• La nostra filosofia

  • gustodivino
  • Vino
  • Ristoranti
  • Eventi
  • Approfondimenti

Home » Approfondimenti » La legge che spaventa i ristoratori: dal 13 dicembre obbligo degli allergeni in menu

La legge che spaventa i ristoratori: dal 13 dicembre obbligo degli allergeni in menu

Pubblicato il 4 Dicembre 2014


di Massimiliano Montes 4 commenti

Indicare in etichetta l’eventuale presenza di allergeni è relativamente facile per chi vende un prodotto imballato. Per ristoranti, pasticcerie, panifici e gastronomie non tanto.

Gli alimenti preparati sul momento e venduti al dettaglio hanno ingredienti variabili di giorno in giorno. Chi prepara un catering varia quotidianamente il menu. Il panificio che vende le pizzette o il chiosco o l’ambulante cambiano marca, tipologia di materia prima e fornitore, al bisogno o in base ai prezzi.

Insomma, secondo il Regolamento UE n. 1169/2011 che entra in vigore il 13 dicembre 2014, tutti questi soggetti dovranno indicare per iscritto la presenza di uno o più tra gli allergeni elencati in un’apposita tabella.

La norma originariamente nasce per imporre in fase di etichettatura di prodotti alimentari la comunicazione dell’eventuale presenza di allergeni. Di fatto quest’obbligo sussiste anche per chi somministra alimenti sfusi e al dettaglio.

E’ questo un caso in cui si scontra una leggittima necessità, quella di chi soffre di allergie che ha bisogno di conoscere la presenza di sostanze potenzialmente pericolose, con le dificoltà a volte insormontabili di chi lavora con gli alimenti.

In Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Olanda, Belgio e Croazia, nel caso di prodotti alimentari non imballati, la comunicazione della presenza di allergeni può essere fatta anche verbalmente. In Italia fino ad oggi questo non è possibile. Si spera in una soluzione concordata e ragionevole che soddisfi gli interessi di tutte le parti in causa.

 

 

Regolamento UE n. 1169/2011

 





4 Commenti


graziano commenta:
04/12/2014 ore 14:14

Massimiliano questa è la classica norma dello stato per pararsi il culo, da eventuali cause che durano decenni, perché il ministero della salute sa benissimo; ( e giusto ieri ne hanno parlato) le allergie sono innumerevoli e innumerevoli sono quelle che latitano, e non si manifestano specie nei bambini e i primi decenni di vita, farebbe prima il cliente a dire di cosa soffre, ma non può farlo perché potrebbe non saperlo e viceversa, in quanto è accertato che si crea un allergia molto velocemente come altrettanto velocemente il corpo crea la protezione, ma! in molti casi il tempo di protezione è variabile. Questo il ns. sistema lo sa ma fa da Ponzio Pilato aspettando gli eventi, perciò dimmi quale allergene scrivo io sul menù. (hai tempo fino a S. Lucia per rispondermi.

Rispondi a questo commento

Massimiliano Montes risponde:
December 4th, 2014 ore 14:22


@graziano, c’é una tabella allegata con un elenco di allergeni che hanno documentatamente una probabilità più elevata di morbosità. Insomma i più pericolosi.
Se vuoi entro S. Lucia ti mando la mia personale lista :-)

Rispondi a questo commento

graziano commenta:
04/12/2014 ore 15:17

@Massimiliano Montes, sta volta te la do per buona, io personalmente dopo una trattoria 2 bar una enoteca, mi sono un pochino (alla Grillo) rotto, ma non demordo, spero che uno dei miei figli possa entrare in questo giro per aiutarlo a non farsi schiacciare

Rispondi a questo commento

Ritornando al nuovo Regolamento UE sull commenta:
15/12/2014 ore 10:33

[...] La legge che spaventa i ristoratori: dal 13 dicembre obbligo degli allergeni in menu [...]



