-
In evidenza
-
I più commentati
Quando l'enologo non ti riconosce: "sapessi le porcherie che metto nel vino..."26/11/2014 - Leggi il postI giovani sono tutti microssigenati
12/07/2013 - Leggi il postIl colore del vino è sempre uguale, dalle Alpi a Lampedusa
24/02/2014 - Leggi il postIl vino naturale non esiste. C'è sempre la mano dell'uomo
20/06/2013 - Leggi il postIngredienti in etichetta: “Il senso del legislatore per il vino”
10/09/2014 - Leggi il post
Ultimi commenti
- Il vino nell’antichità – Enotecavinovivo.com on Il vino ai tempi dei Romani
- Aldo Piras on Lieviti autoctoni, indigeni e fermentazioni spontanee
- Giancarlo on Manuale del vignaiolo casalingo: come aromatizzare il vino con i trucioli legnosi
- Stefano on L’uva americana Clinto che nulla c’entra con la tradizione italiana e veneta
- Thomas on Perché devo spendere 15 euro per una bottiglia di vino se al supermercato trovo un ottimo merlot a 1,50 euro?
-
Ultimi articoli
- Accostarsi con umiltà a un grande vino, e a un grande vignaiolo: il Nero d’Avola di Gueli
- Emilio falcione e il VAN. In che direzione va il vino naturale in Italia: “Si è evidentemente diffusa una pratica per fare dei vini naturali nell’aspetto e non nella sostanza”.
- Un Poliphemo 2007 di Luigi Tecce
- La Denominazione “Vin Méthode Nature” riconosciuta da INAO e DGCCRF in Francia
- Breve ricognizione sulla (il) Freisa
Edith Di Salvo risponde:
February 24th, 2014 ore 12:38
@Mario Crosta, questi ci vanno facili con le querele! Incompetenti a volte si, può essere. Il resto non so
Rispondi a questo commento
Mario Crosta risponde:
February 24th, 2014 ore 12:53
@Edith Di Salvo, non sono nato ieri e il mio commento è comunque firmato da me, non da te. Chi si riconosce come soggetto si faccia pure avanti.
Rispondi a questo commento
graziano risponde:
February 24th, 2014 ore 13:51
@Mario Crosta, (Y)
Rispondi a questo commento
graziano risponde:
February 24th, 2014 ore 13:51
@Edith Di Salvo, le valutazioni cosi espresse non sono il massimo, il colore ha la sua importanza se non altro per buona parte delle lavorazioni in cantina ma se devo spendere migliaia di € per fare un corso da Sommelier e poi il disciplinare mi dice che il colore del vino determina solo una tipologia, spiace” anzi no ” ma ha ragione Mario Crosta anzi nella risposta che gli da in seconda battuta denota un certo timore per la propria posizione, ciò da più valore alla risposta di Mario
Rispondi a questo commento
Edith Di Salvo risponde:
February 24th, 2014 ore 14:34
@graziano, hai ragione. Ma leggendo i disciplinari molte altre cose sembrano un copia-incolla, non ultimo l’aspetto organolettico del vino, profumi e sapore. Dicono sempre le stesse cose, due striminzite parole.
Rispondi a questo commento
nicola borra risponde:
February 25th, 2014 ore 14:16
@Edith Di Salvo, in buona sostanza non fanno altro che riportare a un’unica idea di “buon vino”, stereotipata se vuoi prenderne il lato negativo o distillata dalle anime di tutti i vini in generale se la prendi positivamente.
Il problema e’ che in ogni caso finendo in tutti i disciplinari tale idea di buon vino, arche’ assoluta e trasversale, finisce coll’appiattire le produzioni di chi deve o vuole fare i conti col disciplinare.
Va pero detto che di contro non e’ piu un obbligo del buon bevitore da molti anni rifarsi alle nomenclature.