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Le analisi di VinNatur. Ragioniamoci su

Pubblicato il 11 Giugno 2014


di Massimiliano Montes 23 commenti

Il 9 giugno, come ogni anno, VinNatur ha pubblicato un anteprima delle analisi eseguite sui vini degli associati.

“Non vogliamo essere considerati i gendarmi del vino naturale, ma solamente tutelare il consumatore ed aiutare quei produttori che in momenti difficili durante la stagione vegetativa, si sentono ancora insicuri e ricorrono a prodotti chimici di sintesi”. Questa la posizione di Angiolino Maule, presidente di VinNatur.

Su un totale di 140 campioni analizzati 132 sono risultati completamente esenti da ogni tipo di pesticida, mentre i restanti 8 presentano residui di pesticidi. Tre aziende sono state estromesse dall’associazione con la possibilità di rientrarvi nel 2016 dopo aver sottoposto i vini a nuove analisi.

Il comportamento di VinNatur è cauto e condivisibile. Mira a recuperare l’agricoltore in difficoltà e non a criminalizzarlo.

Personalmente trovo interessante anche un’altro dato: i vini di VinNatur hanno tutti un contenuto di anidride solforosa totale inferiore a 60 mg/l e 56 di questi hanno un contenuto inferiore a 10 mg/l. Questo è un dato importantissimo e di tutto rispetto.

Come al solito le polemiche dei “colpevolisti” si scatenano, e c’è chi chiede a Maule perché non pubblica i nomi delle aziende risultate positive alle analisi.

Angiolino si schernisce adducendo due motivazioni: la possibilità di una querela per diffamazione da parte di aziende nominate, la volontà di tutelare comunque il lavoro di artigiani che non devono essere colpevolizzati ma aiutati.

Il primo motivo è sinceramente debole. Facciamo un esempio: se si pubblica il nome di un politico condannato per corruzione non si commette alcun reato, perché il fatto è vero.

Se viceversa si chiama “corrotto” qualcuno che non ha mai neanche subito procedimenti penali per corruzione, si rischia di beccarsi un querelone per diffamazione o peggio calunnia.

Nella fattispecie il fatto è vero, le analisi esistono e sono positive, per cui un’eventuale pubblicazione dei nomi non costituirebbe diffamazione.

La seconda motivazione è invece forte. Molto forte. Additare alla pubblica gogna un artigiano, un agricoltore, a meno di gravissime mancanze, è secondo me controproducente.

Il lavoro va comunque rispettato e aiutato, e lo stesso agricoltore se ben instradato potrebbe rientrare in futuro tra i virtuosi dei naturali. Il killeraggio mediatico è in ogni caso una strada da evitare.

Ringraziamo Maule e VinNatur per la serietà dei comportamenti e per il grande lavoro che sta facendo.

 

http://www.vinnatur.org/i-risultati-delle-analisi-2014-sui-pesticidi

 





23 Commenti


Lorenzo commenta:
11/06/2014 ore 10:10

Splendido, finalmente un pò di trasparenza che, lasciatevelo dire, in questo mondo del vino serve come l’acqua nel deserto. Spero che Vinnatur pubblichi al più presto l’approfondimento promesso nell’articolo.

Mi permetto però di proporre una riflessione/cosiglio a Vinnatur:

Vinnatur dovrebbe dichiarare che protocollo adotta per l’effettuazione dei test, dire semplicemente la parola “pesticidi” è troppo generalista e rischia di non coprire tutte le molecole dannose che si usano in cantina.
Inoltre in questi casi specifici anche le tempistiche d’analisi sono fondamentali. Alcune molecole non sono rilevabili dopo alcuni giorni/settimane/mesi dal trattamento sistemico.
Aggiungo poi che ogni controllo ha dei livelli di tolleranza, quindi bisogna necessariamente pubblicare le modalità ed il protocollo.
Una cosa è avere una molecola rilevata sotto la percentuale “X” ed una cosa è invece averla “sotto i livelli di rilevabilità”.

