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Massimiliano Montes risponde:
December 15th, 2014 ore 11:28
No Francesco, la legge prevede che per quantità inferiori ai 10 mg/l si possa scrivere la dicitura “non contiene solfiti”. Questo Recioto di Gambellara ha 7 mg/l di sofliti totali.
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Pierpaolo Marabino risponde:
December 15th, 2014 ore 11:52
@Massimiliano Montes, la dicitura in etichetta in questo caso è incompleta, e quindi non a norma perchè potrebbe essere intesa come dicitura ingannevol. La legge dice che sotto la quantità di 10 mg/l si può omettere la dicitura “contiene solfiti” ma è più adatto specificare “non contiene solfiti AGGIUNTI” . Anche se analiticamente non sono distinguibili i solfiti prodotti in fermentazione da quelli aggiunti.
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Massimiliano Montes risponde:
December 15th, 2014 ore 12:13
@Pierpaolo Marabino, è vero Pierpaolo. Hai ragione, sarebbe stato meglio da parte del produttore scrivere “non contiene solfiti aggiunti”.
Però a questo punto tale dicitura dovrebbe essere consentita per tutte le bottiglie dove non sono stati aggiunti solfiti, a prescindere dal contenuto totale (in fase di fermentazione naturalmente se ne producono fino a 18-20 mg/l).
Invece la legge specifica questo limite, 10 mg/l, perché al di sotto sono praticamente indosabili, quindi 4 o 5 o 7 mg/l cambia poco, potrebbero essere falsi positivi della macchina. Il succo è che sotto 10 per la legge italiana e come se i solfiti non ci fossero.
.
Sul nuovo regolamento cosa pensi invece? Secondo te sarebbe giusto indicare obbligatoriamente per tutti il contenuto di solforosa totale all’imbottigliamento?
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Pierpaolo Marabino risponde:
December 15th, 2014 ore 13:21
@Massimiliano Montes, la legge mette l’obbligo di dicitura sopra i 10 ml/l solo per motivi allergenici.
per me non è il problema la solforosa e la quantità che se ne utilizza, ma il fatto che non ci sia l’obbligo di comunicare tutti gli altri additivi che si possono usare nella produzione di un vino.
IL VINO è L’ UNICA BEVANDA DOVE è VIETATO SCRIVERE GLI ADDITIVI UTILIZZATI!!! (eccetto la solforosa, prodotti derivati del latte o pesce)
Nic Marsél risponde:
December 15th, 2014 ore 13:25
@Massimiliano Montes, e invece è proprio la dicitura “Non contiene solfiti aggiunti” a non essere più consentita da quando non è più obbligatorio inserire le aggiunte di solforosa nel registro di cantina. Questo perchè in fase di analisi non è possibile distinguere la solforosa endogena da quella aggiunta.
Nic Marsél risponde:
December 15th, 2014 ore 13:29
@Pierpaolo Marabino, Non è vietato! La legge dice che “non è obbligatorio” !!! E’ profondamente diverso
Nic Marsél risponde:
December 15th, 2014 ore 13:53
@Pierpaolo Marabino, in etichetta puoi mettere tutto ciò di cui i registri di cantina recano testimonianza e che sia rintracciabile con le analisi. Oppure sfruttare la famosa deroga e non scrivere nulla. Addirittura, per assurdo, già oggi potresti scrivere “ingredienti: uva” e basta, anche se aggiungi ogni tipo possibile di coadiuvante proprio perchè con considerato ingrediente.
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Pierpaolo Marabino risponde:
December 15th, 2014 ore 14:22
@Nic Marsél, in Italia ciò che dice la legge si considera sino ad un certo punto. Ciò che dici è sicuramente vero, ma come ben sai in Italia non conta cosa dice la legge, ma conta solo come viene interpretata da chi effettua i controlli!!! e in tal caso mi è stato riferito che è assolutamente vietato scrivere gli ingredienti!
quindi posso intraprendere una battaglia personale, ma la domanda è, perchè nemmeno l’un per cento dei produttori Italiani si pone tale problema comunicativo nei confronti del consumatore?
Nic Marsél risponde:
December 15th, 2014 ore 17:36
@Pierpaolo Marabino, la risposta è semplice e la sai meglio di me (ovviamente) : i produttori (soprattutto piccoli) sono già vessati a sufficienza dalla burocrazia e non possono certo permettersi (come dici tu) un verbale anche se impugnabile. I grandi non otterrebbero probabilmente un buon ritorno d’immagine. Quindi il problema è del consumatore.
Massimiliano Montes risponde:
December 15th, 2014 ore 14:02
@Pierpaolo Marabino, amo questa tua foga e passione nel volere gli ingredienti del vino in etichetta
Condivido pienamente.
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Nic Marsél risponde:
December 15th, 2014 ore 14:15
@Massimiliano Montes, se vuoi lo fai. Il vino gode delle stesse deroghe dei formaggi eppure un bel “Latte, caglio, sale” in etichetta non si nega a nessuno
Siamo sicuri che ci sia effettiva volontà da parte dei produttori?
Pierpaolo Marabino risponde:
December 15th, 2014 ore 14:57
@Massimiliano Montes, rispondo a Nic Marsél,” se lo vuoi lo fai”, significa che sei sottoposto a verbale, e non è nelle mie intenzioni essere sottoposto a sanzioni