• La nostra filosofia

  • gustodivino
  • Vino
  • Ristoranti
  • Eventi
  • Approfondimenti

Home » Copertina » Io Bevo Così

Io Bevo Così

Pubblicato il 23 Gennaio 2015


di Giuseppe Bertini (L'Eretico Enoico) 3 commenti

Parva sed apta nobis, la piccola rassegna milanese “Io Bevo Così” è stata un evento decisamente piacevole.

Lunedi 19 gennaio l’appuntamento era nello spazio in kitchen per “la più esclusiva e riservata degustazione di vini naturali e di territorio nel cuore di Milano”…cosi recitava l’evento (gratuito!). In una atmosfera elegantemente informale le aspettative sono state centrate.

io-bevo-cosi

.

Grandi vignaioli artigiani che in un convivio, raro per spontaneità, si mischiavano agli invitati e degustavano, raccontavano, godevano dei calici. Una brigata capitanata dallo chef Cristiano Gramegna, dell’Osteria Rosso di Sera (sempre piu’ ambasciata del vino al naturale), accompagnava questo lungo pomeriggio con piccoli piatti dal grande gusto.

La formula del piccolo, scelta da Andrea Sala e Andrea Pesce, dovrebbe essere la prima di una serie di appuntamenti che culmineranno la prossima primavera con la rassegna principale di Io Bevo Così (24,25 maggio Villa Sommi Picenardi).

Cristiano-Gramegna

Cristiano Gramegna

Piccola come sembrerebbe piccola la realta’ della produzione artigianale ed al naturale di vino,in entrambi i casi questo aggettivo indica in realtà (a saper leggere i dati dei consumi) la qualità e crescita esponenziale.In un momento di crisi economica, oserei dire di valori (la terra,la vigna ed il vignaiolo sono valori altissimi) queste eccellenze italiane rappresentano il futuro enologico ed una importante risorsa economica da difendere.I vari movimenti italiani del vino indipendente, artigianale, al naturale, di territorio sono fondamentali, attraverso rassegne come questa, per sostenere il duro lavoro di centinaia di vignaioli…eretici.

Il vino “vero” protagonista riflesso negli occhi dei presenti, disegnato nelle parole e bevuto. Ereticamente, come fossi in un cinefestival, ecco il mio un certain regard: Podere Luisa (Montevarchi-AR), il rosato “Ombra di Rosa” 2013 merita per diverse ragioni una menzione. Romina ha voluto fortemente questa versione rosè di Sangiovese in purezza da vigne vecchie,salasso dopo 18 ore di macerazione, non incontra mai il legno e regala uno strepitoso rosato dal futuro ricco di sorprese. Pronto ma equilibrato, emoziona gli amanti del rosa, fresco,un gran frutto tipico, nota soave tannica, l’armonia è il suo biglietto da visita, elegante, jolly in abbinamento. Un rapporto qualità prezzo da standing ovation (questo bicchiere ha stupito molti colleghi vignaioli presenti), alla cieca in un gruppo bandoliano farebbe red carpet…un toscanaccio vero.

Podere-Luisa_Ombra-di-Rosa-2013

Podere Luisa, Ombra di Rosa 2013

Sauro e Romina di Podere Luisa producono un eccellente chianti tradizionale (2011) che restituisce molto bene il terroir locale senza aggiunta di uva francesca ma con il tradizionale tocco del trebbiano. Tradizione e attenzione al mercato sempre piu’ importante dei rosè.

Tenuta l’Armonia (Bernuffi di Montecchio Maggiore-VI) ovvero gli enfants terribles del movimento naturale veneto, Andrea & Andrea firmano un bianco magistrale con il “bianco dell’Armonia”. Garganega e Durella,selezionate tra le migliori (vendemmia 2014 andra’ tutta nel Pop) uve e vinificate senza nessuna alchimia ma in modo articolato. Macerazione carbonica per circa il 25%, vinificazione tradizionale per il 70%, il restante 5% si vendemmia tardivamente per far sviluppare la muffa nobile.Il risultato sono tre vinificazioni distinte che non vedono nessun legno, della stessa annata, vendemmiate in momenti diversi e poi assemblate insieme per consegnarci un bianco che traduce uve di territorio tramite tecniche naturali, strizzando l’occhio al sud della Borgogna(Maconnais Beaujolais).

Bianco complesso, persistente, olfattivamente coniuga i profumi della Garganega e Durella di frutto estivo giallo, erba fresca con le note speziate e la carezza di un idrocarburo già avvertibile. Bocca equilibrata, abbastanza morbido, fresco, sapido, di corpo, già in armonia ma con una potenzialita’ di affinamento enorme. Un gran leone veneto.

Antonio Ligabue (Capo di Ponte,Valcamonica-BS), una sorta di Godard della vigna, avendo bevuto più volte i suoi vini, molto particolari, mi sento di segnalare il suo lavoro per la sua idea di fare vino artigianale. Uve autoctone e non che esprimono la cartolina di quei terreni attraverso piccole vinificazioni e donano vini unici in cui la tipicità del vitigno si mette a servizio del terroir. Cercate il suo “Ble” da Petite Arvine, “Inamara” da uve Ciliegiolo e un clone locale di Marzemino…andate a trovare questo artigiano che rispetta la natura e le uve che lavora.

Nel mio calice pomeridiano le conferme di quelli che sono riferimenti ereticamente enoici, Menti, Amerighi, Aso Tom Gallina, Druetto, Ca del Vent, Terpin, i Mandorli, Pacina.

