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Rosa di sera al Rosso di Sera

Pubblicato il 26 Settembre 2014


di Giuseppe Bertini (L'Eretico Enoico) 4 commenti

Essendo l’Eretico in (tremendo) ritardo nel visitare Rosso di Sera è stato ancor più bello scoprire quanto questa osteria, vineria (e non solo), valorizzi il lavoro di decine di vignaioli.

In sole due visite, nel giro di poche ore, si comprende la passione, la competenza,la filosofia che Davide e Cristiano Gramegna trasmettono alla gestione di questo consolato dell’enogastronomia piemontese in quel di Castelletto Sopra Ticino.

Siamo a poco piu di 40 minuti dai grattacieli nostrani di Milano ma già incastonati tra il verde e gli specchi d’acqua del Ticino nel novarese.
Davide (gestione sala,sommelier) e Cristiano (chef) con elegante sobrietà propongono una cucina raffinata,complessa ma “pulita”,emozionante,in armonia con le materie prime  di qualità assoluta.

La tradizione gastronomica di questo angolo di Piemonte è reinterpretata ma non snaturata, un menu che varia  frequentemente. Una cucina quella di chef Cristiano che mette in imbarazzo coloro che,in anonimato dietro le pagine di una guida, regalano calici o stellette troppo superficialmente…

Il vino qui trova la complicità giusta ed è attore protagonista insieme al cibo nello scrivere le vostre emozioni gustolfattive.
Davide interpreta armonicamente, da grande regista d’essai, questa sintesi sensoriale.

Veniamo alla cronaca, eretica, di una cena dove nulla era organizzato ne previsto e le bottiglie sono state stappate  con una intesa di sguardi seguita da due parole “fai tu”. D’incanto la sera ha preso un colore rosa.

rosso-di-sera-vini

vini

Tralasciando il metodo classico per aperitivo e l’ottimo Marsala vergine di fine serata ecco i quattro rosé della cena.

Cascina Zoina, Nubie doc colline novaresi Nebbiolo. Un calice a km0 di nebbiolo/spanna in purezza vinificato in rosé.

Elegante dall’aspetto seducente,appena incipriato di rosa il viso di questa bottiglia, un profumo intenso,fine con note di agrumi delicati,mela e un riflesso di frutti rossi ancora non maturi. Un bicchiere, fresco, sapido, equilibrato che fa avvertire la vicinanza del lago e del suo clima piu indulgente, abbastanza armonico.

Un nebbiolo che indossa il cappello di paglia e gioca alla pétanque in Provenza.Il calice giusto per iniziare questo ménage tutto rosa.

Su Cuppoi, Velludu, bovale e monica di Sardegna. Questa giovane cantina di Terralba, oristanese, valorizza il vitigno autoctono sardo Muristellu (bovale sardo che alcuni fanno risalire ad un addomesticamento della vite selvatica sarda) lavorando in vigna in modo naturale e vinificando in modo naturale. Velludu perche’ si affina con legni piccoli nel tentativo di imbrigliare le durezze di questo vitigno.

Un colore rosa più intenso che ricorda i tramonti esoterici dell’isola, limpido tende al brillante.
Al naso fine, intenso ed abbastanza complesso ci trasmette l’odore di frutti rossi con una  dorsale speziata che scende dal Rodano per infilarsi nella macchia mediterranea isolana,l’ombra di un futuro balsamico roseo.

In bocca complesso,intenso, ha un buon equilibrio tra il morbido del suo alcol ed il tannino addomesticato, porta la sapidità del mare ma anche una persistente sensazione di lieviti molto piacevole. Versatile, non sarebbe clandestino in un romanzo di Jean Claude Izzo e si fa ricordare.

Dora Renato, Doux D’Henry, Pinerolese DOC, Frossasco, siamo ai piedi delle montagne pinerolesi e qui la viticultura e’ definibile eroica vista la tipologia dei vigneti.

Il vitigno autoctono Doux D’Hernry probabilmente deve il suo nome ad  un evento storico, inizio 1600, che vede protagonista il re di Francia Enrico IV ed Emanuele I. In quell’occasione il re degusto’ un vino amabile che lo entusiasmò ed ecco il “dolce di Enrico”.

