• La nostra filosofia

  • gustodivino
  • Vino
  • Ristoranti
  • Eventi
  • Approfondimenti

Home » Approfondimenti » Cosa fareste se un auto da rally piombasse sul vostro vigneto?

Cosa fareste se un auto da rally piombasse sul vostro vigneto?

Pubblicato il 5 Settembre 2014


di Edith Di Salvo Scrivi il primo commento.

E se fosse una vigna pregiata che curate come un bimbo in fasce? E’ quello che è successo in Mosella durante le prove del più famoso Rally tedesco, l’ADAC Rallye Deutschland.

I tracciati del Rally attraversano zone prestigiose della Germania turistica, fra cui le sponde della Mosella tra Trier e Piesport. Aree famose per i vigneti di Riesling più noti al mondo, con valori anche di un milione di euro per ettaro.

Vigne coltivate ed accudite a mano, con cura quasi maniacale dai loro proprietari. Immaginerete l’emozione provata da Gehlen-Cornelius quando durante le prove del Rally, la scorsa settimana, ha visto due auto falciare le sue viti ad alta velocità e schiantarsi nei suoi terreni.

I piloti non hanno riportato lesioni fisiche, almeno non a causa dell’incidente. I vigneti sono stati devastati non solo dalle auto ma dalla gente accorsa per aiutare i piloti, dalla polizia che ha delimitato l’area cercando di impedire l’accesso ai curiosi e dalle loro auto, dalle perizie svolte in tutta fretta per determinare la causa dell’incidente, e dai mezzi pesanti usati per recuperare le autovetture.

Morale della favola: decine di migliaia di euro di risarcimento chiesti dai proprietari terrieri e la rivolta dei produttori della Mosella che non vogliono più il Rally vicino alle loro vigne.

 

 

Fonte: Decanter

Image Credit: Torstein Eriksen/ WRC

 






Lascia un commento





  Annulla risposta

Annulla la risposta
« Al via Etna 10 anni fa, una degustazione di vini dell’Etna di almeno 10 anni
Etna a un bivio: Fiat Duna o Audi TT? »

  • In evidenza

    • Ma cos’è il vino naturale? E’ vino biologico?
    • Questi strani cataloghi enotecnici
    • L’abbinamento perfetto: proviamo ad abbinare il vino col giusto aroma di pasticceria
  • I più commentati



    • Quando l'enologo non ti riconosce: "sapessi le porcherie che metto nel vino..."
      26/11/2014 - Leggi il post
    • I giovani sono tutti microssigenati
      12/07/2013 - Leggi il post
    • Il colore del vino è sempre uguale, dalle Alpi a Lampedusa
      24/02/2014 - Leggi il post
    • Il vino naturale non esiste. C'è sempre la mano dell'uomo
      20/06/2013 - Leggi il post
    • Ingredienti in etichetta: “Il senso del legislatore per il vino”
      10/09/2014 - Leggi il post
  • Ultimi commenti

    • Enzo on Alice Bonaccorsi e la sua Valcerasa, un altro vino naturale dell’Etna
    • Fred on Qual è il costo di produzione dello Chateau Petrus?
    • Pietro Romiti on Eliminare Brettanomyces e tartrati dalle botti: uno studio dei vignaioli della Côtes du Rhône
    • Piazza Repubblica: il ristorante dell’avvocato – Piazza Repubblica on Piazza Repubblica: il ristorante dell’avvocato
    • mauro mingarelli on Il vino ai tempi dei Romani
  • Ultimi articoli

    • Breve ricognizione sulla (il) Freisa
    • Un Poliphemo 2007 di Luigi Tecce
    • La Denominazione “Vin Méthode Nature” riconosciuta da INAO e DGCCRF in Francia
    • Emilio falcione e il VAN. In che direzione va il vino naturale in Italia: “Si è evidentemente diffusa una pratica per fare dei vini naturali nell’aspetto e non nella sostanza”.
    • VAN Roma 2020, sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo alla Città dell’Altra Economia


  • gustodivino.it

    Blog di libera informazione enogastronomica
    di Massimiliano Montes
    via Apollo 34, 90151 Palermo

    collaborano:
    Armando Garofano
    Nicola Cereda
    Giuseppe Bertini (L’Eretico Enoico)
    Edith Di Salvo
    Silvio Rossi
    Diletta Scaglione
    Mario Crosta
    Dino Montes

  • Gli ultimi articoli

    • Breve ricognizione sulla (il) Freisa
    • Un Poliphemo 2007 di Luigi Tecce
    • La Denominazione “Vin Méthode Nature” riconosciuta da INAO e DGCCRF in Francia
    • Emilio falcione e il VAN. In che direzione va il vino naturale in Italia: “Si è evidentemente diffusa una pratica per fare dei vini naturali nell’aspetto e non nella sostanza”.
    • VAN Roma 2020, sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo alla Città dell’Altra Economia
    • Domenica 23 e lunedì 24 febbraio porte aperte all’edizione 2020 di VinNatur Genova, anteprima ufficiale della Fiera maggiore di aprile
    • Quelli che dicono che i bianchi si bevono giovani: la grandezza del Pur Sang Didier Dagueneau 2012
    • A grande richiesta (e con gran piacere) ripubblico: “Il Gambero Rosso e la scheda comprata. Un’intervista a Sandro Sangiorgi”
  • Commenti recenti

    • Enzo on Alice Bonaccorsi e la sua Valcerasa, un altro vino naturale dell’Etna
    • Fred on Qual è il costo di produzione dello Chateau Petrus?
    • Pietro Romiti on Eliminare Brettanomyces e tartrati dalle botti: uno studio dei vignaioli della Côtes du Rhône
    • Piazza Repubblica: il ristorante dell’avvocato – Piazza Repubblica on Piazza Repubblica: il ristorante dell’avvocato
    • mauro mingarelli on Il vino ai tempi dei Romani
    • Massimiliano Montes on Dolci tipici: i “pumpini” di San Fratello
    • Rosalia on Dolci tipici: i “pumpini” di San Fratello
    • Maurizio Salvitti on I Botri di Ghiaccio Forte
    • GIUSEPPE CANTONE on Pastorizzazione a freddo al posto della solforosa: realtà o pubblicità?
    • Lorenzo Corino on A grande richiesta (e con gran piacere) ripubblico: “Il Gambero Rosso e la scheda comprata. Un’intervista a Sandro Sangiorgi”
    • Massimiliano Montes on I Riesling tedeschi, questi sconosciuti. Piccola guida alle denominazioni
    • Francesco Fabbretti on I Riesling tedeschi, questi sconosciuti. Piccola guida alle denominazioni
  • Contatti




    Il tuo nome (obbligatorio)

    La tua Email (obbligatorio)

    Il tuo messaggio


"Pochi sforzan quel gambo di vite"

Privacy