 





3 Commenti


graziano commenta:
23/01/2015 ore 12:05

ALLA FACCIA O ALLA SALUTE DEL SUO CALICE POMERIDIANO

Rispondi a questo commento

Massimiliano Montes commenta:
23/01/2015 ore 12:18

Si sa, le dimensioni non sono tutto. La “formula del piccolo” potrebbe essere vincente ;-)

Rispondi a questo commento

Nic Marsél commenta:
23/01/2015 ore 13:59

Ad averlo saputo …. :-(

Rispondi a questo commento



Lascia un commento





  Annulla risposta

Annulla la risposta
« Les vendredis du vin di Cave Ox
La Storia del Marsala: quattro chiacchiere con Renato De Bartoli »

  • In evidenza

    • Ma cos’è il vino naturale? E’ vino biologico?
    • Questi strani cataloghi enotecnici
    • L’abbinamento perfetto: proviamo ad abbinare il vino col giusto aroma di pasticceria
  • I più commentati



    • Quando l'enologo non ti riconosce: "sapessi le porcherie che metto nel vino..."
      26/11/2014 - Leggi il post
    • I giovani sono tutti microssigenati
      12/07/2013 - Leggi il post
    • Il colore del vino è sempre uguale, dalle Alpi a Lampedusa
      24/02/2014 - Leggi il post
    • Il vino naturale non esiste. C'è sempre la mano dell'uomo
      20/06/2013 - Leggi il post
    • Ingredienti in etichetta: “Il senso del legislatore per il vino”
      10/09/2014 - Leggi il post
  • Ultimi commenti

    • Il vino nell’antichità – Enotecavinovivo.com on Il vino ai tempi dei Romani
    • Aldo Piras on Lieviti autoctoni, indigeni e fermentazioni spontanee
    • Giancarlo on Manuale del vignaiolo casalingo: come aromatizzare il vino con i trucioli legnosi
    • Stefano on L’uva americana Clinto che nulla c’entra con la tradizione italiana e veneta
    • Thomas on Perché devo spendere 15 euro per una bottiglia di vino se al supermercato trovo un ottimo merlot a 1,50 euro?
  • Ultimi articoli

    • Accostarsi con umiltà a un grande vino, e a un grande vignaiolo: il Nero d’Avola di Gueli
    • Emilio falcione e il VAN. In che direzione va il vino naturale in Italia: “Si è evidentemente diffusa una pratica per fare dei vini naturali nell’aspetto e non nella sostanza”.
    • Un Poliphemo 2007 di Luigi Tecce
    • La Denominazione “Vin Méthode Nature” riconosciuta da INAO e DGCCRF in Francia
    • Breve ricognizione sulla (il) Freisa


  • gustodivino.it

    Blog di libera informazione enogastronomica
    di Massimiliano Montes
    via Apollo 34, 90151 Palermo

    collaborano:
    Armando Garofano
    Nicola Cereda
    Giuseppe Bertini (L’Eretico Enoico)
    Silvio Rossi
    Diletta Scaglione
    Dino Montes

  • Gli ultimi articoli

    • Accostarsi con umiltà a un grande vino, e a un grande vignaiolo: il Nero d’Avola di Gueli
    • Emilio falcione e il VAN. In che direzione va il vino naturale in Italia: “Si è evidentemente diffusa una pratica per fare dei vini naturali nell’aspetto e non nella sostanza”.
    • Un Poliphemo 2007 di Luigi Tecce
    • La Denominazione “Vin Méthode Nature” riconosciuta da INAO e DGCCRF in Francia
    • Breve ricognizione sulla (il) Freisa
    • VAN Roma 2020, sabato 29 febbraio e domenica 1 marzo alla Città dell’Altra Economia
    • Domenica 23 e lunedì 24 febbraio porte aperte all’edizione 2020 di VinNatur Genova, anteprima ufficiale della Fiera maggiore di aprile
    • Quelli che dicono che i bianchi si bevono giovani: la grandezza del Pur Sang Didier Dagueneau 2012
  • Commenti recenti

    • Il vino nell’antichità – Enotecavinovivo.com on Il vino ai tempi dei Romani
    • Aldo Piras on Lieviti autoctoni, indigeni e fermentazioni spontanee
    • Giancarlo on Manuale del vignaiolo casalingo: come aromatizzare il vino con i trucioli legnosi
    • Stefano on L’uva americana Clinto che nulla c’entra con la tradizione italiana e veneta
    • Thomas on Perché devo spendere 15 euro per una bottiglia di vino se al supermercato trovo un ottimo merlot a 1,50 euro?
    • Enzo on Alice Bonaccorsi e la sua Valcerasa, un altro vino naturale dell’Etna
    • Fred on Qual è il costo di produzione dello Chateau Petrus?
    • Pietro Romiti on Eliminare Brettanomyces e tartrati dalle botti: uno studio dei vignaioli della Côtes du Rhône
    • Piazza Repubblica: il ristorante dell’avvocato – Piazza Repubblica on Piazza Repubblica: il ristorante dell’avvocato
    • mauro mingarelli on Il vino ai tempi dei Romani
    • Massimiliano Montes on Dolci tipici: i “pumpini” di San Fratello
    • Rosalia on Dolci tipici: i “pumpini” di San Fratello
  • Contatti




    Il tuo nome (obbligatorio)

    La tua Email (obbligatorio)

    Il tuo messaggio


"Pochi sforzan quel gambo di vite"

Privacy