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Quando la storia del vino coincide con la storia di una famiglia: Beppe Rinaldi e il Barolo

Pubblicato il 22 Febbraio 2014


di Massimiliano Montes 8 commenti

Un piccolo capolavoro di Mauro Fermariello, intriso di struggente melanconia.

 

 

da Winestories

 

 

 





8 Commenti


Massimiliano Montes commenta:
22/02/2014 ore 12:22

Beppe Rinaldi è un mito. Alcune sue frasi tratte dal video:
- Se fossi veramente un’azienda agricola (con animali e stalle), i controlli sanitari mi farebbero chiudere…
- La vigna più grande la fermento in “una tina” che ha più di 100 anni, che era quella di mio nonno.
- Non ho necessità di usare lieviti selezionati, mai usati. Fermento tutto spontaneamente.
- Io credo in un Barolo difficile, in un Barolo che deve rimanere non facile…

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Mario Crosta commenta:
22/02/2014 ore 12:31

Se a qualcuno poi avanzasse un po’ di tempo, vada a leggersi un articolo di più di 10 anni fa: http://www.enotime.it/zooms/d/il-barolo-di-giuseppe-rinaldi-visto-da-wojciech-bonkowski

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Massimiliano Montes risponde:
February 22nd, 2014 ore 12:39


@Mario, certo che sentire queste parole emoziona. Rinaldi è la dimostrazione che un vino fatto seriamente non è perdente sul mercato, anzi. Si può fare vino bene, senza alterazioni all’inseguimento di presunti mercati, e guadagnare abbastanza. Alla faccia dei convenzionalucoli perdenti

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graziano commenta:
22/02/2014 ore 12:54

mi ha fatto ricordare mio nonno paterno lavorava viveva come fattore a Cameriano (NO)in una corte sopra stanze e fienile sotto stalla e cantina pollaio conigli porcile il pozzo e la vasca per lavare i panni peccato magari non avrei avuto problemi o magari peggio a era bellissimo

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Mario Crosta risponde:
February 22nd, 2014 ore 15:04


@graziano, bellissima zona in mezzo alle risaie, col profumo della terra che riempie le narici, vi si è appena trasferito un senatore in pensione che conosco da 45 anni, lasciando la fatal Novara per vivere davvero meglio…

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graziano risponde:
February 22nd, 2014 ore 18:50


@Mario Crosta, vero mi manca, anche il sanguinaccio risi e bisi i bruscitt, i canali e le risaie piene d’acqua i chiodini ma l’ultima volta che sono andato iniziava a cambiare velocemente, la vita corre. PS. Un presidente era della zona

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Mario Crosta risponde:
February 22nd, 2014 ore 18:54


@graziano, semmai un ladro che è riuscito a diventare presidente grazie alla strage di Capaci. Com’è che non hai citato la paniscia? Ma se la migliore paniscia del mondo si fa proprio tra Cameriano, Casalino e Borgo Vercelli!!!!

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graziano risponde:
February 22nd, 2014 ore 19:11


@Mario Crosta, hai ragione sia sulla paniscia che sull’elemento in discussione ma dovevo sondare il terreno dove camminavo :D



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