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Continua la campagna acquisti cinese nel mondo del vino

Pubblicato il 11 Gennaio 2013


di Massimiliano Montes 5 commenti

Imprenditori cinesi hanno lanciato un’offerta pubblica d’acquisto nientepopodimeno che su Treasury Wine Estates, il colosso multinazionale proprietario del marchio Penfolds, il più famoso vino australiano.

Fondata nel 1844 da Christopher Rawson Penfold, un medico inglese emigrato in Australia, benefattore dell’umanità in quanto convinto assertore di presunti poteri medicamentosi del vino, la Penfolds è diventata famosa nel mondo prevalentemente per il “Penfolds Grange” (una volta chiamato “Penfolds Grange Hermitage”).
Per l’80% Syrah con una quota di Cabernet Sauvignon, il Grange è oggetto di culto da parte dei consumatori di vino più ortodossi e più inclini ad un consumo di “immagine”.
L’acquisto di Treasury Wine Estates da parte di imprenditori Cinesi sarebbe sicuramente un duro colpo per l’orgoglio nazionale australiano.

In realtà il gruppo Treasury Wine Estates possiede aziende e cantine per un giro d’affari stimato di 4.2 miliardi di dollari, ben oltre i confini dell’Oceania, in tutto il mondo, compreso l’italiana Castello di Gabbiano nel Chianti.

Un paese come la Cina, che in periodo di recessione mondiale continua a crescere al ritmo dell’8% annuo, è una vera potenza economica, con un potere d’acquisto forse oggi ineguagliato. Wall Street Italia stima che l’economia cinese nel 2019 sorpasserà quella USA, attestandosi come prima potenza mondiale.
Una nota positiva è che il gusto dei Cinesi non è uguale a quello americano, e forse vedremo tutti i winemaker del mondo inseguire non più la coca-cola o i succhi di frutta come modello di vino, ma la salsa di soia.

 

http://www.winenews.it/news/29720/i-cinesi-puntano-penfolds





5 Commenti


Maddalena Ligresti commenta:
11/01/2013 ore 18:24

Il vino al sapore di soia potrebbe essere un esperienza. Fino a oggi con la cucina cinese ho bevuto sempre Lancers o Mateus

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Silvio Rossi risponde:
January 11th, 2013 ore 20:18


Eh Maddalena Maddalena!
Il nome da peccatrice ce l’hai, ti puoi permettere di bere quelle due bevande.
Il Shiraz al profumo di incenso che va sotto il nome di Grange è pesantuccio con la cucina cinese, si può mangiare solo col canguro ;-)
Certo, la probabilità che i cinesi lo addomestichino declinandolo verso la cucina locale è alta!

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Massimiliano Montes risponde:
January 12th, 2013 ore 01:12


@Silvio Rossi,
Bere… ;-) ?

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Silvio Rossi risponde:
January 12th, 2013 ore 11:25


Confermo mangiare.

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Patrizia commenta:
11/01/2013 ore 23:34

Come riferisce bene Massimiliano, la Cina è oggi una vera potenza economica mondiale, non c’è da stupirsi se il loro accostamento al vino non sia conforme con il nostro immaginario occidentale. Intanto è bene sapere che Jeannie Cho Lee, coreana è la prima Master Wine di Hong Gong e sta ridefinendo la cultura culinaria inerente all’abbinamento cibo-vino in tutta l’Asia ,riuscendo anche a determinare le sorti di un marchio. La Cina è una realtà che compie in modo esponenziale bussines su e in ogni dove e il vino è anche questo oltre al fatto che è destinato a soddisfare il gusto personale.

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