al 99% useranno (e lo spero per loro e per noi) lo stesso protocollo OIV applicato nelle analisi del Biologico o del Biodinamico Demeter. Cosa che li porta, di fatto, ad essere adiacenti alla norma sull’agricoltura biologica (ed a questo punto mi chiedo: a che serve Vinnatur sotto questo punto di vista? basterebbe richiedere che tutti i produttori siano in agricoltura bio)
Faccio altresì notare a tutti, che qui parliamo esclusivamente di “pesticidi”, quindi cose che riguardano soprattutto le azioni “in vigna”. Manca tutta la parte della “cantina”.

Per quello che concerne le motivazio in di pubblicazione delle aziende, mi duole sottolineare che Angiolino ha addotto un motivo fondamentale: una querela per diffamazione ci starebbe… ed anche molto bene.
Vinnatur non è una norma, ergo non c’è un protocollo di controllo. Conseguenza: pubblicarle sarebbe diffamazione. Una cosa è l’etica, una cosa è l’ordinamento giuridico.

Ora capite perchè una NORMA, una LEGGE o come la volete chiamare voi è fondamentale in questo mondo ?
Perchè adesso, quelli che hanno beccato… semplicemente li cacceranno da Vinnatur… si… però il consumatore, di fatto, non sarà mai tutelato.

Provate a vedere cosa succede ad un produttore biologico certificato cosa succede se gli beccano un anti botritico nel vino… sai le accuse di frode che partono!!!!

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Massimiliano Montes risponde:
June 11th, 2014 ore 10:24


@Lorenzo, il consumatore è tutelato. Basta acquistare i vini degli associati VinNatur ;-)
(l’elenco è sul sito)

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Lorenzo risponde:
June 11th, 2014 ore 11:02


@Massimiliano Montes,

non mi va di entrare in polemica, ma prova a chiederlo ad un americano, un danese, un tedesco o ad un danese (popoli molti attenti a queste cose) se si fiderebbero di un’associazione…

Una cosa del genere può succedere solo in Italia…

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Nic Marsél risponde:
June 11th, 2014 ore 11:11


@Lorenzo, sono d’accordo sulla trasparenza del protocollo (in particolare sulla modalità di prelievo dei campioni di vino). A maggior ragione se l’associazione utilizza (giustamente essendone motivo di vanto) i risultati, come formidabile strumento di marketing. Avevo inteso che VinNatur si stesse preparando al prelievo di materiale fogliare direttamente in vigna quale ulteriore oggetto di analisi (difficilmente confutabile), ma evidentemente i tempi non sono ancora maturi. Volendo proprio ricavare i nomi degli allontanati basterebbe incrociare i dati con la lista degli associati dell’anno precedente…

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Lorenzo risponde:
June 11th, 2014 ore 13:18


@Nic Marsél,
ma guarda che basterebbe che queste associazioni (generalizzo sennò Massimiliano pensa che io sia contro Vinnatur quando è il contrario) ponessero come requisito MINIMO per gli associati, che essi siano produttori biologici.

In questo modo si integrano al sistema di controllo della norma biologico.

il Demeter, per certificare Biodinamico, ha fatto proprio questa singergia, pretende che ci sia il requisito minimo dell’agricoltura biologica.

Le associazioni, poi, avrebbero modo di fare i loro controlli con protocolli molto più stringenti, ma almeno ne guadagnerebbero, secondo me, molto in credibilità.

Capite che dico ?

P.S. per Massimiliano, lo capisci o no che io sono A FAVORE di queste tematiche e non contro ?

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Massimiliano Montes risponde:
June 11th, 2014 ore 13:25


@Lorenzo, sono felice che tu sia a favore. Ma sei stato tu a polemizzare dicendo che in alcune zone il biologico non si può fare. Pazienza, vorrà dire che non faranno agricoltura biologica. E bada bene che sto parlando di bio, non di naturale o di vinnatur.
Apprezzerei più un produttore che essendo in condizioni climatiche sfavorevoli rinuncia apertamente alla coltivazione biologica, magari riproponendosi delle buone pratiche agricolturali per lasciare la minore quantità possibile di residui nel prodotto finito, rispetto a coloro che fanno carte false pur di vendere il loro prodotto come biologico.