In questi ultimi anni lo si vinifica in purezza ottenendo un vino rosato intenso,questo vitigno ha bisogno della vicinanza di piante di altri vitigni perchè i suoi fiori sono “maschiosterili” ed i grappoli  sono spesso spargoli.

La sua storia in vigna  e’ difficile, bevendolo non si riesce ad immaginare in tanta  morbidezza un travaglio cosi duro. Un naso non complesso ma avvolgente, fruttato, fine. In bocca la sua morbidezza non sovrasta la giusta acidità  e la sensazione di una nota  dolce leggera non lo sbilancia verso  carezze troppo ruffiane.

Un raro intermezzo che spiazza sulla sua origine geografica,molto versatile nell’abbinamento.

Denis Montanar, Borc Bordon, rosè di refosco dal peduncolo rosso. Denis vignaiolo da generazioni a Villa Vicentina (UD), aderisce al protocollo di “renaissance du terroir” che prevede un programma di produzione in vigna e vinificazione decisamente restrittivo, definibile biodinamico.

Un vino che subito stimola l’appassionato perche’ potrebbe generare opinioni molto diverse. Un calice dal colore rosa cerasuolo intenso,limpido. Il naso è un viaggio complesso, questo vino deve respirare aria, dopo che si sara’ riempito nuovamente i polmoni comincerà a farvi spostare tra il floreale di più qualità di rose, alcune macerate, frutti di bosco rossi, note di scorza di chinotto, erbe aromatiche fresche -togliete il naso- ritornate a cercare quella bella nota  balsamica, eterea, cera d’api, aspettate perchè dalla stanza di fianco comincia ad essere avvertibile lo smalto che una signora sta passando sulle sue  unghie …ma  la signora nella stanza accanto non c’è… al naso complesso,inizialmente imperfetto,divertente e stimolante dopo qualche minuto.

In bocca intenso, fine, gioca con gli equilibri delle sue morbidezze che si danno il cambio con le durezze, sapido,fresco e dal tannino  che  veste di velluto.Corpo vibrante, persistente, a mio personale parere, armonico.

Non produco vino (per ora) ma nel caso vorrei avere tanti Davide Gramegna in giro per l’Italia,sono poche le persone in grado di coniugare la conoscenza del vino alla capacità di trasmetterla e Davide ha questa dote.

Alcuni dei piatti degustati:

Raviolo piemontese su una fonduta di castelmagno

Raviolo piemontese su una fonduta di castelmagno

 

Risotto in stile vercellese con crema di latte e zucca

Risotto in stile vercellese con crema di latte e zucca

 

tonno marinato in olio di oliva in crema di cannellini e cipolla caramellata in agrodolce

Tonno marinato in olio di oliva su crema di cannellini e cipolla caramellata in agrodolce

 

Millefoglie

Millefoglie

 

Osteria Rosso di Sera
Via Pietro Nenni 2
Castelletto Sopra Ticino (NO)
Telefono: 0331/963173
Cellulare: 338/8156754
info@osteriarossodisera.it
http://www.osteriarossodisera.it

 








4 Commenti


Massimiliano Montes commenta:
26/09/2014 ore 13:38

Se il Borc Bordon rosè è quello che ho assaggiato a Vini di Vignaioli a Milano, spara un po’ troppo di volatile…

Rispondi a questo commento

Eretico Enoico risponde:
September 26th, 2014 ore 13:42


@Massimiliano Montes, non sempre e inizialmente …poi cambia e non di poco quella percezione. Imperfettamente seducente ma il gusto di vino e’ un esperienza personale.

Rispondi a questo commento

Nic Marsél risponde:
September 26th, 2014 ore 13:52


@Massimiliano Montes, anch’io ho notato una volatile male integrata con le altre componenti. Però non conosco il valore assoluto alle analisi e magari è stata solo la mia percezione.

Rispondi a questo commento

Massimiliano Montes risponde:
September 26th, 2014 ore 13:59


La volatile non mi dispiace in assoluto. In certi rossi contribuisce a dare una spina dorsale piacevole… quando è entro certi limiti.
Peraltro Montanar fa vini generalmente buoni, alcuni eccellenti

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