• La nostra filosofia

  • gustodivino
  • Vino
  • Ristoranti
  • Eventi
  • Approfondimenti

Home » Copertina » Le Calandre. Una sintesi tra artigianato e impresa

Le Calandre. Una sintesi tra artigianato e impresa

Pubblicato il 17 Giugno 2014


di Massimiliano Montes Scrivi il primo commento.

Quello a Le Calandre di Massimiliano Alajmo è un viaggio, un percorso emozionale in un contesto di gioiosa eleganza.

Si, perché l’eleganza degli ambienti e la raffinatezza del servizio non si trasformano mai in un ingessatura formale in stile Tour d’Argent.

Il personale è sorridente, scherzoso e disponibile. La perfezione dell’accoglienza e del servizio ai tavoli, è sempre stemperata da una battuta bonaria o da piccole volute “informalità”. Il clima insomma è piacevole e rilassante.

Massimiliano-Alajmo

Massimiliano Alajmo

Un famoso aneddoto ci racconta che una volta il maestro di sala dello Chef tristellato Bernard Loiseau andò dal suo capo dicendogli: “Chef, quel cliente è mezzo assopito sul divano. Che facciamo?”. Loiseau rispose: “Niente. Se è talmente rilassato vuol dire che si sente come a casa propria, ed è questo che voglio nel mio ristorante”.

L’eleganza degli arredi de Le Calandre è da manuale. Il design, moderno e minimalista, è curatissimo in ogni aspetto. La tonalità delle pareti è studiata per un’ottimale illuminazione dei tavoli e della sala: impedisce riflessi di luce eccessivi e consente di ottenere la corretta illuminazione sulla mise en place senza inutili diffusioni luminose e dispersioni circostanti.

La temperatura della luce è ideale, né troppo calda né troppo fredda. La disposizione dei tavoli consente adeguata privacy senza risultare troppo dispersiva.

Insomma un design degno di un museo di arte moderna.

Il servizio, inutile dirlo, è impeccabile, e la serata non poteva che procedere in maniera deliziosa.

La carta dei vini è una di quelle cose che nella mia personale interpretazione della ristorazione fa la differenza. Si, lo so, uno Chef può anche raggiungere vette d’eccellenza indipendentemente dal vino. Una volta uno Chef bistellato mi disse “Io cucino, non bevo. Anzi, ti dirò… sono astemio”.
Cucina bene, anzi benissimo. Ma il mio amore per il buon vino va ahimé oltre la cucina.

La carta dei vini de Le Calandre è d’eccellenza. Spazia in giro per il mondo attingendo a piene mani ai migliori vini, ovviamente naturali ;-)

Un’ampia rappresentanza della Loira, con Nicolas Joly, Thierry Germain, Philippe Foreau.
Il Domaine Huet, con uno splendido Vouvray Clos du Bourg 1er Trie Moelleux 2003, Chenin Blanc che con i suoi 65 g/l di zucchero residuo si presta ad abbinamenti tanto pericolosi quanto gustosi.

I grandi di Borgogna, da Leroy a Leflaive passando per Hubert de Montille (in carta il ricordo di un vino che non si fa più, un Pommard Pezerolles 1999), fino ovviamente a Romanée Conti.

Etna con I Vigneri e Graci, i grandi del Piemonte. Insomma qualcosa da bere si trova…

La cucina e i piatti di Chef Massimiliano sono da cartolina. Perfezione formale nell’accostamento cromatico e nell’impiattamento, insieme ad una qualità media elevata e senza alcuna caduta o incidente di percorso.

Tutti i piatti assaggiati erano una delizia, delle piccole sinfonie emozionali. Uno però mi ha colpito dritto al cuore e trafitto in pieno: il risotto allo zafferano con polvere di liquirizia.

Intenso e gustosissimo, delicato ed equilibrato. Questo risotto rappresenta ciò che tutti vorremmo da un piatto, profumi e aromi capaci di fare sognare, consistenza e struttura in equilibrio con sapori e retrogusto da memoria.

Ho grattato il fondo del piatto con la forchetta per buoni cinque minuti sperando che nessuno mi vedesse…

Per correttezza e per merito i nomi del personale di sala e di seguito alcune foto dei piatti.

- Andrea Coppetta Calzavara, maitre
- Marco Farina, secondo maitre
- Matteo Bernardo, sommelier
- Marco Borsato, sommelier
- Lisa  Faccin, demi-chef de rang
- Manuel Marconato, comis de rang
- Davide Regolini, comis de rang

cappuccino di seppie al nero

Cappuccino di seppie al nero

 

Cannelloni croccanti di mozzarella e ricotta di bufala con passata di pomodoro

Cannelloni croccanti di mozzarella e ricotta di bufala con passata di pomodoro

 

Risotto allo zafferano con polvere di liquirizia

Risotto allo zafferano con polvere di liquirizia

 

La carne battuta sulla corteccia

La carne battuta sulla corteccia

 

Maialino da latte arrostito con spuma di senape e polvere di caffè

Maialino da latte arrostito con spuma di senape e polvere di caffè

 

