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Lorenzo risponde:
March 26th, 2014 ore 13:35
@max,
il discorso è molto complesso e non ha a che fare semplicemente con il vino, ma è un discorso ampio che impatta innanzitutto su di una categoria merceologica alimentare com’è il vino.
Il Vino, come tutti gli alimenti, ha una normativa di settore. Vino vuol dire qualcosa per la legge.
Idem dicasi per il Vino Biologico, il legislatore sta provando a dargli una definizione giuridica che:
1) da un lato permetta a chiunque, in Europa di produrlo, un legislatore non può creare squilibri di mercato.
2) eviti le frodi
Detto questo non è affatto inutile essere BIO, come non è affatto una vergogna esserlo.
Questi produttori fanno un discorso onorevole, legato alla loro esperienza produttiva, ma a mio avviso hanno dimenticato di dire due cose:
1) No Bio certificato, No controlli. Avoja a parlà di vini naturali, ma senza una prassi seria di controllo effettuata da un ente certificatore preposto… sono semplicemente dichiarazioni…
2) cosa più importante, la legge è in evoluzione, leggetevela, è molto interessante, la legge di ieri era meno restrittiva di quella di oggi, che lo è meno di quella di domani.
Ci sono dei coadiuvanti che dal 2015 saranno vietati.
Diciamo che il legislatore, saggiamente, sta accompagnando i produttori senza squilibrare il mercato.
Io, personalmente, mi fido molto più di chi mette il marchio in bottiglia e si sottopone ai controlli, rispetto a chi dichiara ma non rivendica in etichetta, ovvero, di fatto, non si sottopone ai controlli.
Diciamo che ogni produttore “naturale”, essendo questa filosofia più restrittiva del Biologico, come minimo dovrebbe avere, come pre-requisito, il biologico certificato in etichetta.
Questi due produttori, sono seri, lo sono, e lamentano un lassismo della norma. Ma quanti si dichiarano e non hanno il codice di controllo in etichetta?
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