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Vignaiolo vero risponde:
November 6th, 2012 ore 00:31
@Silvana Biasutti,
Gentile mamma di campi di fonterenza. Detto così sembra quasi che sentimento e passione delle sue figliole trasformino magicamente il vino in un elisir.
Io produco non grandi quantità di vino sudando dalla mattina alle cinque alla sera.
Sinceramente mi fa incavolare sentire che il vino si fa con la poesia e guardando le stelle.
Vorrei vedere le mani delle sue figliole per capire se hanno mai potato una vite o lavorato la terra.
Io col vino ci campo e faccio tutto pur di salvare il mio pane. Tutto quello che la legge mi permette.
Alla faccia di Oliviero Beha e Massimiliano Montes. E di questi illegali vini “naturali”
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silvana biasutti risponde:
November 6th, 2012 ore 17:23
@Vignaiolo vero, certo che le piacerebbero le mani delle ragazze di Fonterenza! E il loro vino non diventa un elisir grazie a sentimento e passione. Certo però che ‘crederci’ aiuta, ma non si può prescindere dal lavoro, tanto lavoro.
Potare, stralciare, seminare, scavallare, zappare, diradare, vendemmiare e poi in cantina tutto il resto: queste sono le attività quotidiane a cui si sommano le grane della burocrazia, la vendita, le fiere e le manifestazioni…
Non ho mai scritto che le ragazze fanno poesia e ‘guardano le stelle’. Ho scritto – e lo confermo – che hanno fatto una scelta sentimentale, cioè di sentimento/i, e lo confermo.
Quanto a chiamare ‘naturale’, qualcosa che è tale, perché mai dovrebbe essere illegale?!
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