Le Calandre
via Liguria 1
35030 Sarmeola di Rubano (Pd)
tel +39 049 630303 – 633000
fax +39 049 633026
info@alajmo.it
http://www.alajmo.it/sezione.asp?pagina=calandre

 






Lascia un commento





  Annulla risposta

Annulla la risposta
« Il vino naturale secondo Josko Gravner
English wine humour: 10 vignette “spiritose” con tanto di traduzione »

  • In evidenza

    • Ma cos’è il vino naturale? E’ vino biologico?
    • Questi strani cataloghi enotecnici
    • L’abbinamento perfetto: proviamo ad abbinare il vino col giusto aroma di pasticceria
  • I più commentati



    • Quando l'enologo non ti riconosce: "sapessi le porcherie che metto nel vino..."
      26/11/2014 - Leggi il post
    • I giovani sono tutti microssigenati
      12/07/2013 - Leggi il post
    • Il colore del vino è sempre uguale, dalle Alpi a Lampedusa
      24/02/2014 - Leggi il post
    • Il vino naturale non esiste. C'è sempre la mano dell'uomo
      20/06/2013 - Leggi il post
    • Ingredienti in etichetta: “Il senso del legislatore per il vino”
      10/09/2014 - Leggi il post
  • Ultimi commenti

    • Il vino nell’antichità – Enotecavinovivo.com on Il vino ai tempi dei Romani
    • Aldo Piras on Lieviti autoctoni, indigeni e fermentazioni spontanee
    • Giancarlo on Manuale del vignaiolo casalingo: come aromatizzare il vino con i trucioli legnosi
    • Stefano on L’uva americana Clinto che nulla c’entra con la tradizione italiana e veneta
    • Thomas on Perché devo spendere 15 euro per una bottiglia di vino se al supermercato trovo un ottimo merlot a 1,50 euro?
  • Ultimi articoli

    • Accostarsi con umiltà a un grande vino, e a un grande vignaiolo: il Nero d’Avola di Gueli
    • Emilio falcione e il VAN. In che direzione va il vino naturale in Italia: “Si è evidentemente diffusa una pratica per fare dei vini naturali nell’aspetto e non nella sostanza”.
    • Un Poliphemo 2007 di Luigi Tecce
    • La Denominazione “Vin Méthode Nature” riconosciuta da INAO e DGCCRF in Francia
    • Breve ricognizione sulla (il) Freisa


  • gustodivino.it

    Blog di libera informazione enogastronomica
    di Massimiliano Montes
    via Apollo 34, 90151 Palermo

    collaborano:
    Armando Garofano
    Nicola Cereda
    Giuseppe Bertini (L’Eretico Enoico)
    Silvio Rossi
    Diletta Scaglione
    Dino Montes

  • Gli ultimi articoli

    • Accostarsi con umiltà a un grande vino, e a un grande vignaiolo: il Nero d’Avola di Gueli
    • Emilio falcione e il VAN. In che direzione va il vino naturale in Italia: “Si è evidentemente diffusa una pratica per fare dei vini naturali nell’aspetto e non nella sostanza”.
    • Un Poliphemo 2007 di Luigi Tecce
    • La Denominazione “Vin Méthode Nature” riconosciuta da INAO e DGCCRF in Francia
    • Breve ricognizione sulla (il) Freisa
    • VAN Roma 2020, sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo alla Città dell’Altra Economia
    • Domenica 23 e lunedì 24 febbraio porte aperte all’edizione 2020 di VinNatur Genova, anteprima ufficiale della Fiera maggiore di aprile
    • Quelli che dicono che i bianchi si bevono giovani: la grandezza del Pur Sang Didier Dagueneau 2012
  • Commenti recenti

    • Il vino nell’antichità – Enotecavinovivo.com on Il vino ai tempi dei Romani
    • Aldo Piras on Lieviti autoctoni, indigeni e fermentazioni spontanee
    • Giancarlo on Manuale del vignaiolo casalingo: come aromatizzare il vino con i trucioli legnosi
    • Stefano on L’uva americana Clinto che nulla c’entra con la tradizione italiana e veneta
    • Thomas on Perché devo spendere 15 euro per una bottiglia di vino se al supermercato trovo un ottimo merlot a 1,50 euro?
    • Enzo on Alice Bonaccorsi e la sua Valcerasa, un altro vino naturale dell’Etna
    • Fred on Qual è il costo di produzione dello Chateau Petrus?
    • Pietro Romiti on Eliminare Brettanomyces e tartrati dalle botti: uno studio dei vignaioli della Côtes du Rhône
    • Piazza Repubblica: il ristorante dell’avvocato – Piazza Repubblica on Piazza Repubblica: il ristorante dell’avvocato
    • mauro mingarelli on Il vino ai tempi dei Romani
    • Massimiliano Montes on Dolci tipici: i “pumpini” di San Fratello
    • Rosalia on Dolci tipici: i “pumpini” di San Fratello
  • Contatti




    Il tuo nome (obbligatorio)

    La tua Email (obbligatorio)

    Il tuo messaggio


"Pochi sforzan quel gambo di vite"

Privacy