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Nic Marsél risponde:
June 11th, 2014 ore 14:13


@Lorenzo, comunque credo che quasi tutti siano bio (seppur con imbarazzo), alcuni utilizzano la certificazione solo per esportare.

http://gustodivino.it/home-gusto-vino/limbarazzo-di-essere-bio/nicmarsel/8980/

ricordo anche un sedicente produttore bio che si è presentato alla porta dell’associazione e che invece …

http://www.vinnatur.org/certificazioni-bio-ci-possiamo-fidare/

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emilio commenta:
11/06/2014 ore 10:45

nel sito … è pubblicata un’intervista a Maule in cui dichiara:
<>
Non molto tempo fà un figlio di Angiolino scrisse su questo blog che in gran parte del nord non vi era un rimedio efficace per la botrite. Massimiliano, tu che hai un buon rapporto con Angiolino, fatti spiegare il contributo della fisica quantistica nella difesa anticrittogamica. E’ un vignaiolo assetato di sapere che te lo chiede!!! ;-)

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Lorenzo risponde:
June 11th, 2014 ore 11:15


@emilio,
aveva ragione, ci sono alcune zone del nord dove fare il biologico è praticamente impossibile.
Generalizzerò, ma umidità e pioggia sono veicolo di peronospera, odio e botrite…

Gli do pienamente ragione.
Pensate in zone come lo champagne che combinano!

E’ per questo motivo che le lobby dei produttori vogliono fare normative di biologico certificato che siano “zonali”, perchè ci sono posti in europa dove la botrite c’è e punto. Ergo se vuoi fare il vino devi sparare quantomeno un pò di sistemico preventivo.

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emilio commenta:
11/06/2014 ore 10:46

Scusate le dichiarazioni di Angiolino:
A differenza degli altri anni le sostanze individuate nei campioni non sono insetticidi ma composti chimici anti peronospera e anti botrite. “I produttori che fanno vino naturale possono benissimo evitare questi prodotti, perché per questo tipo di problematiche esistono trattamenti alternativi – sottolinea Maule – La ricerca ha fatto passi avanti, ci ha dato e ci sta dando soluzioni. Pensiamo ai contributi della fisica quantistica. E quello che mi rammarica è dovere impiegare i fondi per le analisi quando, se tutti fossimo rigorosi e corretti, potremmo investirli, appunto, nella ricerca”. Maule, che in questi giorni ha dovuto fare

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Lorenzo risponde:
June 11th, 2014 ore 11:12


@emilio,

contro peronospora bastano zolfo e rame. E questo è il massimo che la tecnologia ci ha fornito fino ad oggi che non sia un trattamento chimico e sistemico. E sfido chiunque a contraddirmi.

I problemi sono due:

1) è un preventivo, non un curativo, ergo se hai una pressione peronosporica in vigneto perdi mezzo raccolto, non c’è trattamento “bio” che tenga
2) va via con un pò d’acqua, quindi se piove, devi tornare a fare il trattamento immediatamente (ovvero aumento dei costi esponenziale)
3) se hai un’infezione che ha già preso i grappoli, devi sparare trattamenti chimici che ammazzano le spore.

Vorrei sapere da Angiolino quali sono questi fantomatici trattamenti efficaci.

La verità è un’altra, che per fare il bio vero ci vuole innanzitutto il clima e delle condizioni pedoclimatiche votate…
La seconda cosa è che il produttore deve essere pronto a vedere il suo raccolto andare in fumo in annate sbagliate. Ovvero se m’arrivano due mesi di pioggia e caldo, mi becco i grappoli ammazzati dalla peronospera e rimango lì a guardare in silenzio. Piangendo.