Lascia un commento





  Annulla risposta

Annulla la risposta
« La Mourvèdre, questa sconosciuta
Dal Piemonte alla Sicilia: intrappolati nelle denominazioni »

  • In evidenza

    • Ma cos’è il vino naturale? E’ vino biologico?
    • Questi strani cataloghi enotecnici
    • L’abbinamento perfetto: proviamo ad abbinare il vino col giusto aroma di pasticceria
  • I più commentati



    • Quando l'enologo non ti riconosce: "sapessi le porcherie che metto nel vino..."
      26/11/2014 - Leggi il post
    • I giovani sono tutti microssigenati
      12/07/2013 - Leggi il post
    • Il colore del vino è sempre uguale, dalle Alpi a Lampedusa
      24/02/2014 - Leggi il post
    • Il vino naturale non esiste. C'è sempre la mano dell'uomo
      20/06/2013 - Leggi il post
    • Ingredienti in etichetta: “Il senso del legislatore per il vino”
      10/09/2014 - Leggi il post
  • Ultimi commenti

    • Il vino nell’antichità – Enotecavinovivo.com on Il vino ai tempi dei Romani
    • Aldo Piras on Lieviti autoctoni, indigeni e fermentazioni spontanee
    • Giancarlo on Manuale del vignaiolo casalingo: come aromatizzare il vino con i trucioli legnosi
    • Stefano on L’uva americana Clinto che nulla c’entra con la tradizione italiana e veneta
    • Thomas on Perché devo spendere 15 euro per una bottiglia di vino se al supermercato trovo un ottimo merlot a 1,50 euro?
  • Ultimi articoli

    • Accostarsi con umiltà a un grande vino, e a un grande vignaiolo: il Nero d’Avola di Gueli
    • Emilio falcione e il VAN. In che direzione va il vino naturale in Italia: “Si è evidentemente diffusa una pratica per fare dei vini naturali nell’aspetto e non nella sostanza”.
    • Un Poliphemo 2007 di Luigi Tecce
    • La Denominazione “Vin Méthode Nature” riconosciuta da INAO e DGCCRF in Francia
    • Breve ricognizione sulla (il) Freisa


  • gustodivino.it

    Blog di libera informazione enogastronomica
    di Massimiliano Montes
    via Apollo 34, 90151 Palermo

    collaborano:
    Armando Garofano
    Nicola Cereda
    Giuseppe Bertini (L’Eretico Enoico)
    Silvio Rossi
    Diletta Scaglione
    Dino Montes

  • Gli ultimi articoli

    • Accostarsi con umiltà a un grande vino, e a un grande vignaiolo: il Nero d’Avola di Gueli
    • Emilio falcione e il VAN. In che direzione va il vino naturale in Italia: “Si è evidentemente diffusa una pratica per fare dei vini naturali nell’aspetto e non nella sostanza”.
    • Un Poliphemo 2007 di Luigi Tecce
    • La Denominazione “Vin Méthode Nature” riconosciuta da INAO e DGCCRF in Francia
    • Breve ricognizione sulla (il) Freisa
    • VAN Roma 2020, sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo alla Città dell’Altra Economia
    • Domenica 23 e lunedì 24 febbraio porte aperte all’edizione 2020 di VinNatur Genova, anteprima ufficiale della Fiera maggiore di aprile
    • Quelli che dicono che i bianchi si bevono giovani: la grandezza del Pur Sang Didier Dagueneau 2012
  • Commenti recenti

    • Il vino nell’antichità – Enotecavinovivo.com on Il vino ai tempi dei Romani
    • Aldo Piras on Lieviti autoctoni, indigeni e fermentazioni spontanee
    • Giancarlo on Manuale del vignaiolo casalingo: come aromatizzare il vino con i trucioli legnosi
    • Stefano on L’uva americana Clinto che nulla c’entra con la tradizione italiana e veneta
    • Thomas on Perché devo spendere 15 euro per una bottiglia di vino se al supermercato trovo un ottimo merlot a 1,50 euro?
    • Enzo on Alice Bonaccorsi e la sua Valcerasa, un altro vino naturale dell’Etna
    • Fred on Qual è il costo di produzione dello Chateau Petrus?
    • Pietro Romiti on Eliminare Brettanomyces e tartrati dalle botti: uno studio dei vignaioli della Côtes du Rhône
    • Piazza Repubblica: il ristorante dell’avvocato – Piazza Repubblica on Piazza Repubblica: il ristorante dell’avvocato
    • mauro mingarelli on Il vino ai tempi dei Romani
    • Massimiliano Montes on Dolci tipici: i “pumpini” di San Fratello
    • Rosalia on Dolci tipici: i “pumpini” di San Fratello
  • Contatti




    Il tuo nome (obbligatorio)

    La tua Email (obbligatorio)

    Il tuo messaggio


"Pochi sforzan quel gambo di vite"

Privacy