi quoque :-)

Rispondi a questo commento

Fabio Contini commenta:
04/10/2013 ore 15:48

Gentile Patrizia lei dice 25% di chardonnay, 20% di pinot nero e 25% di pinot meunier.
E il restante 30%? Idrolitina?
Poi parla di cuvee ovvero assemblaggio di annate diverse ma finisce dicendo che il vino era del 2010. Insomma è un millesimato o una cuvee?
Grazie anticipatamente.

Rispondi a questo commento

Massimiliano Montes risponde:
October 4th, 2013 ore 21:11


@Fabio, il 70% del vino è del 2010, con le proporzioni indicate correttamente da Patrizia, il restante 30% proviene da annate precedenti (il cosiddetto vino di riserva). E’ questa la composizione tradizionale ed usuale degli champagne.

Rispondi a questo commento

Mario Crosta risponde:
October 4th, 2013 ore 21:22


@Massimiliano Montes, il vino di riserva, che può essere aggiunto anche in alcune DOCG dell’Alto Piemonte, anche se in percentuali 3 volte inferiori a quella degli Champagne, è un indice di saggezza contadina.

Rispondi a questo commento

Patrizia risponde:
October 4th, 2013 ore 21:46


Gentile e attento@Fabio Contini,
la ringrazio sentitamente per aver posto l’accento sul mio post.
Mi scuso per l’errore di battitura, con lei per primo e con tutti i nostri lettori.
Preciso che in questo vino è presente una percentuale del 50% di pinot nero e non il 20% come lei mi fa giustamente notare.
Riguardo la cuveè;tengo a precisare che CUVEE’ non conseguentemente debba intendersi come assemblaggio di vini base provenienti da annate DIVERSE poichè il discorso cambia quando si è in presenza di un assemblaggio di vini base prodotto dalla medesima annata di vendemmia come in questo champagne. La cuveè cosi ottenuta è una condizione molto particolare e non usuale,e i rari champagne cosi prodotti, hanno in genere caratteristiche qualitative eccelse.
In questo caso, la cuvee è “millesimata poichè le uve per produrre questo champagne, sono state vendemmiate nella stessa annata. Infine i vini base assemblati hanno dato origine alla cuveè millesimata ed è riportata a caratteri ben visibili sull’etichetta che in questo specifico caso riferisce l’anno 2010.
Spero di essere stata esaustiva.
Le porgo i miei più cordiali saluti,
Patrizia Saiola

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