… e qui, non c’è Vinnatur che tenga.
Quando leggo queste cose, da biochimico genetista, mi viene da sorridere ti giuro, qualsiasi agronomo conosce delle molecole per trattamenti sistemici a veloce decadimento (ovvero non rilevabili dopo pochi giorni).

Per questo è importante la fogliolina del BIO od il Demeter (che comunque richiede il bio certificato), perchè c’è un’organizzazione di persone preparate per fare questo: controlli seri.
Vinnatur, con tutto il bene che gli voglio, sono solo un’associazione… e a meno di prova contraria, rimangono tali con la scarsa efficacia che un’analisi sul vino in bottiglia può fare.

Ce la vogliamo dire tutta o vogliamo continuare a coprirci naso ed occhi ?

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Massimiliano Montes risponde:
June 11th, 2014 ore 11:53


@Lorenzo, se ti trovi in una situazione ambientale per cui non puoi coltivare in biologico non lo fai, punto e basta.
Non è obbligatorio essere certificati bio, ne tantomeno è obbligatorio essere iscritti a un associazione di vino naturale. Non lo ha prescritto il dottore che bisogna associarsi a vinnatur.
Fai altro, e non rompi le balle a chi invece riesce a fare bio e naturale.

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emilio risponde:
June 11th, 2014 ore 22:08


@Massimiliano Montes, ma su questo blog Alessandro Maule scrisse che la maggior parte degli anni non sanno che pesci pigliare con la botrite, e che secondo loro non vi è un prodotto efficace al 100%. Ci sarebbe semmai da discutere sul criterio di selezione e di ammissione in Vinnatur. Io vedo aziende convenzionali non certificate, aziende bio certificate e non, aziende biodinamiche certificate e non. Ma soprattutto, anche senza far nomi, perchè non dichiarano se le aziende beccate con dei residui sono certificate bio o biodinamiche? sarebbe un dato interessante. Perchè non dicono le regioni in cui maggiormente si riscontrano aziende con vini contenenti residui di pesticidi?

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Massimiliano Montes risponde:
June 11th, 2014 ore 11:57


@Lorenzo, Scusa ma se tu non riesci a correre veloce come Usain Bolt mica lo puoi obbligare a rallentare, perché tu non ce la fai a stargli dietro… sono caxxi tuoi

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Massimiliano Montes risponde:
June 11th, 2014 ore 11:19


@emilio, ma tu non eri in VinNatur?

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emilio risponde:
June 11th, 2014 ore 21:58


@Massimiliano Montes, sono stato un anno in Vinnatur, ne sono uscito quando ho constatato che il prelievo dei campioni da inviare alle analisi era una farsa (come ho avuto già modo di descrivere) e soprattutto per la totale assenza di democrazia interna.

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Massimiliano Montes risponde:
June 11th, 2014 ore 11:27


@emilio, diciamo che c’è in atto il tentativo da parte di certa comunicazione venduta (prezzolata da produttori industriali e da fondi pubblici regionali e nazionali) di boicottare le analisi di VinNatur esasperando i toni sull’espulsione dei produttori al fine di determinare reazioni sulla famiglia Maule.
Non ci riusciranno. Si possono attaccare al tram.

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Lorenzo risponde:
June 11th, 2014 ore 11:46


@Massimiliano Montes,
Cmq se volete che non intervengo più ditelo, però trovo molto fazioso che cancellate i miei commenti.

Ora mi vuoi dire che è stato l’antispam come Edith ?

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Massimiliano Montes risponde:
June 11th, 2014 ore 11:50


@Lorenzo, ci sono filtri antispam che devi rispettare. Sono automatici, in base alle parole che usi.

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Massimiliano Montes risponde:
June 11th, 2014 ore 13:00


@Lorenzo, il tuo numero IP (che tra l’altro è stranamente un IP statico) incappa nei filtri antispam anche perché è inserito in alcune blacklist.
Se vai sul sito http://www.blacklistalert.org/ e inserisci il tuo IP (96.47.226.22) visualizzi le segnalazioni sulle blacklist di spam:

Result for 96.47.226.22 in LHSBL Blocklists (Alphabetic order):

0spam.fusionzero.com OK
aspews.ext.sorbs.net OK
b.barracudacentral.org OK
bl.mailspike.net Listed!
bl.spameatingmonkey.net OK
bl.spamcop.net OK
bl.spamcannibal.org OK
bl.tiopan.com No Result (SERVFAIL)
blackholes.five-ten-sg.com OK
blackholes.intersil.net OK
bogons.cymru.com OK
cbl.abuseat.org Listed! See why
combined.njabl.org No Result (SERVFAIL)
db.wpbl.info OK
dnsbl.ahbl.org No Result (REFUSED)
dnsbl.inps.de OK
dnsbl.justspam.org OK
dnsbl.mags.net OK
dnsbl.sorbs.net OK
dnsbl.rangers.eu.org OK
dnsbl-0.uceprotect.net OK
dnsbl-1.uceprotect.net OK
dnsbl-2.uceprotect.net OK
dnsbl-3.uceprotect.net OK
dyna.spamrats.com OK
ip.v4bl.org OK
ips.backscatterer.org OK
ix.dnsbl.manitu.net OK
l2.apews.org Listed! See why
no-more-funn.moensted.dk OK
noptr.spamrats.com OK
psbl.surriel.com OK
rbl.efnet.org OK
spam.abuse.ch OK
spam.dnsbl.anonmails.de OK
spam.spamrats.com OK
spamguard.leadmon.net OK
t1.dnsbl.net.au OK
tor.dan.me.uk Listed!
tor.dnsbl.sectoor.de No Result (canonical name = torserver.tor.dnsbl.sectoor.de.)
ubl.unsubscore.com OK
virbl.dnsbl.bit.nl OK
zen.spamhaus.org OK
Result for 96.47.226.22 in LHSBL Whitelists (Alphabetic order):

accredit.habeas.com NOT WHITELISTED
iadb2.isipp.com NOT WHITELISTED
ips.whitelisted.org NOT WHITELISTED Read about this way to exclude an IP from UCEPROTECT Level2/3
list.dnswl.org NOT WHITELISTED
wl.mailspike.net NOT WHITELISTED
RHSBL-Test for 96.47.226.22′s PTR wannabe.torservers.net (Alphabetic order):

abuse.rfc-ignorant.org OK
bogusmx.rfc-ignorant.org OK
dbl.spamhaus.org OK
dsn.rfc-ignorant.org OK
dynamic.rhs.mailpolice.com LISTED!
l1.apews.org OK
list.anonwhois.net OK
multi.surbl.org OK
multi.uribl.com OK
postmaster.rfc-ignorant.org OK
rddn.dnsbl.net.au OK
rhsbl.ahbl.org OK
rhsbl.sorbs.net OK
webmail.rhs.mailpolice.com LISTED!

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emilio risponde:
June 11th, 2014 ore 22:02


@Massimiliano Montes a me sembra vero il contrario: I Maule utilizzano la storia delle analisi per fare marketing. E fin qui ci sta per una struttura commerciale… e che poi mostrano chi sono quando vogliono elargire pillole di scienza parlando di fisica quantistica, corroboranti,ecc

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Le analisi di VinNatur: arrivano i dettagli tecnici commenta:
01/07/2014 ore 09:11

[...] “Vinnatur dovrebbe dichiarare che protocollo adotta per l’effettuazione dei test, dire semplicemente la parola pesticidi è troppo generalista…” questo è uno dei primi commenti al nostro precedente post. [...]

Le parole più stupide che abbia mai sentito: "il biologico non ha impatto sulla salute umana" commenta:
16/07/2014 ore 14:03

[...] Sulle analisi di VinNatur abbiamo parlato quì e quì. [...]



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